Synthesizer Museum Berlin: Berlino celebra l’arte del sintetizzatore

Nel cuore pulsante di Kreuzberg, quartiere emblema della controcultura berlinese, ha aperto una nuova istituzione destinata a diventare punto di riferimento per appassionati dell’elettronica e della sua storia. Con oltre 50 esemplari rari e vintage, la collezione attraversa tre decenni cruciali (1970-2000) dell’evoluzione di questi strumenti che hanno rivoluzionato il linguaggio musicale contemporaneo. Quello che […] L'articolo Synthesizer Museum Berlin: Berlino celebra l’arte del sintetizzatore sembra essere il primo su Parkett.

Mar 20, 2025 - 14:10
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Synthesizer Museum Berlin: Berlino celebra l’arte del sintetizzatore

Nel cuore pulsante di Kreuzberg, quartiere emblema della controcultura berlinese, ha aperto una nuova istituzione destinata a diventare punto di riferimento per appassionati dell’elettronica e della sua storia.

Con oltre 50 esemplari rari e vintage, la collezione attraversa tre decenni cruciali (1970-2000) dell’evoluzione di questi strumenti che hanno rivoluzionato il linguaggio musicale contemporaneo. Quello che distingue questo spazio espositivo è la sua natura partecipativa. I visitatori possono interagire direttamente con i sintetizzatori, esplorando timbri e sonorità che hanno definito generi musicali e colonne sonore iconiche.

«Berlino è il luogo perfetto per celebrare la storia del sintetizzatore e rendere accessibile la sua influenza culturale a un pubblico ampio» afferma Michael Soltau, compositore cinematografico e ideatore del museo. «Dalla ‘Berlin School’ con i Tangerine Dream, alla ‘Berlin Trilogy’ di David Bowie, fino alla vibrante scena techno cittadina, Berlino ha avuto un ruolo chiave nella storia della musica elettronica».

Polifonia di eventi e performance

Il programma inaugurale ha visto protagonisti Thorsten Quaeschning, attuale frontman dei leggendari Tangerine Dream, e Pyrolator, all’anagrafe Kurt Dahlke, pilastro della scena elettronica tedesca. Un avvio che rende omaggio alle radici della kosmische musik tedesca mentre guarda al futuro.

Particolarmente significativo l’incontro con Paul Wiffen, sound designer che ha collaborato con Ridley Scott e Vangelis per le iconiche colonne sonore di Blade Runner e 1492. Il museo ha inoltre organizzato una proiezione di Nosferatu (versione 1922) accompagnata da una sonorizzazione dal vivo curata da Teslator, preceduta dall’esibizione di 3rdpartyinfluence, portando un connubio tra cinema e musica elettronica.

Ciò che rende speciale questa collezione non è solo il valore degli strumenti esposti, ma la narrazione che essi incarnano. Ogni sintetizzatore racconta capitoli fondamentali dell’evoluzione musicale, dai primi esperimenti di musica concreta alle sonorità che hanno definito la club culture berlinese.

La natura hands-on dell’esposizione trasforma ogni visitatore in potenziale creatore, abbattendo la barriera tra fruitore e artista. Difatti il museo offre un professionale studio di registrazione dove puoi registrare la tua performance e riascoltarla. Un approccio che riflette perfettamente lo spirito della città, da sempre laboratorio di sperimentazione e contaminazione.

«Questa collezione unica di esemplari che hanno definito generi offre un entusiasmante viaggio nel tempo, mostrando l’evoluzione degli strumenti che hanno plasmato la musica pop come nessun altro». Le parole di un portavoce del museo.

In un’epoca dominata da software e virtualizzazione, il Synthesizer Museum Berlin celebra la materialità dell’esperienza sonora. Manopole, slider, patch cable e circuiti analogici tornano protagonisti, ricordandoci che dietro ogni rivoluzione digitale c’è sempre stata una rivoluzione analogica.

Aperto tutti i giorni tranne il martedì, dalle 10:00 alle 18:00, questo tempio dell’elettronica analogica si prepara a diventare catalizzatore di nuove connessioni tra passato e futuro della musica elettronica, in perfetta sintonia con l’anima eternamente sperimentale della capitale tedesca.

Con un biglietto d’ingresso di €12, il museo si propone come destinazione sia per turisti (il 70% dei 14 milioni di visitatori attesi) sia per la comunità locale di appassionati ed esperti.

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