
L’attuale situazione meteo sull’Europa sta assumendo contorni sempre più preoccupanti, con una dinamica atmosferica in evoluzione che potrebbe segnare negativamente i prossimi giorni, in particolare per l’Italia. I più recenti aggiornamenti dei modelli meteorologici internazionali, come quelli elaborati dal NOAA statunitense e dall’ECMWF europeo, mostrano uno scenario in rapido deterioramento, con ripercussioni significative sul meteo nazionale nelle prossime 48 ore
Un nuovo affondo depressionario in arrivo dal Nord Atlantico La chiave di volta dell’attuale peggioramento meteorologico è l’affondo di una saccatura nord atlantica, che sta scivolando rapidamente verso l’Europa occidentale, per poi abbracciare il bacino del Mediterraneo centrale. In questo contesto, masse d’aria più fresche e instabili di origine oceanica andranno a scontrarsi frontalmente con correnti calde e molto umide provenienti dal Nord Africa, favorendo la genesi di una circolazione ciclonica a forte gradiente barico. Questo intenso contrasto termico sarà il motore di fenomeni temporaleschi violenti, con possibilità di precipitazioni eccezionali localmente superiori a 200 mm in poche ore, nubifragi e grandinate di grosse dimensioni, soprattutto nelle aree collinari e costiere del Centro-Nord.
Rischio idrogeologico in aumento: ecco le aree più esposte In questo contesto di marcata instabilità atmosferica, i territori più vulnerabili saranno quelli dove il terreno risulta già saturato dalle recenti piogge. In particolare, si segnalano condizioni di elevato rischio idrogeologico su: Nordovest, con particolare attenzione a Liguria, Piemonte e alta Lombardia, dove i corsi d’acqua secondari sono vicini alla soglia di esondazione. Bacino tirrenico centro-settentrionale, con criticità su Toscana, Lazio settentrionale e Umbria occidentale. Sardegna, in particolare lungo il settore occidentale e i rilievi interni, soggetti a rovesci violenti e grandinate. In questi contesti, frane, smottamenti e allagamenti urbani potrebbero diventare eventi concreti, complicando la mobilità e l’organizzazione del territorio.
Le giornate pasquali e il ponte del 25 Aprile: tra incertezze e minacce Non è purtroppo in arrivo un miglioramento in vista delle festività pasquali. Pasqua (domenica 20 Aprile) e il successivo Lunedì dell’Angelo (Pasquetta) sembrano destinati ad essere segnati dal passaggio di un nuovo sistema perturbato atlantico, con temporali in progressiva estensione da ovest verso est. Le prime regioni a essere interessate saranno ancora una volta il Nordovest, la Sardegna e il versante tirrenico centrale. Dal pomeriggio di Pasqua e soprattutto nel corso della giornata di lunedì, la perturbazione si estenderà al resto della Penisola, portando con sé nuovi rovesci intensi, locali nubifragi e grandinate, anche a carattere sparso. La neve, che ha fatto un improvviso ritorno sulle Alpi, potrà scendere localmente sotto i 1.500 metri, complicando ulteriormente la situazione nei settori montani e prealpini.
Fine mese e Festa della Liberazione: estate anticipata o nuovo maltempo? Lo sguardo verso la fine di Aprile introduce uno scenario ancora incerto, con due ipotesi meteorologiche nettamente divergenti. Da un lato, alcune simulazioni, tra cui quelle del NOAA e dell’ECMWF, prefigurano l’espansione dell’Anticiclone Africano verso nord, il che potrebbe garantire tempo stabile e un forte rialzo termico. In tale contesto, temperature superiori ai 30°C potrebbero manifestarsi su Sicilia, Calabria, Basilicata e Sardegna, con un assaggio prematuro di clima estivo già entro il 24-25 Aprile. Dall’altro lato, restano in campo scenari alternativi, secondo i quali una nuova discesa perturbata nord atlantica potrebbe intercettare il Mediterraneo centrale, riportando instabilità e temporali proprio in coincidenza con la Festa della Liberazione. Il quadro resta dunque fluido e sarà necessario attendere i prossimi aggiornamenti per comprendere quale tra i due scenari si concretizzerà.
Meteo estremo CICLONICO in atto: le regioni più a rischio