Musica: lo streaming cresce, ma il vinile resiste. Ricavi in calo e timori per l’IA

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Mar 20, 2025 - 21:11
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Musica: lo streaming cresce, ma il vinile resiste. Ricavi in calo e timori per l’IA

Il mercato della musica globale rallenta la sua crescita, segnando un’inversione di tendenza rispetto al boom registrato negli anni della pandemia. Secondo i dati dell’IFPI (Federazione internazionale dell’industria fonografica), nel 2024 i ricavi del settore sono aumentati del 4,8%, raggiungendo quasi 30 miliardi di dollari. Un risultato positivo, ma in netto calo rispetto al +10% del 2023, rappresentando la crescita più lenta dell’ultimo decennio.

A trainare il mercato è sempre lo streaming, che da solo ha generato oltre 20 miliardi di dollari, con un aumento del 9,5% per gli abbonamenti a pagamento su piattaforme come Spotify, YouTube Music e Apple Music. Anche il numero di utenti in abbonamento è cresciuto del 10,6%, arrivando a quota 752 milioni a livello globale.

Se lo streaming continua a dominare, il formato fisico mostra un andamento altalenante: mentre le vendite di CD e cassette arretrano significativamente, il vinile mantiene la sua nicchia di mercato grazie ai collezionisti, registrando un leggero aumento nei ricavi.

Le piattaforme di streaming stanno ora cercando di aumentare il ricavo medio per consumatore, introducendo nuovi livelli di servizi premium e aumentando i prezzi degli abbonamenti. La crescita dei ricavi nel 2024 ha coinvolto tutte le aree geografiche, ma i mercati emergenti del Medio Oriente, Africa e America Latina hanno registrato gli incrementi più significativi.

Oltre ai dati finanziari, il settore discografico si trova ad affrontare una nuova sfida: l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla tutela del copyright. Nel Regno Unito, il governo sta valutando se permettere alle aziende di IA di estrarre e copiare musica senza il consenso esplicito dei detentori dei diritti.

Victoria Oakley, CEO di IFPI, ha espresso preoccupazione: “Gli sviluppatori di sistemi di IA generativa che sfruttano musica protetta da copyright senza autorizzazione rappresentano una minaccia reale per l’arte umana”.

Dennis Kooker, presidente del business digitale globale di Sony Music Entertainment, ha confermato l’allarme: “Le aziende tecnologiche stanno facendo pressione sui governi per ottenere eccezioni e scappatoie alle leggi sul copyright”. Sony ha già rimosso oltre 75.000 contenuti generati dall’IA che sfruttavano la musica dei suoi artisti.

Mentre l’industria musicale continua a trasformarsi tra streaming e formato fisico, la questione dell’IA potrebbe ridefinire le regole del gioco. Se da un lato il digitale offre nuove opportunità, dall’altro i timori sul copyright potrebbero portare a una maggiore regolamentazione del settore. L’unica certezza è che la musica, ancora una volta, dovrà trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione.

Foto su licenza Depositphotos

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