Settembre, in gara a Sanremo Giovani 2025: “Vertebre parla delle fragilità della mia generazione. Sono fiero di essere di Napoli e italiano” | VIDEO

Andrea Settembre è uno dei quattro finalisti delle Nuove Proposte di Sanremo Giovani 2025. Il cantante, napoletano doc come si può vedere dal suo outfit, porta sul palco dell’Ariston una canzone emozionante dal titolo ‘Vertebre‘. Scopriamo insieme cosa ha rivelato ai nostri microfoni sulle sue esperienze televisive (da Io Canto a XFactor), sull’emozione di esibirsi […]

Feb 11, 2025 - 12:38
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Settembre, in gara a Sanremo Giovani 2025: “Vertebre parla delle fragilità della mia generazione. Sono fiero di essere di Napoli e italiano” | VIDEO
intervista settembre

Andrea Settembre è uno dei quattro finalisti delle Nuove Proposte di Sanremo Giovani 2025. Il cantante, napoletano doc come si può vedere dal suo outfit, porta sul palco dell’Ariston una canzone emozionante dal titolo ‘Vertebre‘. Scopriamo insieme cosa ha rivelato ai nostri microfoni sulle sue esperienze televisive (da Io Canto a XFactor), sull’emozione di esibirsi a Sanremo e sui progetti futuri.

Intervista ad Andrea Settembre, in gara a Sanremo Giovani 2025

Settembre, sei tra le nuove proposte del Festival di Sanremo. Quali sono le sensazioni a poche ore da questo debutto?

Sto cercando di mantenere la calma, di rilassarmi, di non ‘sfrenarmi’ troppo. Mi voglio divertire ma allo stesso tempo ho un grande senso di responsabilità per quello che succederà mercoledì 12. Sto cercando di stare rilassato e tranquillo, sono felicissimo.

Come è nato Vertebre e cosa rappresenta per te?

Vertebre è nato per un’esigenza: avevo bisogno di parlare di alcune tematiche che stanno a cuore a me ventitreenne e a molti ragazzi della mia età. È un po’ un messaggio che ho voluto mandare alla mia generazione: è il mio punto di vista, il punto fi vista della nostra generazione, dei sentimenti, delle difficoltà, delle fragilità.

Nella frase ‘nessuno ci ha mai detto come si piange alla nostra età’, secondo me c’è un po’ il senso di tutto questo brano. È nato in studio e adesso mi fa strano pensare che da un piccolo studio di registrazione lo canterò sul palco dell’Ariston.

Parlando della tua generazione, come la vedi. I giovani sono davvero così fragili e insicuri?

Io credo che più che è una generazione un po’ più fragile, forse meno capita in un certo senso, perché vent’anni li abbiamo avuti tutti però ad esempio i vent’anni dei miei genitori, ancora prima quelli dei miei nonni, erano assolutamente diversi. Diversi per l’avvento dei social e per tante altre cose rispetto ai vent’anni che viviamo noi. Credo che sia un’età difficile sempre perché bisogna gestire delle nuove emozioni, non sei fondamentalmente né carne né pesce, non sei né più un adolescente ma non sei neanche un adulto. In quest’era è ancora più difficile secondo me.

È un brano che già ha spaccato in stream, su Spotify abbiamo visto sta andando tantissimo. Che effetto ti fa tutto questo?

Tutto molto bello. A volte sento la canzone in macchina, sento la mia voce in altre macchine col mio brano ed è veramente strano. Sono estremamente grato dell’amore, del supporto che la gente sta dando a questa canzone, che sta dando quindi indirettamente anche a me. Sono veramente contento, è un sogno.

La tua prima esperienza proprio televisiva è stata Io canto. Che ricordo hai di quell’esperienza e poi hai incontrato Gerry Scotti?

Gerry purtroppo non l’ho ancora incontrato spero si ricordi di me, ero molto piccolo. È stata un’esperienza molto bella, l’ho vissuta come un gioco perché avevo comunque 11 anni ed ero veramente molto piccolo. È stata la mia prima esperienza televisiva più seria e nonostante fossi piccolo, Io Canto è un talent a tutti gli effetti e mi ha formato. Sono grato veramente a tutte le esperienze che ho fatto perché mi hanno portato ad essere più consapevole e anche ad arrivare qui più pronto. Vorrei incontrarlo Gerry, speriamo di incontrarlo e soprattutto che si ricordi di me.

Settembre ti ha aiutato X Factor a fare esperienza?

Assolutamente sì, mi ha aiutato tantissimo, sono molto grato ad X Factor. Mi ha consolidato come artista, come performer anche se continuerò ad evolvermi ovviamente perché sono ancora molto giovane. È un’esperienza che ho fatto a 22 anni e mi ha dato più consapevolezza perché avevo già io più consapevolezza essendo comunque un po’ più grande. Lo rifarei altre mille volte, mi ha dato tante cose belle X Factor.

Nella serata delle Cover, quale sarebbe stata e con chi l’avresti cantata?

Allora con chi non te lo so dire perché è difficile. Il panorama italiano è veramente ampio, mi sarebbe piaciuto fare magari un omaggio a Pino Daniele e sono contento che quest’anno ce ne saranno due da Massimo Ranieri e da Rocco Hunt. Sono veramente contento, avrei fatto forse un omaggio a lui, avrei provato ad omaggiarlo, perché anche solo omaggiarlo mi mette tanta responsabilità. Responsabilità emotiva in generale, responsabilità per il grande artista che è che è stato Pino. Altrimenti avrei preso qualche brano del passato e l’avrei rivisitato.

Questa bella sciarpa, felpa del Napoli. Quanto sono importanti per Settembre le radici?

Sono molto importanti. Se non si fosse capito vengo da Napoli e per me è importantissimo
ma perché proprio ho un legame con la mia Terra, con la mia città meraviglioso. Amo la mia città ma io amo anche proprio il mio paese, l’Italia. Sono fiero di essere italiano, fiero di essere napoletano, fiero di essere del Sud, sono fiero di poter portare un pezzo di me, di Napoli sul palco dell’Ariston.

Come è entrato nella tua vita il canto, la passione per la musica e i tuoi genitori ti hanno sempre sostenuto?

I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, sono estremamente grato a loro. La musica è entrata un po’ per caso nel senso che i miei genitori fanno altro nella vita ma mi hanno sempre accompagnato in ogni momento: in macchina, al karaoke, in casa, si faceva sempre musica. Mi hanno trasmesso questo grande amore per la musica. Ho un fratello più grande che quando era alle medie, e io ero alle elementari, faceva il coro della scuola. Volevo farlo anch’io a tutti i costi e quindi da lì è iniziato il canto però ancor prima amavo la danza, volevo ballare. 

Cosa ti aspetti da questo Festival e poi so che ci saranno anche dei concerti in programma.

Da questo Festival voglio imparare, mi voglio divertire e poi la vera sfida saranno proprio i live che ci saranno l’otto marzo all’Auditorium parco della musica e poi l’undici Aprile alla casa della musica a Napoli. Poi ci sarà il primo marzo una data che a breve annunceremo in un’altra città. Sono contentissimo.