Usa, la Germania mette in allerta i viaggiatori
“Le false dichiarazioni sul motivo del soggiorno o anche un leggero superamento della validità del visto possono portare all’arresto, alla detenzione e all’espulsione”, e ancora: “Una condanna penale negli Stati Uniti, false informazioni sullo scopo del soggiorno o anche un lieve superamento del visto all’ingresso o all’uscita possono portare all’arresto, alla detenzione e all’espulsione all’ingresso o all’uscita”. Sono le raccomandazioni di viaggio per gli Stati Uniti aggiornate sul sito web del ministero degli Esteri della Germania, che specifica anche che il possesso di un documento Esta non garantisce automaticamente l’ingresso negli Stati Uniti, dopo che il ministero ha avuto notizia di diversi cittadini tedeschi, turisti, studenti, lavoratori, che, vittime delle rigide regole applicate alle frontiera statunitense, particolarmente inasprite con la presidenza Trump, si sono, in alcuni casi, visti negare l’ingresso o, peggio, sono stati portati in centri di permanenza con motivazioni non sempre chiare. Continue reading Usa, la Germania mette in allerta i viaggiatori at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


“Le false dichiarazioni sul motivo del soggiorno o anche un leggero superamento della validità del visto possono portare all’arresto, alla detenzione e all’espulsione”, e ancora: “Una condanna penale negli Stati Uniti, false informazioni sullo scopo del soggiorno o anche un lieve superamento del visto all’ingresso o all’uscita possono portare all’arresto, alla detenzione e all’espulsione all’ingresso o all’uscita”.
Sono le raccomandazioni di viaggio per gli Stati Uniti aggiornate sul sito web del ministero degli Esteri della Germania, che specifica anche che il possesso di un documento Esta non garantisce automaticamente l’ingresso negli Stati Uniti, dopo che il ministero ha avuto notizia di diversi cittadini tedeschi, turisti, studenti, lavoratori, che, vittime delle rigide regole applicate alle frontiera statunitense, particolarmente inasprite con la presidenza Trump, si sono, in alcuni casi, visti negare l’ingresso o, peggio, sono stati portati in centri di permanenza con motivazioni non sempre chiare.
NUOVE REGOLE DI INGRESSO IN EMBRIONE
Come ormai noto, l’amministrazione Trump sta elaborando regole di ingresso più severe negli Stati Uniti. Il New York Times, riportava, pochi giorni fa, alcune dettagli sulla bozza di un elenco che comprende 43 Paesi, suddivisi in tre categorie di restrizioni di viaggio in base a tre colori.
Quelli finiti nella lista “rossa”, sarebbero completamente esclusi dall’ingresso negli Stati Uniti, tra questi Cuba; poi ci sono quelli nella lista “arancione” che devono richiedere un visto fortemente limitato, come la Russia, anche se “chi viaggia per affari e con una certa disponibilità di denaro potrebbe essere autorizzato a entrare, ma non le persone che viaggiano con visti di immigrazione o turistici” precisava sempre il New York Times. E infine quelli della lista “gialla”, cioè 22 Paesi in bilico temporaneo tra le due liste, tra cui i caraibici Saint Kitts e Nevis e Santa Lucia.
Nella lista non compare certamente la Germania, ma gli episodi raccontati dai cittadini tedeschi hanno messo in allarme il ministero degli Esteri.
L’ARIA CHE TIRA PER I VIAGGI NEGLI STATES
Anche se compagnie aeree, tour operator e agenzie di viaggi ufficialmente sembrano tranquilli, l’aria sembra farsi più pesante e gli operatori del settore si preparano giocando d’anticipo, come riporta il Corriere della Sera: il tema «sarà affrontato alla prossima riunione di Airports council international », anticipa Armando Brunini, ad di Sea, la società di gestione degli scali di Milano Linate e Malpensa. «Al momento le prenotazioni restano solide», dice Carsten Spohr, ceo del gruppo Lufthansa. «Non notiamo un calo significativo della domanda di viaggio verso gli Usa», aggiunge Benjamin Smith, ceo di Air France-Klm.
Per Scandinavian Airlines: «Se si dovesse verificarsi una riduzione a quel punto sposteremo gli aerei altrove»; più negativa Swiss, che registra un calo degli svizzeri per gli Stati Uniti per i viaggi di piacere.
LE PREVISIONI
Secondo Tourism Economics i viaggi internazionali verso gli Usa caleranno del 5%, crollo già evidente per il Canada, a causa delle politica Trump, con una perdita di 64 miliardi di dollari per il settore turistico.
I flussi in ingressi dei dati del Dipartimento americano della sicurezza interna – analizzati dal Corriere e relativi ai primi due mesi del 2025 – mostrano cali degli stranieri in ingresso negli Usa rispetto al bimestre del 2024, con un -9,5% dall’Italia, -6% dalla Francia, -7% dalla Germania a fronte di un -1,7% dall’intera Europa, riduzione causata per l’Italia anche dal taglio dell’offerta di voli con vettori statunitensi.
Però, per i turisti tedeschi, che vogliono ancora programmare un viaggio negli Stati Uniti, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, una buona notizia c’è: le tariffe aree delle ultime settimane per gli States sono nettamente inferiori alla media dell’anno scorso.