
Ogni volta che osservo il cielo di
ITALIA, resto colpito da come le dinamiche del
SAHARA possano influire così tanto sul nostro clima. Secondo me, il trasporto di
SABBIA e
POLVERE dal deserto nordafricano rappresenta un segnale evidente di quanto i cambiamenti in atto siano più intensi rispetto al passato. Per altro, vari studi lo confermano. Periodicamente, dense nubi cariche di
PULVISCOLO attraversano il
MAR MEDITERRANEO spinte da
CORRENTI MERIDIONALI, lasciando tracce visibili anche sulle automobili e sui balconi. Questo aspetto, strettamente connesso al
meteo, riveste un’importanza crescente per la ricerca scientifica e per la nostra vita quotidiana. Negli ultimi dieci anni, infatti, diversi studi hanno dimostrato che la quantità di
SABBIA proveniente dal
SAHARA verso
ITALIA è aumentata di circa il 100%. Questo incremento è particolarmente evidente se confrontiamo le rilevazioni con il decennio precedente. Alcuni ricercatori ipotizzano che le tempeste di vento che si sviluppano nell’entroterra di
ALGERIA e
TUNISIA si siano intensificate, sollevando verso l’alta quota enormi volumi di
PULVISCOLO. L’aria carica di particelle si mescola con le formazioni nuvolose e, quando le precipitazioni raggiungono il suolo, può cadere anche la caratteristica “pioggia rossa”. In
ITALIA, soprattutto nelle regioni meridionali, ci si aspetta di assistere a nuovi episodi di precipitazioni color giallo e arancione, anche se talvolta nelle aree settentrionali il fenomeno risulta meno evidente. Questo tipo di trasporto di
SABBIA era in origine documentato principalmente in
SPAGNA, in particolare nelle
ISOLE CANARIE, dove prende il nome di
CALIMA. Era occasionale qui in Italia. Oggi, invece, i meteorologi osservano un’espansione del fenomeno in tutta
EUROPA, tanto che alcuni studi ne hanno registrato gli effetti persino in
SCANDINAVIA. Durante le ondate più intense, una parte del
PULVISCOLO può depositarsi anche nelle regioni montane, generando a volte la caratteristica
NEVE ROSSA. Ho notato che questi eventi, oltre a suscitare meraviglia, ci ricordano quanto il clima diventi mutevole. Le
CORRENTI MERIDIONALI nascono dai contrasti termici tra le masse d’aria più calda del
SAHARA e quelle più fresche che stazionano sopra il
MAR MEDITERRANEO. La circolazione atmosferica, specialmente nei periodi primaverili e autunnali, si intensifica per la forte differenza di pressione tra le aree subtropicali e le zone temperate, così da originare venti in grado di trasportare
PARTICELLE a grande distanza. Queste tempeste, che si formano nell’interno di
ALGERIA e
TUNISIA, riescono a sollevare in quota enormi volumi di
SABBIA finissima, che poi il
meteo convoglia verso
ITALIA e la
PENISOLA IBERICA. A mio parere, l’incremento di questo fenomeno non va sottovalutato. Penso sia indicativo di cambiamenti climatici in atto, considerato che diversi Istituti hanno sottolineato come le condizioni di siccità e le variazioni di temperatura possano influenzare la formazione di tempeste di
POLVERE. Ben cinque importanti organizzazioni internazionali hanno pubblicato studi e rapporti sul tema, ovvero la
NASA, la
WMO (World Meteorological Organization), la
NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’
ESA (European Space Agency) e l’
IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). Queste fonti, tutte non italiane, confermano l’esistenza di un chiaro trend di intensificazione del trasporto di
SABBIA dal
SAHARA verso l’
EUROPA, coinvolgendo anche le regioni settentrionali del continente. Nel corso degli ultimi anni, ho notato che i media parlano più spesso di questi eventi, che diventano quindi oggetto di curiosità collettiva. Dal mio punto di vista, è fondamentale monitorare l’andamento di questa
POLVERE in modo da comprenderne le possibili implicazioni sulla salute umana, sull’agricoltura e sulle attività all’aperto. Alcune coltivazioni, infatti, risentono della presenza di particelle sulle foglie e, in periodi di pioggia sporca, i terreni possono cambiare temporaneamente colore. Non di meno è il rischio che coloro che hanno problemi respiratori o allergici, possono patire durante questi fenomeni atmosferici. Ho l’impressione che in futuro,
con l’ulteriore modificarsi di correnti e temperature, potremo assistere a fenomeni ancora più rilevanti. Del resto, certi eventi di “neve rossa” in alta quota hanno già dipinto di tinte insolite le montagne delle Alpi, suscitando grande interesse. Insomma, sull’argomento vi sarebbe anche da spiegare che il pulviscolo del Sahara funge da nucleo di condensazione favorendo anche le piogge.
Meteo, le tempeste di polvere dal Sahara raddoppiano forza e frequenza