Spagna e overtourism, le regole da conoscere se volete visitare il Paese
La Spagna si prepara ad affrontare i mesi di alta stagione con l'introduzione di nuove regole: le abbiamo raccolte qui.

Viaggiando e visitando molti luoghi nel mondo ci si rende presto conto di quanto il turismo possieda un potere enorme: quello di trasformare le comunità, gli ambienti, le economie, le culture, così come le persone. A volte questa trasformazione ha esiti positivi, in altri casi negativi, offrendo un panorama complesso e non così semplice da giudicare.
Quello del turismo è un fenomeno dalle infinite sfumature e la posta in gioco è più alta di quanto possa sembrare a un semplice viaggiatore che prenota un volo per concedersi una vacanza dopo mesi di lavoro in ufficio. Ad avere questa consapevolezza sono soprattutto le persone che abitano quotidianamente quelle destinazioni considerate turistiche e, di conseguenza, visitate anno dopo anno da un numero sempre maggiore di persone.
Una di queste è la Spagna: grazie alle temperature piacevoli più o meno tutto l’anno, ai suoi 5.000 chilometri di costa e a un’offerta culturale variegata, è diventata una delle mete più visitate e, di conseguenza, tra quelle più colpite dall’ormai riconosciuto fenomeno dell’overtourism. Questo ha portato molte località ad agire imponendo delle regole, alcune che influiscono sui turisti stessi, altre su hotel, affitti a breve termine e concessioni edilizie.
Le abbiamo raccolte qui per offrirvi una panoramica generale e per aiutarvi a muovervi con facilità in caso stiate decidendo di programmare il vostro prossimo viaggio in Spagna.
Le misure di contenimento delle Isole Baleari
Secondo il ministro del turismo Jaume Bauzá, “le Isole Baleari sono al limite”. Nel 2024 hanno accolto oltre 15 milioni di visitatori insieme alle rispettive conseguenze quali aumento del costo della vita, carenza di alloggi e degrado ambientale. Secondo uno studio di Fotocasa, piattaforma per l’edilizia abitativa, lo scorso anno l’affitto medio mensile nelle Baleari è passato da 562 euro a 1.451 euro in un decennio, con prezzi notevolmente più alti in zone come Palma di Maiorca.
Questa situazione ha costretto il governo a procedere con delle misure, a partire dall’aumento della tassa di soggiorno e al pagamento di un nuovo contributo sulle auto a noleggio.
Il piano, non ancora ufficialmente approvato dal Parlamento, prevede un aumento della tassa di soggiorno nei mesi di giugno, luglio e agosto, conosciuta anche come “ecotassa” o Tassa sul Turismo Sostenibile (ITS). Questa aumenterà da 1 a 2,5 euro per la categoria più bassa di sistemazioni ricettive e da 4 a 6 euro a notte, per persona, per quella più alta. In questi mesi, inoltre, aumenta anche la tassa dei passeggeri delle navi da crociera, da 2 a 6 euro a notte.
Per quanto riguarda le auto a noleggio, invece, verrà introdotta una tassa che riguarderà i veicoli non immatricolati sull’arcipelago durante i mesi estivi, pensata anche per diminuire il traffico nei mesi di alta stagione.
Infine, come avverrà anche a Barcellona, le Isole Baleari hanno limitato il consumo di alcolici in tutte le principali località turistiche da maggio 2024. Le regole si applicano a Llucmajor, Palma e Calvià (Magaluf) a Maiorca e a San Antonio a Ibiza. È vietato il consumo di alcolici per strada e i negozi non possono venderli tra le 21:30 e le 8:00 del mattino.

Le nuove regole a Maiorca
Tra le isole più colpite dall’overtourism c’è sicuramente Maiorca. Qui sono state introdotte nuove regole a partire dalla stretta sui tour a piedi: le disposizioni limiteranno i tour a gruppi di 20 persone, con un conseguente aumento del prezzo del biglietto.
Un’altra regola riguarda la cittadina di Soller, dov’è stata autorizzata un’area riservata ai residenti: su 12 strade storiche e circa 70 ettari del comune, sono vietate le auto a noleggio non immatricolate. I visitatori potranno parcheggiare la propria auto nelle zone apposite situate ai margini del centro storico.
Ibiza chiude il suo belvedere più famoso
Oltre alle regole descritte in precedenza (aumento della tassa di soggiorno e stretta sulle auto a noleggio), Ibiza affronta l’overtourism in due modi. Da una parte attraverso la collaborazione con Airbnb per reprimere gli affitti turistici illegali, dall’altra con la chiusura dei suoi spot più famosi, come Es Vedrà.
A febbraio 2025 sono comparsi dei grandi sassi posizionati al mirador per sbarrare l’accesso al piccolo parcheggio sterrato. In questo momento ci sono delle trattative in corso con il comune di Sant Josep per capire se è possibile riaprire il mirador regolamentando gli accessi e controllando l’area. Tra le ipotesi c’è quella di organizzare bus turistici gestiti dal comune, incaricati di trasportare le persone in sicurezza da parcheggi individuati ad hoc.
Le nuove regole approvate a Malaga
Seppur gli Airbnb non siano vietati in Spagna, saranno limitati in molte città e in determinati quartieri, come sta succedendo a Malaga. Qui è stata introdotta una nuova legge triennale che impedisce la registrazione di nuovi affitti turistici in 43 distretti della zona.
La misura, introdotta dal Comune di Malaga e dalla Costa del Sol, dovrebbe durare oltre i tre anni iniziali e mira a fermare l’aumento delle proprietà in affitto turistico nelle zone più affollate della città e a dare ai residenti locali maggiori possibilità di trovare affitti a lungo termine. Una misura che verrà introdotta anche ad Alicante e Madrid.
Aumento delle tasse e divieti a Barcellona
Barcellona è stata una delle città spagnole in cui è stato organizzato il maggior numero di proteste contro l’overtourism. Qui, tra i problemi principali insieme al comportamento scorretto dei turisti, i quali si ritrovano a fare festa tra le strade del centro storico fino a tarda notte disturbando i residenti, c’è anche la questione degli affitti. Interi palazzi, infatti, sono stati trasformati in appartamenti vacanze e affittati solo ai turisti, limitando così l’accesso della ricerca di affitto agli abitanti.
Tra le nuove regole, anche a Barcellona verrà raddoppiata la tassa di soggiorno, raggiungendo fino a 12,40 euro a persona per notte in base alla qualità dell’alloggio. Attualmente, la tariffa massima è di 7 euro per gli ospiti di hotel a cinque stelle e di 3,40 euro per gli ospiti di hotel a quattro stelle.
I passeggeri delle crociere dovranno pagare invece da 3 a 6 euro, anche se sono in visita solo per un giorno. Inoltre, Barcellona prevede una sovrattassa comunale di 4 euro a notte, che potrebbe essere raddoppiata nel 2025. Questo porterebbe il costo totale per notte in tasse a 15 euro per gli hotel di fascia alta, con l’aggiunta dell’IVA.
Infine, per risolvere il problema dei comportamenti scorretti dei turisti, Barcellona vieterà i pub crawl nello storico quartiere dell’Eixample a partire dal 1 giugno. I pub crawl sono già stati vietati nel centro storico della città, in particolare nel quartiere di Ciutat Vella dal 2012, e questo particolare divieto rimarrà in vigore almeno fino al 2028. La violazione di queste regole può comportare multe da 750 a 1.500 euro per i comportamenti scorretti o fino a 3.000 euro per le infrazioni più gravi.

Oggetti vietati a Gran Canaria
Anche le Isole Canarie hanno introdotto nuove regole, a partire da Gran Canaria. Qui le autorità hanno rilasciato un nuovo elenco di oggetti vietati sulle spiagge il cui utilizzo potrebbe comportare una multa di 3000 euro. Tra questi oggetti e comportamenti considerati illegali ricordiamo: l’uso delle sigarette elettroniche, riprodurre musica ad alto volume, utilizzare fornelli per cucinare, montare tende da campeggio, raccogliere conchiglie, utilizzare impropriamente le docce e pescare con una canna entro 150 metri dalle zone di balneazione o vicino ai subacquei.
Le Isole Canarie, proprio in questo periodo, si stanno preparando ad affrontare numerose proteste per contrastare il problema dei turisti che visitano le isole comportandosi in modo scorretto, non rispettando le regole imposte per proteggere l’ambiente e “trattando il territorio come fosse un luna park”.
Altre regole introdotte in Spagna
Nella città di Torrox, sulla Costa del Sol, è stata introdotta una nuova regola che vieta l’installazione di tende, gazebo e strutture simili sulla spiaggia. Secondo i consiglieri comunali, queste strutture occupano spazio, creano rumore e bloccano la visuale dei bagnini che cercano di proteggere i bagnanti. Già nel 2014, Torrox aveva fatto parlare di sé diventando la prima municipalità di Malaga a emettere multe per i frequentatori delle spiagge che riservavano i posti lasciando incustoditi sedie a sdraio, ombrelloni e oggetti personali.
Dopo Barcellona, la prima grande città spagnola a vietare il fumo sulle spiagge, ora rientrano anche 28 spiagge delle Isole Baleari. A Ibiza, queste includono Playa de Santa Eulalia del Río e Playa de Talamanca; a Maiorca, Sant Joan, Santa Ponsa, Cala Estància e molte altre; a Minorca, il fumo è vietato a Binissafúller e Platja Gran.
In altre zone del Paese, a vietare il fumo ci sono 53 spiagge in Andalusia, 61 spiagge nelle Isole Canarie e 18 spiagge sulla Costa del Sol.
Oltre al fumo tradizionale, anche il vaping è vietato in diverse località, come dieci spiagge a Barcellona e 28 delle Isole Baleari. Infine, anche la minzione subacquea è vietata: a introdurre il divieto con tanto di multa fu due anni fa la città di Vigo, nel nord della Spagna, alla quale è seguita Malaga che ha approvato la regola in 25 spiagge del comune con sanzioni da 300 a 750 euro.