Adolescence – La recensione della serie Netflix più vista e chiacchierata del momento

Tutto inizia con un suono. Un rumore sordo, un tonfo che squarcia il silenzio nelle prime luci dell’alba. La porta si spalanca con violenza, le voci rimbombano nelle pareti. Jamie Miller si sveglia con un sussulto, il respiro corto, il cuore martellante nel petto. Prima che possa capire cosa sta succedendo, la sua stanza è… Leggi di più »Adolescence – La recensione della serie Netflix più vista e chiacchierata del momento The post Adolescence – La recensione della serie Netflix più vista e chiacchierata del momento appeared first on Hall of Series.

Mar 17, 2025 - 21:21
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Adolescence – La recensione della serie Netflix più vista e chiacchierata del momento

Tutto inizia con un suono. Un rumore sordo, un tonfo che squarcia il silenzio nelle prime luci dell’alba. La porta si spalanca con violenza, le voci rimbombano nelle pareti. Jamie Miller si sveglia con un sussulto, il respiro corto, il cuore martellante nel petto. Prima che possa capire cosa sta succedendo, la sua stanza è invasa. Luci accecanti, mani che lo afferrano, la voce della madre che grida il suo nome da qualche parte nel caos. I poliziotti non gli lasciano il tempo di reagire. Lo trascinano fuori, giù per le scale, nel salotto dove sua madre, Manda, è in lacrime, e suo padre, Eddie (Stephen Graham), fissa la scena con occhi sbarrati. Finché una parola si incide nell’aria come una lama. Omicidio. È così che inizia Adolescence, la nuova miniserie Netflix che sconvolge e inquieta, capace di trascinare lo spettatore nel vortice oscuro della fragilità adolescenziale.

Un crime-drama che non si accontenta di raccontare una storia, ma la fa vivere sulla pelle, scena dopo scena, senza via d’uscita.

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Jamie ha tredici anni. È solo un bambino, agli occhi dei suoi genitori. Ma la polizia non è d’accordo. E neanche i notiziari, i giornali, i social, che si scatenano in una corsa febbrile a cercare il volto del colpevole perfetto per il crimine atroce di cui è accusato. Jamie Miller è lì, con il suo sguardo basso, il suo silenzio colpevole, le prove che si accumulano una sopra l’altra come pietre pronte a seppellirlo. È accusato di aver ucciso Katie, una compagna di scuola. Il suo corpo è stato trovato in un parco. Aveva quattordici anni e tutta la vita davanti, con le sue foto che iniziano a rimbalzare ovunque nelle bacheche online.

Jamie è stato visto nelle vicinanze di quel parco, la notte in cui Katie è morta. Le telecamere di videosorveglianza lo hanno ripreso mente si aggirava da quelle parti, con il cappuccio sollevato e le mani in tasca. Come un’ombra che si muove nel buio. Sul suo telefono vengono trovati messaggi inquietanti su forum anonimi, commenti pieni di odio, parole che suonano come minacce. Vengono trovati video violenti e meme misogini che ingaggiano alla vendetta contro le ragazze. Si scopre che Jamie ha trascorso ore e ore su quei forum oscuri, facendosi influenzare da ideologie che lo hanno lentamente radicalizzato. Katie e Jamie si conoscevano e, anzi, si dicevano perfino amici. Perché allora la vita della ragazza è brutalmente finita quella notte?

Mentre Jamie viene interrogato dalla polizia, il mondo fuori si divide. Gli esperti parlano di gioventù violenta, di bullismo, di vendetta. Ma c’è chi non crede che quel ragazzo silenzioso, con il viso coperto dalle mani, sia davvero colpevole. Sua madre lo difende disperatamente, suo padre ne dubita in segreto, i compagni di scuola lo dipingono come come un emarginato con pulsioni inquietanti. Quando emerge un video sfocato che sembra mostrare Katie e il suo assassino, il caso prende una svolta improvvisa. La figura che si intravede nella registrazione è davvero Jamie? O qualcuno sta approfittando del suo isolamento per incastrarlo?

Questa miniserie non racconta solo la storia di un crimine.

Adolescence è un ritratto spietato dell’adolescenza nell’era dei social media, della solitudine e della paura del giudizio. I personaggi dipinti non sono mai solo “buoni” o “cattivi”, ma si muovono in una zona grigia fatta di errori, paure e scelte sbagliate che segnano il sottile confine tra vittime e carnefici. I creatori della serie hanno costruito una narrazione serrata, in cui ogni episodio aggiunge un tassello a un puzzle psicologico sempre più complesso e inquietante (qui alcune serie tv crime da guardare in un giorno). Uno degli elementi più sorprendenti di questa miniserie, poi, è il suo stile di regia audace: l’intera serie è girata in un’unica sequenza continua. Questo approccio narravo, raro nel panorama televisivo, amplifica l’immersione dello spettatore, facendoci vivere la storia in modo completamente reale.

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Il realismo crudo di questa scelta stilistica rende ogni sguardo, ogni esitazione, ogni parola non detta ancora più potente. Ciò che rende Adolescence un’opera imperdibile e un piccolo gioiellino, è la sua capacità di mettere in discussione ogni certezza. La narrazione non si limita a ricostruire i fatti, ma ci trascina nel turbine emotivo dei personaggi senza possibilità di uscita, in modo che è quasi claustrofobico. Uno degli aspetti più disturbanti è proprio la sua ambiguità: non ci sono certezze assolute, e lo spettatore è costretto a navigare in un labirinto di versioni contrastanti, indizi sfuggenti e mezze verità. Le testimonianze si contraddicono, i ricordi si confondono, e la verità sembra sempre un passo più in là, irraggiungibile (qui le migliori serie tv che mescolano abilmente crime e azione).

Anche il ritratto degli adolescenti è tutt’altro che edulcorato. Adolescence li dipinge come esseri complessi e tormentati, lontano dagli stereotipi del teen drama tradizionale. Sono ragazzi che mentono, manipolano, nascondono segreti oscuri e combattono guerre silenziose e pericolose nelle aule di scuola e sui social. L’insicurezza e la voglia di accettazione si mescolano con la crudeltà e il desiderio di vendetta. Nessuno è del tutto innocente, ma nessuno è nemmeno completamente colpevole. Il realismo crudo rende questa serie ancora più inquietante, perché riflette una generazione che vive in una zona d’ombra tra apparenza e realtà. Adolescence è un pugno nello stomaco, una storia nera da cui è difficilissimo staccarsi. Oscura, potente e disturbante.

Veronica Reolon

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