La cura per me di Giorgia, il commento del padre Giulio Todrani sulla canzone: “Mi son sentito quasi in colpa”

Giulio Todrani, ospite a La volta buona, ha commentato il brano della figlia Giorgia in gara a Sanremo 2025 con "La cura per me"

Feb 12, 2025 - 15:46
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La cura per me di Giorgia, il commento del padre Giulio Todrani sulla canzone: “Mi son sentito quasi in colpa”

Ospite a “La volta buona”, il padre di Giorgia ha commento il brano presentato dalla figlia in gara al Festival di Sanremo 2025. L’uomo ha ammesso di aver sentito proprio ieri, per la prima volta, il pezzo e ha commentato le emozioni vissute:

“Una bellissima sorpresa. Non l’avevo sentita davvero la canzone, è stata un’emozione incredibile. Ho pianto, ho pianto verso la fine perché ho capito il testo, molto importante. Perché Giorgia da piccolina aveva paura del buio e lei parla proprio del buio in questa canzone. Mi son sentito quasi in colpa perché non lo sapevo io che lei aveva paura del buio, avrei fatto qualcosa sennò, capito? Le ho scritto un messaggio che le avrei illuminato io se avessi avuto il sentore che lei aveva paura del buio”

Una condivisione personale che ha emozionato anche i presenti in studio. Poi ha aggiunto:

“Ci siamo scritti. Mi ha detto che è stata molto contenta di questa sua performance anche se era molto, molto emozionata. Hai visto il sospiro di sollievo che ha fatto alla fine?”

Il significato di La cura per me di Giorgia

“La cura per me” di Giorgia è una canzone che esplora il conflitto tra il desiderio di vicinanza e la paura della solitudine, in una relazione che sembra instabile e segnata dalla distanza emotiva.

Il testo esprime una profonda nostalgia e un senso di dipendenza emotiva: “Solo tu sei la cura per me“, ripetuto più volte, evidenzia come l’altro sia percepito come l’unico rimedio al dolore interiore. Tuttavia, c’è anche una lotta interna tra il bisogno dell’altro e la consapevolezza che questa relazione potrebbe non essere salutare (“Per me sei la cura, per me sei avventura, ma non sei nessuno“).

L’alternanza tra avvicinamento e allontanamento è un tema centrale: “Più ti avvicini e più io mi allontano“, mostrando il timore di perdersi in una relazione troppo intensa. Il riferimento agli occhi che “fanno da luna” richiama l’idea di un amore che illumina ma che è anche lontano e irraggiungibile.

Alla fine del brano, emerge una sorta di accettazione e crescita personale: “Non sarò mai più sola”, segno di una possibile emancipazione dalla paura dell’abbandono e della solitudine.