Riapre domani il Rifugio Premuda, il più basso d’Italia

La storica struttura, frequentata anche da Emilio Comici, si trova a soli 82 metri di quota in Val Rosandra, alle spalle di Trieste L'articolo Riapre domani il Rifugio Premuda, il più basso d’Italia proviene da Montagna.TV.

Apr 16, 2025 - 16:19
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Riapre domani il Rifugio Premuda, il più basso d’Italia

Riapre le porte, completamente ristrutturato, il rifugio di riferimento per la storia dell’alpinismo triestino, che aveva chiuso i battenti dal 2023. Stiamo parlando del Rifugio Mario Premuda, che con i suoi 82 metri di quota sul livello del mare il più basso rifugio dell’Italia continentale e ora ritorna attivo con una nuova gestione, sempre sotto il cappello della Società Alpina delle Giulie che ne è proprietaria. L’edificio venne inaugurato nel giugno 1933, alla presenza di varie autorità del Cai e di Angelo Manaresi. Era il quattordicesimo tra quelli eretti dalla stessa Società Alpina delle Giulie, e rispose, dicono le fonti, “all’urgente necessità di dotare la zona di una capanna che sopperisse più agevolmente che non il vecchio molino alle esigenze di una aumentata affluenza di gente della Suola di Roccia”.
Mario Premuda era un ingegnere triestino, appassionato sciatore e alpinista, che perse la vita nelle Alpi Giulie il 27 settembre del 1931 mentre stava raccogliendo dati per una guida del Gruppo del Mangart, cadendo a causa del cedimento di un appiglio alla fine di una traversata nel Gruppo del Picco di Mezzodì. Il rifugio viene descritto allora come “una costruzione modesta, fatta con legname ricavato da baracche di guerra e debitamente adattato”, ma diventò presto un punto di riferimento, di vissuto e di ricordi per tutti gli appassionati di arrampicata della valle. “Per il nostro entusiasmo – scrive Claudio Prato nel 1940 – valeva più di un palazzo e quando scendevamo l’aspro viottolo – un rifugio che si raggiunge “scendendo”! – fatta l’ultima svolta ecco che ci salutava allegro con la tinta rossa contrastante con il grigio calcare e la bandiera che garriva al sole”. Parole scritte nello stesso anno in cui venne raso al suolo per vetustà per essere rifatto completamente – ed è anche l’anno in cui morì, poco dopo la costruzione del nuovo edificio, il triestino Emilio Comici.

Il rifugio si trova alle spalle dell’abitato di Bagnoli della Rosandra, a poca distanza dalla costa in linea d’aria, e segna l’ingresso alla da sempre frequentatissima Val Rosandra, oggi Riserva naturale e da fine Ottocento palestra di tutti i più famosi alpinisti triestini: da Napoleone Cozzi con la sua Squadra Volante ed Emilio Comici fino a – tra gli altri – Bianca di Beaco, Tiziana Weiss, Enzo Cozzolino. Le sue mura, se potessero parlare, racconterebbero tantissime storie. Ad esempio nel primo capitolo del volume I bruti di Val Rosandra, l’alpinista e scrittore triestino Spiro Dalla Porta Xydias descrive il suo ingresso “in quel regno dei rocciatori triestini” ricordando il suo primo incontro dentro il “piccolo rifugio Premuda” con gli istruttori della Scuola di Alpinismo Emilio Comici di Trieste, veri e propri semidei ai suoi occhi di neofita, e con alcuni aneddoti: entrare in quel rifugio era una sorta di prima investitura.

Il nuovo gestore sarà Franco Bulli, già esperto di attività di ristorazione in città e con nell’animo da sempre il sogno di gestire un rifugio: l’attività sarà nelle sue mani per i prossimi dodici anni con la formula del sei più sei, dopo che la Società Alpina delle Giulie ha valutato altri quindici candidati, numero che restituisce l’idea di quanto il rifugio sia amato e ambito. L’investimento per la ristrutturazione è stato, da parte della sezione Cai proprietaria, di più di centomila euro, inclusa la rimozione di diverse opere abusive realizzate negli anni.
L’inaugurazione del nuovo edificio avrà luogo domani 17 aprile alle 17 con cerimonia ufficiale e presenza delle autorità. E dunque porte aperte nel periodo pasquale per escursionisti e amanti delle pareti calcaree disseminate lungo la valle, con lo scintillante torrente Rosandra che scorre al centro, in alto il tracciato della ex ferrovia trasformato in ciclabile e panorami meravigliosi verso la costa adriatica.

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