Irama contro il cyberbullismo: “Sembro scontroso, ma sono iper-sensibile”
A poche ore dall’inizio della seconda serata del Festival di Sanremo 2025 abbiamo incontrato Irama, che ci ha parlato del suo primo concerto a San Siro, annunciato proprio oggi in piazza San Siro a Sanremo (ne abbiamo parlato qui), e di cyberbullismo, sottolineando quanto le parole possano fare male e mettendo in luce la grande […] L'articolo Irama contro il cyberbullismo: “Sembro scontroso, ma sono iper-sensibile” proviene da All Music Italia.

A poche ore dall’inizio della seconda serata del Festival di Sanremo 2025 abbiamo incontrato Irama, che ci ha parlato del suo primo concerto a San Siro, annunciato proprio oggi in piazza San Siro a Sanremo (ne abbiamo parlato qui), e di cyberbullismo, sottolineando quanto le parole possano fare male e mettendo in luce la grande responsabilità che hanno sia gli artisti che i giornalisti.
“Quest’anno in gara ci sono anche dei ragazzi giovanissimi. Quando io ho iniziato a fare musica, avevo la loro stessa età”, ha raccontato Irama.
“A volte leggo delle critiche che non sono costruttive, ma demoliscono una ragazzina di 19 anni (Sarah Toscano, nda) per il suo look o per l’aspetto fisico. E queste critiche vengono da persone che scrivono anche di cyberbullismo”.
Il discorso diventa poi sempre più incalzante, con Irama che chiosa: “Sono le stesse persone che si nascondono, secondo me, dietro un ruolo, facendo cyberbullismo loro stesse, per poi pubblicare articoli proprio contro il cyberbullismo.
Secondo me, noi – artisti e giornalisti – dovremmo dare l’esempio, perché ci sono persone molto sensibili che soffrono per queste cose. Io stesso talvolta ci rimango male. In passato mi sono beccato valanghe di insulti. Ed è vero che ho una faccia da pietra, che spesso mi fa apparire scontroso e che non fa trapelare nulla, ma la verità è che sono iper-sensibile, oltre che molto timido”.
Il cantautore – che ha svelato che dopo Sanremo uscirà un album con tanta musica organica, suonata – ha infine contestato l’atteggiamento di alcuni colleghi: “Non capisco perché alcuni colleghi non ne parlano e, quando ricevono un complimento, sorridono. In quel contesto, invece, bisognerebbe far notare al giornalista, con il quale ci si sta confrontando, che ha scritto delle cattiverie nei confronti di un collega, così da far passare il messaggio.
Bisogna portare rispetto e incentivare i giovani a fare musica. I giovani vanno aiutati e guidati, non demoliti, perché il nostro futuro è nelle loro mani. La critica deve essere sempre costruttiva, mai distruttiva”.
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