Stranger Things perché piace così tanto e quando torna la serie
Sono passati tre anni dagli ultimi episodi di Stranger Things, ma l’attesa sta per finire (per modo di dire), perché la quinta stagione pare che tornerà in autunno e potrebbe essere suddivisa in due parti: la prima in uscita a ottobre e la seconda il 27 novembre 2025, anche se Netflix ancora non ha confermato […] L'articolo Stranger Things perché piace così tanto e quando torna la serie proviene da Biccy.

Sono passati tre anni dagli ultimi episodi di Stranger Things, ma l’attesa sta per finire (per modo di dire), perché la quinta stagione pare che tornerà in autunno e potrebbe essere suddivisa in due parti: la prima in uscita a ottobre e la seconda il 27 novembre 2025, anche se Netflix ancora non ha confermato le date.
Maa perché lo show piace così tanto? C’è qualcosa di speciale in Stranger Things che ha coinvolto milioni di spettatori. Sembra quasi di rivivere un sogno che tutti hanno fatto, composto da biciclette che sfrecciano su strade deserte, luci al neon e sale giochi in cui trascorrere ore in compagnia. Gli anni ’80 rievocati dalla serie rappresentano, oltre che un’ambientazione, il simbolo di un periodo in cui l’immaginazione sembrava davvero senza confini.
Lo spettatore si ritrova proiettato in una realtà a metà tra l’avventura e il paranormale, in cui i personaggi affrontano pericoli concreti, senza mai perdere il sostegno degli amici. È probabilmente questo spirito di solidarietà, insieme alla voglia di esplorare scenari misteriosi, a rendere la serie Stranger Things così amata e soprattutto così vicina a chi guarda.
Il forte legame tra serie, cinema e videogiochi
Il confine tra cinema, televisione e videogiochi appare oggi sempre più sottile. Esistono studi che hanno osservato come l’intrattenimento digitale venga influenzato dalle storie raccontate sul grande e sul piccolo schermo. Tra questi spicca Betway Casinò live, che ha creato un interessante approfondimento su film e giochi online.
Nell’analisi viene messo in evidenza come gli universi narrativi di alcune pellicole e serie televisive si siano riflessi sui titoli videoludici, dando vita a esperienze che mettono insieme situazioni classiche e tecnologie moderne. Stranger Things non fa eccezione: ha ispirato videogiochi dallo stile retro, con corridoi scuri e creature inquietanti pronti a saltare fuori all’improvviso, mentre i fan si avventurano in ambienti che riprendono a tutti gli effetti l’atmosfera della serie.
È un passaggio affascinante: da un lato i videogiochi prendono spunto dai racconti che si vedono in televisione, dall’altro lato le stesse serie televisive riconoscono l’importanza della cultura videoludica come fonte di ispirazione e citazioni. Stranger Things, con i riferimenti alla cultura pop degli anni ’80, ha saputo dare nuova linfa a questo legame, che è stato reso ancora più evidente.
Netflix co-CEO Ted Sarandos teases the #StrangerThings finale:
“There won’t be a dry eye.” pic.twitter.com/zUtD0HDg2y
— Stranger Things Spoilers (@SThingsSpoilers) March 19, 2025
Il fascino irresistibile degli anni ’80
La serie ha il merito di dipingere in modo autentico un’epoca ormai passata, ma non soltanto grazie agli oggetti di scena o ai costumi: si respira nei vari episodi l’atmosfera tipica di quegli anni, fatta di curiosità verso l’ignoto e di serate passate con gli amici. Si tratta di un contesto capace di evocare nostalgia in chi l’ha vissuto davvero, ma anche di accendere la curiosità di coloro che ne hanno solo sentito parlare.
Stranger Things sfrutta tutti i dettagli per raccontare una stagione della vita in cui la scoperta era al centro di tutto, regalando un viaggio indietro nel tempo che il pubblico di ogni età può apprezzare.
Le persone comuni davanti ai pericoli straordinari
Un motivo fondamentale del successo di Stranger Things è che i protagonisti non sono eroi invincibili: sono ragazzi con paure, sogni ed entusiasmo comuni. Hanno la scuola da affrontare, piccoli screzi tra loro e la solita passione condivisa per i giochi di ruolo. Proprio per questa loro normalità, i momenti più intensi risultano ancora più coinvolgenti.
Chiunque possa ricordare come fosse tornare a casa con gli amici dopo aver visto un film spaventoso ritrova in questi giovani il sapore di un passato che, in qualche modo, gli appartiene. Quando poi i protagonisti si trovano a fronteggiare forze che vanno oltre la comprensione, non si limitano a reagire con puro coraggio: devono prima di tutto sostenersi a vicenda, far emergere risorse interiori che forse neppure sapevano di possedere.
Al centro c’è sempre la loro amicizia e la determinazione a non abbandonarsi mai, anche quando l’oscurità li circonda. È un elemento umano, così semplice ma profondo, probabilmente il motivo delle emozioni che scaturiscono in chi guarda la serie.
Il valore dell’amicizia
Se da un lato la serie fa divertire grazie a creature spettrali e storie che tengono con il fiato sospeso, dall’altro lato approfondisce argomenti più profondi legati all’affetto tra i protagonisti. I ragazzi affrontano un mondo (o meglio una realtà parallela) che non dovrebbe esistere e lo fanno ricordando costantemente al pubblico che la paura non deve fermare, se vissuta con chi ci vuole bene.
Nella storia di Stranger Things, l’unione risulta più forte di ogni creatura ostile e il senso di protezione reciproca dà la consapevolezza di poter resistere a tutto. È un insegnamento semplice, ma forse per questo ancora più potente: non serve essere supereroi per difendersi, quando si fa squadra con chi si vuole bene.
In the fall of 1987, one last adventure begins. Stranger Things 5 coming 2025. pic.twitter.com/3OHphx8guj
— Stranger Things (@Stranger_Things) November 6, 2024
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