5 motivi per vedere Daredevil, ora che è finalmente tornato

Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Daredevil Le nostre preghiere sono state esaudite e, dopo ben sette anni, Daredevil è tornato. Potrebbe suonare strano, pregare per invocare il diavolo di Hell’s Kitchen, ma è proprio lui ad averci insegnato l’importanza della fede. Fede che non è mai stata riposta e,… Leggi di più »5 motivi per vedere Daredevil, ora che è finalmente tornato The post 5 motivi per vedere Daredevil, ora che è finalmente tornato appeared first on Hall of Series.

Mar 20, 2025 - 15:58
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5 motivi per vedere Daredevil, ora che è finalmente tornato

Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Daredevil

Le nostre preghiere sono state esaudite e, dopo ben sette anni, Daredevil è tornato. Potrebbe suonare strano, pregare per invocare il diavolo di Hell’s Kitchen, ma è proprio lui ad averci insegnato l’importanza della fede. Fede che non è mai stata riposta e, alla fine, Disney+ ha fatto appello al nostro lato più debole e ci ha restituito il diavolo mascherato di cui avevamo un disperato bisogno (e che per le prime tre stagioni aveva affidato la produzione a Netflix). Daredevil – Born Again è uscita il 4 marzo sulla piattaforma Disney con i primi due episodi e già non si fa che parlare di lei. Anzi, di loro. Perché non è tornato solo Matt Murdock, è tornato soprattutto Wilson Fisk. Non sappiamo cosa ci attende e probabilmente qualcuno di voi sta leggendo tutto questo con una consapevolezza che altri ancora non avranno. Quello che sappiamo è che c’è qualcuno là fuori che ancora non ha mai visto nemmeno le prime tre stagioni di Daredevil (Born Again è una stagione a sé ma può considerarsi tranquillamente un seguito della terza di Daredevil) e questa è sicuramente una grande mancanza. Perché Daredevil non è una serie Marvel come le altre, non è l’ennesima serie sul supereroe di turno. Daredevil è costruita sul dolore, sulla redenzione e sulla fede. È tutto quello che non vi aspettereste mai da un diavolo.

1. La giustizia è cieca

Daredevil
credits: Marvel Television

Il parallelismo tra la cecità della giustizia (la stessa che appare in forma di statua nella sigla) e la cecità di Matt Murdock (che è una cecità particolare spiegata meglio nel fumetto ma ugualmente efficace anche nella serie Daredevil) è sicuramente uno degli espedienti meglio riusciti della serie. Questa similitudine si delinea anche attraverso delle trame legali che non risultano mai troppo asfissianti nei confronti della trama principale e che sono funzionali al decorso della storia. Soprattutto perché spesso si intrecciano alla storia stessa, dando a Daredevil soprattutto molto filo da torcere. Il fatto che Matt Murdock sia così legato alla legge (e come vedremo anche alla fede) fa sì che il suo personaggio risulti complesso e sfaccettato, in continua contrapposizione con il suo alter ego. La funzionalità delle trame legal, che vedono come protagonista soprattutto Foggy e spesso anche il personaggio di Karen, è palese nel momento in cui diventano necessarie allo svolgimento della trama di base, che invece coinvolge molto di più Daredevil e molto meno Matt Murdock. È un parallelismo concreto ma anche molto filosofico se vogliamo, mosso dalla voglia di intrecciare trame che abbiano un senso se messe insieme ma che non appaiano mai scontate o noiose.

2. La fede che guida il male

Daredevil
credits: Marvel Television

Forse la parte più interessante dal punto di vista della scrittura è proprio quella legata alla fede di Matt Murdock, cattolico convinto, che si ritrova costretto a lottare con la sua parte più oscura. E quindi, più in contraddizione con la sua religione. L’uomo Matt Murdock è un uomo devoto che fa la comunione e va a confessarsi dal suo parroco di fiducia (che lo ha cresciuto una volta rimasto orfano), ma sotto la maschera che è costretto a portare si cela un demone che va controllato (come avesse due volti). E allora l’uomo entra in conflitto con la parte più nascosta di sé, e la fede entra in conflitto con il dovere. Alcuni dei passaggi più significativi delle tre stagioni di Daredevil passano per le confessioni di Murdock con Padre Lantom (e più avanti anche con Suor Maggie), conversazioni complesse sulla redenzione e sul coraggio ma anche sulla fede e sulla lealtà ad una certa morale (qui per approfondire). La controversa istanza che permette a Daredevil, letteralmente una parte demoniaca di un uomo ligio al dovere, di giocare con la morale e porsi delle domande in merito, dà vita ad un’ottima prova di scrittura che ci regala dei momenti meno energici ma molto più introspettivi.

3. La resistenza di Foggy

Foggy Nelson
credits: Marvel Television

È forse il personaggio più sottovalutato della serie Daredevil. Ma Foggy (Elden Henson), che dimostra una forza incredibile soprattutto col tempo e col passare delle stagioni, ha un coraggio senza pari. Quel coraggio che gli permette, prima di tutto, di rimanere leale a Matt nonostante tutto. Sono soci, sono compagni di college e sono complici anche nella doppia personalità di Murdock. Ma sono soprattutto legati da quel senso della morale che più volte abbandonerà Matt e più volte diverrà insistente in Foggy. Se vogliamo, è la parte razionale che rimette Matt Murdock (e quindi anche Daredevil) in riga. È quella luce che riesce a squarciare qualsiasi buio, anche quello generato da un demone pieno di rabbia e risentimento come è Daredevil. Foggy Nelson, che è di certo un perno della serie, ha il ruolo fondamentale di tenere insieme i pezzi. Di Matt Murdock ma anche di Karen, e poi della sua stessa famiglia ma anche delle relazioni con la polizia e con le forze dell’ordine. Insomma, è il tipico personaggio sottovalutato perché non ha poteri speciali, ma dimostra dei superpoteri quotidiani che, alla fine, diventano quelli più necessari per la sopravvivenza di tutti. Se state leggendo tutto questo dopo aver visto i primi due episodi di Daredevil – Born Again, le nostre parole avranno ancora più significato.

4. Il bene e il male

Daredevil
credits: Marvel Television

Come un dipinto del Caravaggio, Daredevil utilizza un fortissimo chiaroscuro che rimanda una sensazione costante di equilibrio tra celato e palesato. Così come Murdock ha un continuo contrasto interiore tra ciò che vuole essere e ciò che ha bisogno di essere, la serie Daredevil gioca con la contrapposizione tra luce e ombra, in continuo movimento e in continua lotta (un filo sottile che non si spezza mai). Così ci sono momenti di positività che paiono dare speranza, ai personaggi e allo spettatore, e poi ci sono momenti talmente bui da non vedere quasi nulla. E la fotografia della serie si muove proprio a ritmo con questo incessante divenire, lasciandoci letteralmente al buio come potrebbe essere Matt Murdock, e poi abbagliandoci di luce quando ne abbiamo bisogno. Il costante gioco tra bene e male, tra chiaro e scuro, si delinea quindi in tanti modi in Daredevil: primo fra tutti quello scenico, ma anche nei dialoghi tra Murdock e Fisk, tra Daredevil e The Punisher, tra Karen e Foggy. È una sorta di leitmotiv che non stanca mai perché è inserito in maniera congeniale a farci intuire che ne abbiamo bisogno (soprattutto nella seconda stagione). E così diventiamo anche noi un po’ Murdock e un po’ Daredevil, sospinti da un interrogativo morale.

5. Il costante dark mood

daredevil
credits: Marvel Television

Daredevil è forse l’unica serie dell’universo Marvel (e tratta ovviamente dai fumetti Marvel) che somiglia molto ad una serie DC Comics, che di solito sono riconoscibili dallo stile un po’ dark. Come dicevamo, il chiaroscuro è un elemento portante di Daredevil e lo è molto a livello visivo. Ma non è l’unica cosa che ci fa intendere un mood più oscuro; Matt Murdock è un uomo quasi glaciale, che ha difficoltà a dimostrare le proprie emozioni e la sua storia si muove intorno al dolore. Dolore di cui discute molto in chiesa e di cui ne sente molto la presenza costante. E la serie Daredevil stessa, ha un alone incessante di malinconia che non passa inosservato a chi la guarda. Soprattutto a chi la guarda con un occhio rivolto all’introspezione. Perché Daredevil non è una serie sui supereroi come tante e sicuramente non è una serie solo legal. È tutto quello che ci aspetteremmo da una serie targata Marvel, ma è anche tutto ciò che non ci aspetteremmo mai da una serie targata Marvel. Il diavolo di Hell’s Kitchen, che è finalmente tornato a lottare con se stesso e poi contro il male che lo circonda, è quello di cui abbiamo bisogno per farci delle domande e provare a darci delle risposte che siano in linea con la nostra morale.

Daredevil Born Again – La Recensione dei primi due episodi

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