Alberto Stasi e Andrea Sempio tornano in tv a parlare di Garlasco

Alberto Stasi e Andrea Sempio, i due protagonisti del caso Garlasco, in questi giorni sono tornati in tv dove hanno potuto dire la loro sulla riapertura delle indagini. Lo hanno fatto rispettivamente a Mattino Cinque, Le Iene e Quarto Grado. Alberto Stasi è stato intercettato da Mattino Cinque mentre usciva dal cercare per recarsi al […] L'articolo Alberto Stasi e Andrea Sempio tornano in tv a parlare di Garlasco proviene da Biccy.

Mar 26, 2025 - 00:01
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Alberto Stasi e Andrea Sempio tornano in tv a parlare di Garlasco

Alberto Stasi e Andrea Sempio, i due protagonisti del caso Garlasco, in questi giorni sono tornati in tv dove hanno potuto dire la loro sulla riapertura delle indagini. Lo hanno fatto rispettivamente a Mattino Cinque, Le Iene e Quarto Grado.

Alberto Stasi è stato intercettato da Mattino Cinque mentre usciva dal cercare per recarsi al posto di lavoro. “Ci sarà un motivo se il suo DNA (di Andrea Sempio, ndr) è stato trovato sulle unghie di Chiara, è un aspetto che dovrà essere approfondito. Sempio? Non l’ho mai conosciuto“, ribandendo ancora una volta di essere innocente. A Le Iene ha poi aggiunto: “Come mi toglierò l’etichetta di colpevole? Non so se sarà possibile”.

Andrea Sempio, invece, è stato intervistato da Quarto Grado. “Con Chiara Poggi? Non solo non c’è mai stata una relazione, ma neanche un contatto fisico o una chiamata sul cellulare“. Il 37enne, all’epoca dei fatti poco più che maggiorenne, era spesso a casa della vittima, perché amico del fratello Marco.

Non frequentavamo neanche lo stesso giro. Il mio DNA sulle unghie di Chiara? Ero in quella casa abitualmente, nei giorni precedenti all’omicidio ero lì. Ci fossero tracce del mio DNA, non sarei stupito. Detto questo, sono innocente. In questa vicenda non c’entro nulla, non ho nessun peso sulla coscienza. Io e Marco (il fratello di Chiara Poggi, ndr) ci sentiamo, tra noi non c’è mai stato un attimo di dubbio o sfiducia. Il giorno dell’omicidio mi sono svegliato, ho atteso che tornasse mia madre a casa, ho preso la macchina, sono andato in una libreria a Vigevano e l’ho trovata chiusa. Lo scontrino del parcheggio non è un alibi, ma semplicemente una conferma del mio racconto. Ora sono arrabbiato e sono spaventato, sia per me stesso che per gli altri. Non dal punto di vista legale, ma dal punto di vista personale: dal doversi nascondere al vedere mia madre che continua a piangere. Vivi quasi un senso di colpa per le persone che hai attorno e che ti vogliono bene“.

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