COLLASSO del Vortice, ‘Bestia da Est’ pronta a ruggire, meteo gelido
A partire dalla seconda decade di Febbraio, l’analisi meteo evidenzia la possibilità di un’evoluzione molto particolare delle condizioni atmosferiche: il noto Wave Pattern 2. Questo modello, già osservato in passato, potrebbe favorire l’afflusso di masse d’aria di matrice oceanica, che si mescolerebbero con correnti di origine mediterranea. Conseguenze serie L’incontro tra queste componenti eterogenee […] COLLASSO del Vortice, ‘Bestia da Est’ pronta a ruggire, meteo gelido

A partire dalla seconda decade di Febbraio, l’analisi meteo evidenzia la possibilità di un’evoluzione molto particolare delle condizioni atmosferiche: il noto Wave Pattern 2. Questo modello, già osservato in passato, potrebbe favorire l’afflusso di masse d’aria di matrice oceanica, che si mescolerebbero con correnti di origine mediterranea.
Conseguenze serie
L’incontro tra queste componenti eterogenee rischia di dare origine a perturbazioni complesse, in grado di incidere in modo rilevante sul quadro meteorologico generale. L’interazione tra aria umida di matrice marittima e infiltrazioni di aria fredda continentale può generare fenomeni atmosferici imprevedibili, specialmente per quanto riguarda le precipitazioni.
Nevicate diffuse?
Uno degli eventi più significativi legati allo sviluppo del Wave Pattern 2 riguarda la possibilità di nevicate lungo il versante adriatico. Le correnti orientali, pur essendo generalmente secche, trasportano anche aria fredda, e se incontrano un adeguato livello di umidità lungo il loro tragitto, possono determinare la formazione di nevicate anche a quote relativamente basse.
Dopo un periodo caratterizzato da temperature più elevate all’inizio del mese, questa nuova configurazione atmosferica potrebbe portare a una significativa diminuzione termica, con valori che si avvicinerebbero agli 0 °C o addirittura scenderebbero al di sotto di tale soglia. La “Bestia da Est”, come la chiamano gli inglesi, o se preferite il “Nostro” Burian. Sarebbero pronti a ruggire!
Questo scenario favorirebbe la comparsa della neve anche in località costiere o in aree collinari di modesta altitudine. Sebbene episodi di questo tipo non siano frequenti, essi diventano possibili quando l’aria fredda si sovrappone a un substrato umido persistente. Come già sottolineato, questa rappresenta una possibile evoluzione della situazione atmosferica, ma non una previsione meteo definitiva.
Neve sulle Tirreniche
Un altro aspetto di rilievo è la potenziale comparsa di nevicate sul versante tirrenico, in particolare nelle città di Roma, Firenze e Napoli, così come nelle zone limitrofe. Le dinamiche atmosferiche indicano che, nel caso in cui flussi umidi provenienti dal Mar Tirreno convergano con aria fredda presente in quota, potrebbero verificarsi episodi nevosi anche a bassa quota. Sebbene si tratti di un fenomeno poco comune, eventi simili si sono già verificati in passato, suscitando sorpresa soprattutto a Roma, dove la neve rappresenta un evento piuttosto raro.
Ma così pure nelle Isole Maggiori
Anche la Sardegna e la parte settentrionale della Sicilia potrebbero essere interessate da precipitazioni nevose, dal momento che, sebbene queste zone godano di un clima generalmente mite, specifiche condizioni meteorologiche possono favorire la caduta di fiocchi di neve. Come precedentemente menzionato, si tratta di una possibile evoluzione dello scenario atmosferico, e non di una previsione meteo certa.
E se ci fosse il flusso atlantico? Conseguenze nevose…
La situazione potrebbe divenire ancora più complessa qualora, successivamente, un sistema perturbato di origine atlantica facesse il suo ingresso sul territorio italiano. L’afflusso di aria umida dall’oceano, combinato con eventuali sacche di aria fredda ancora presenti nei bassi strati, potrebbe intensificare le precipitazioni nevose nelle regioni settentrionali della Penisola.
In particolare, la Pianura Padana potrebbe essere interessata da abbondanti nevicate. Eventi di questa natura si sono già verificati nei decenni passati, quando il rapido incontro tra l’aria fredda preesistente e un fronte perturbato di origine oceanica ha determinato precipitazioni nevose abbondanti su città poste a bassa altitudine. Tali fenomeni sono stati documentati anche nel mese di Marzo, risultando quindi potenzialmente plausibili.
Non stiamo parlando di qualcosa di definitivo
Come ribadito in precedenza, questa rappresenta una possibile conseguenza dell’evoluzione atmosferica, ma non una previsione meteo definitiva. Le proiezioni meteorologiche attuali delineano dunque un periodo caratterizzato da una maggiore instabilità, con rapidi scambi di masse d’aria e fenomeni atmosferici di elevata intensità.
Questo scenario potrebbe determinare un ritorno a temperature invernali e l’insorgenza di eventi nevosi anche in zone solitamente poco soggette a tali dinamiche. Risulta pertanto essenziale restare aggiornati sulle evoluzioni del Wave Pattern 2 Polare per valutare gli effetti meteo che potrebbe determinare sull’intero territorio europeo.
COLLASSO del Vortice, ‘Bestia da Est’ pronta a ruggire, meteo gelido