Hospitality: investiti 1,8 miliardi in un anno
Crescono gli investimenti nel settore dell’hospitality in Italia, che nel 2024 hanno raggiunto la cifra di 1,8 miliardi, e sono destinati per più della metà alle strutture di lusso. Nel corso del terzo Hotellerie Summit Pambianco che si è svolto nella sede della Borsa di Milano (presente anche Franco Gattinoni, a capo del Gruppo Gattinoni e presidente della Federazione Turismo Organizzato, nella foto con David Pambianco, ceo della consulting e media company Pambianco), sono state presentate due ricerche su come il mercato sta orientando i capitali e le scelte imprenditoriali. Continue reading Hospitality: investiti 1,8 miliardi in un anno at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Crescono gli investimenti nel settore dell’hospitality in Italia, che nel 2024 hanno raggiunto la cifra di 1,8 miliardi, e sono destinati per più della metà alle strutture di lusso.
Nel corso del terzo Hotellerie Summit Pambianco che si è svolto nella sede della Borsa di Milano (presente anche Franco Gattinoni, a capo del Gruppo Gattinoni e presidente della Federazione Turismo Organizzato, nella foto con David Pambianco, ceo della consulting e media company Pambianco), sono state presentate due ricerche su come il mercato sta orientando i capitali e le scelte imprenditoriali. Il titolo scelto quest’anno è stato “Il turismo e la sfida della crescita. I ruoli delle aziende italiane e dei gruppi internazionali”.
STRUTTURE RIPOSIZIONATE
E dai dati presentati da Colliers Italia risulta che gli investitori puntano soprattutto al cosiddetto riposizionamento delle strutture già esistenti.
Altro elemento di novità riguarda le destinazioni che, pur mantenendo una prevalenza assoluta delle località di mare, vede crescere l’attrazione per le città d’arte e registra qualche eccezione significativa, come l’interesse che suscitano i brand e le strutture di tutta l’area del Lago di Como. A seguire, le regioni tradizionalmente turistiche, ovvero Sicilia, Sardegna e Puglia.
La vera novità, però, riguarda la configurazione organizzativa delle imprese. Nel corso dello scorso anno si è registrata la crescita di una formula che all’estero è sempre stata prevalente ma in Italia non ha mai attecchito: l’Hma, ovvero Hotel management agreement. La proprietà è separata dalla gestione ma non si tratta di un contratto di leasing da una società immobiliare, già molto diffuso, quanto invece di una partnership che vede protagonista in genere un Gruppo internazionale. È quindi la conferma dell’interesse degli investitori stranieri per il mercato italiano.
I dati presentati da Sita Ricerca hanno mostrato in che modo il mercato ha condizionato e spinto i nuovi interessi di imprese e investitori. Dalle interviste effettuate su un campione di 1.100 italiani con un reddito familiare oltre i 75mila euro è risultato che le preferenze per le vacanze stanno subendo delle modifiche radicali.
ALTA GAMMA ED EXTRA-ALBERGHIERO
L’Italia è risultata la destinazione preferita dal 70% degli intervistati con l’intenzione, per il 2025, di scegliere strutture di livello superiore rispetto a quelle frequentate in passato. Ma nel cercare maggiore comfort, chi ha una discreta disponibilità economica non punta solo ad alberghi a 4 o a 5 stelle. Molta attenzione è rivolta anche alle strutture alternative, come i b&b e le case vacanza.
Questo significa che le strutture extra-alberghiere si stanno impegnando a migliorare i servizi e la qualità del soggiorno valorizzando quello che può essere un punto di forza: il contesto urbano o rurale di particolare pregio, dato che spesso si tratta di palazzi storici, quando sono in città, o di costruzioni inserite in contesti naturalistici molto suggestivi. E l’elemento più ricorrente nelle interviste di Sita Ricerca sembra essere il termine “esperienza”. Che si tratti di visite guidate alle cantine con degustazione di prodotti locali o della partecipazione a eventi organizzati sul territorio, la scelta di una vacanza non si focalizza più solo sulla struttura ma si orienta sul quadro complessivo di comfort ed esperienza.
LE AGENZIE DI VIAGGI
Infine, questa ricerca rivela che il 44% su un campione di 697 intervistati che scelgono l’Italia per le loro vacanze si organizza autonomamente, mentre il 33% sceglie su piattaforme in stile Ota per poi contattare la struttura alberghiera direttamente.
Alle agenzie di viaggi online si rivolge il 16% degli intervistati e alle agenzie tradizionali, con contatto fisico, il 13%.
«Il fatturato del Gruppo Gattinoni nel 2024 – ha commentato Franco Gattinoni – è stato di 740 milioni che derivano per il 40% dal turismo, cioè dalle agenzie, e per il 35% dal business travel. Il Covid è stato un disastro per tutti ma per noi tour operator più che per altri perché quando è ripartito l’incoming in Italia, all’estero blocchi e incertezze sono durati ancora due anni. Noi abbiamo reagito ristrutturando la nostra organizzazione e abbiamo iniziato dalle risorse umane, che costituiscono il vero valore per chi si occupa di servizi a valore aggiunto come il turismo. Ma abbiamo anche cambiato radicalmente la nostra parte amministrativa con grossi investimenti nella tecnologia».