Cinque super spedizioni, sostenibili, finanziate dall’American Alpine Club

Da oltre un secolo il club statunitense sostiene progetti alpinistici ed esplorativi di particolare rilevanza. Tra questi anche il prossimo tentativo al Rimo III di Stefano ragazzo, Michael Hutchins e Chris Wright L'articolo Cinque super spedizioni, sostenibili, finanziate dall’American Alpine Club proviene da Montagna.TV.

Mar 18, 2025 - 09:31
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Cinque super spedizioni, sostenibili, finanziate dall’American Alpine Club

L’American Alpine Club ha assegnato le sue tradizionali borse di studio Cutting Edge Grant, destinate a finanziare spedizioni leggere e di notevole interesse in quanto riguardano nuove vie, montagne di elevata difficoltà oppure luoghi inesplorati. In questa occasione l’AAC ha erogato un totale di 25.000 dollari a cinque squadre che adottano stili a basso impatto per non lasciare un segno sull’ambiente. Kishtwar Shivling, Rimo III, Latok III, Dorje Lhakpa e l’Ultar Sar sono le montagne sulle quali si metteranno alla prova i team ai quali è stato assegnato il contributo per il 2025.

Kishtwar Shivling

Vitaliy Musiyenko e Sean McLane raggiungeranno l’Himalaya indiano per cercare di aprire una nuova via  sul versante sud-occidentale di Kishtwar Shivling (6.000 m). La cima principale di questa montagna è stata raggiunta solo una volta, da Stephen Venables e Dick Renshaw dal versante nord nel 1983. Vitaliy Museiyenko conosce bene questa zona dell’Himalaya: qui nell’autunno 2023 Brilliant Blue (850 m, AI3, 80o, M7) ha aperto sullo White Sapphire (6.040 m), con Christian Black e Hayden Wyatt.

Rimo III

Michael Hutchins, Chris Wright e Stefano Ragazzo hanno in programma di tentare il versante sud-ovest di Rimo III (7.233 m), nella parte orientale di Karakorum, in India. I primi due hanno scoperto questo enorme muro di 1.600 metri esaurito alla fine della loro spedizione nella zona nel 2012. Quell’anno fu tentato da una spedizione indigena-britannica guidata da Malcolm Bass e dalla diga di Satyabrata, e formata da Paul Figg, Simon Yearsley, Dan Singh Harkotiya, Tashi Phunchok e Konchuk Thinless.
Stefano Ragazzo ha recentemente fatto un’impressionante ascensione in solitaria di Eternal Flames sulla Nameless Tower; Chris Wright ha ricevuto il Piolet dOr 2020 per la sua ascensione a Link Sar con Graham Zimmerman, Steve Swenson e Mark Richey; Michael Hutchins ha scalato sei delle sette vette principali del massiccio del Fitz Roy.

Latok III

Tad McCrea, Jon Griffin e Thomas Huber hanno cercato di aprire una nuova via sul pilastro sud-est del Latok III (6.949 m) l’anno scorso ma furono fermati dal maltempo. Questa vetta del Karakorum è stata vinta per la prima volta nel 1979, attraverso il bordo sud-ovest, da una spedizione giapponese formata da Yoji Teranishi, Kazushige Takami e Sakae Mori. Il versante occidentale è stato superato dopo molti tentativi nel 2011, da una spedizione russa guidata da Alexandre Odintsov. Tuttavia, il Latok III non è mai stato scalato dal ghiacciaio Choktoi come proposto da McCrea, Griffin e Huber.

Dorje Lhakpa

Zach Lovell, Joseph Hobby e Japhy Dhungana cercheranno di aprire una nuova rotta sullo Dorje Lhakpa (6.966 m). Situata nello  Jugal Himal, a circa 55 chilometri a nord-est di Kathmandu, questa montagna è stata salita per la prima volta nel 1981 da una spedizione giapponese, anche se si dice che Dick Isherwood e Geoff Cohen lo avevano fatto senza permesso nel 1979. I tre alpinisti dovranno affrontare più di 1.000 metri di  arrampicata tecnica tra 5.900 e 6.900 metri di quota.

Ultar Sar 

Ethan Berman, Maarten van Haeren e Seba Pelletti torneranno nel Karakorum pakistano per riprovare la parete che li ha respinti lo scorso anno  sul “pilastro nascosto” dell’Ultar Sar (7.388 m). Si tratta di una via di ben 3000 metri con la parte inferiore costituita da 1500 m di neve ripida e arrampicata su ghiaccio con un paio di gradini misti, e la metà superiore composta da un pilastro roccioso di 1500 metri che porta in vetta. Nel 2024 sono stati costretti alla ritirata a circa 6.000 metri di quota.

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