Coccia di Morto, dov’è la spiaggia di Come un gatto in tangenziale

Da lido più sporco d'Italia a regina dell'estate, ecco dove si trova la spiaggia dove trascorrono l'estate Antonio Albanese e Paola Cortellesi.

Apr 17, 2025 - 09:50
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Coccia di Morto, dov’è la spiaggia di Come un gatto in tangenziale

Impossibile non ridere con la coppia Paola Cortellesi e Antonio Albanese che dividono la scena in due commedie che hanno trasformato una spiaggia del litorale romano in un luogo cult. Riccardo Milani ha diretto Come un gatto in Tangenziale e il diretto sequel, celebrando la veracità e il fascino popolare di Coccia di Morto che, sicuramente, molti italiani che non sono pratici della zona, si sono chiesti se esiste veramente. Ebbene sì, esiste, e non è l’unica location di questi due film divertenti e adatti a tutta la famiglia.

Come un gatto in Tangenziale, di cosa parla

Giovanni e Monica sono due genitori divorziati che si trovano a dover affrontare le differenze tra i loro stili di vita, rappresentati dai loro rispettivi contesti sociali. Giovanni vive al centro di Roma con la figlia tredicenne Agnese e lavora per un’azienda che pensa di riqualificare la periferia. L’ex moglie lo ha lasciato per andare in Provenza a coltivare la lavanda. Agnese comincia a frequentare Alessio, un coetaneo della borgata romana Bastogi e questo rapporto porta Giovanni a conoscere la famiglia del ragazzo composta dalla mamma e le due zie gemelle. L’incontro scontro tra due realtà sociali molto diverse innesca una serie di equivoci e imprevisti divertenti che fanno anche riflettere.

Dove è stato girato

Come un gatto in Tangenziale è stato girato a Roma e dintorni. Bastogi è un complesso che comprende sei palazzine in parte popolari e in parte occupate che si trova a ovest della capitale, tra Quartaccio e Torrevecchia. Piazza San Silvestro è la location dove Agnese presenta Alessio al padre Giovanni per la prima volta, mentre la casa di quest’ultimo si trova vicino Palazzo Farnese, in Piazza Santa Caterina della Rota. Ma la vera star delle location in questo film è Coccia di Morto, l’affollata spiaggia del  litorale romano, anche se molte riprese in realtà sono state realizzate all’Idroscalo di Ostia, al termine di via degli Aliscafi e Capalbio, in particolare alla Spiaggia di Macchiatonda dove è stato ricostruito lo stabilimento balneare.

Fiumicino
Fonte: Ansa Foto
Costa di Fiumicino

Coccia di Morto esiste davvero

Coccia di Morto è la spiaggia “proletaria” del Lido di Fiumicino dove i protagonisti del film Come un gatto in tangenziale, Antonio Albanese (disgustato) e Paola Cortellesi (assolutamente a proprio agio), trascorrono l’estate e che diventa sempre più al centro della trama del sequel Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto. Non è un nome fittizio, quello della spiaggia laziale, esiste davvero. E, proprio grazie al film uscito nel 2017, è diventata famosissima. Ma perché questa spiaggia ha un nome così curioso? Si trova sul litorale laziale, nei pressi della foce del fiume Tevere, al confine con l’aeroporto di Roma Fiumicino.

Prima della grande popolarità, nel 2016 questo lido era salito alla ribalta delle cronache per aver conquistato il poco lusinghiero titolo di “spiaggia più sporca d’Italia “, come evidenziato dal dossier “Beach Litter”, reso noto quell’anno da Legambiente che aveva rilevato una media di 1.413 di rifiuti ogni cento metri, esattamente il doppio rispetto al dato nazionale di 714 rifiuti ogni cento metri). Era stata proprio la vicinanza con la foce del Tevere, con l’aggiunta di correnti a provocare l’accumulo di rifiuti.

Il nome Coccia di Morto sarebbe legato proprio a ciò che da sempre le correnti presenti in questo particolare tratto di litorale trasportano. Se oggi, infatti, causano l’accumulo di rifiuti, in passato capitava che trasportassero addirittura cadaveri, ossa e teschi. E dire che quest’area si trova all’interno della Riserva naturale statale Litorale Romano, un’area protetta che comprende un ampio territorio di interesse storico-naturalistico tra i comuni di Roma e Fiumicino. Con i suoi oltre 16mila ettari, è la più grande area protetta affacciata sul Mediterraneo.

In alcuni punti l’interesse naturalistico è altissimo, come le dune di Palidoro e quelle di Capocotta, le oasi di Macchiagrande e Castel di Guido, le pinete di Castel Fusano e di Coccia di Morto, appunto. Della riserva fanno parte anche siti di interesse storico-archeologico, come gli scavi di Ostia antica, la villa della Palombara, i resti di Porto e diverse torri costiere.