Fidanzata in affitto: una frizzante Jennifer Lawrence in una commedia meno sexy del previsto | Recensione

La trentaduenne Maddie Barker non ha ancora messo la testa apposto. Passa da un amante all’altro e se la sua vita sentimentale è continuamente incerta lo è altrettanto la sua situazione economica, al punto che rischia non soltanto il sequestro della macchina ma anche di perdere la casa lasciatale dalla compianta madre, in quanto non […]

Mar 24, 2025 - 11:05
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Fidanzata in affitto: una frizzante Jennifer Lawrence in una commedia meno sexy del previsto | Recensione
Fidanzata in affitto

La trentaduenne Maddie Barker non ha ancora messo la testa apposto. Passa da un amante all’altro e se la sua vita sentimentale è continuamente incerta lo è altrettanto la sua situazione economica, al punto che rischia non soltanto il sequestro della macchina ma anche di perdere la casa lasciatale dalla compianta madre, in quanto non riesce a pagare le tasse. In piena crisi, la ragazza nota un annuncio online che potrebbe fare al caso suo.

Come già sottolineato dal titolo italiano Fidanzata in affitto, la proposta proviene da una coppia di ricchi coniugi, i Becker, in cerca di una giovane donna che possa svezzare il loro figlio diciannovenne, senza amici e dall’indole timida e solitaria. Se riuscirà nell’impresa Maddie potrebbe risolvere buona parte dei suoi problemi, ma per avvicinarsi al benestante rampollo dovrà fingere di essere realmente interessata a lui ed è allora che il tutto si complica in maniera inaspettata.

Fidanzata in affitto, recensione: per sesso o per amore

Diciamolo, Fidanzata in affitto ha catalizzato l’attenzione del grande pubblico soprattutto per la presenza nel ruolo principale di Jennifer Lawrence e la dichiarata scena di nudo integrale – non la prima della sua carriera, a dire il vero – che la vedeva interessata in prima persona.

Perché per il resto il film è uno stanco aggiornamento delle dinamiche alla base di Pretty Woman (1990) in un’ottica ancor più giovanile ed eccessivamente leggera, con i cento minuti di visione che procedono su un inerte accumulo di battute e gag che vanno raramente a segno e quando lo fanno è sempre e soltanto grazie al carisma sexy e sbarazzino della succitata protagonista. Protagonista che dimostra ancora una volta una verve comica notevole e che proprio per questo avrebbe meritato una sceneggiatura migliore.

Tra il dire e il fare

E invece ecco una vicenda che segue tutti i più classici step del filone, con la rispettiva maturazione delle due figure principali destinata all’inesorabile e scontato lieto fine, con il significato dell’amicizia e la riscoperta delle cose importanti nella vita che fanno capolino in una narrazione tipicamente americana. Un’evoluzione forzata che caratterizza un film scarso di idee e di contenuti, che tenta le carte di un divertimento semplice e immediato senza pensare a una visione d’insieme di maggior respiro.

Un titolo usa e getta, che si vede e si dimentica in fretta, con una volgarità di facciata più che effettivamente tagliente, dove il sesso e i suoi derivati sono frutto di una mercificazione dei corpi destinata in ogni caso a ritrovarsi schiava della retorica e della morale, abdicando la cattiveria iniziale in favore di un cambio di marcia più rassicurante e a prova di grande pubblico. Possibile riscontrare qualche vaga similitudine con il posteriore e premiato Anora (2024), ma il film premio Oscar di Sean Baker ha anche un messaggio sociale da trasmettere mentre qui la vicenda è giocata all’insegna di una esibita superficialità fine a se stessa.

Conclusioni finali

Al verde e a rischio di perdere sia l’automobile che la casa di proprietà, la poco avveduta protagonista accetta di “svezzare” un giovane mammone in cambio di un ritorno economico. Ma per conquistarne le attenzioni dovrà faticare parecchio e durante l’incarico non tutto andrà come previsto.

Una commedia fintamente spinta, pur con le grazie della bella e brava Jennifer Lawrence gratuitamente in bella mostra, che aggiorna una trama archetipica senza particolare inventiva, con battute e siparietti che si susseguono senza sosta nel corso di una narrazione sempre più meccanica. Il carisma della bionda attrice mette una pezza dove può, ma Fidanzata in affitto si perde nella schematicità della sua piccante, a conti fatti poi fin troppo convenzionale, premessa.