Kasseler Hütte- Rifugio Roma, dal 1877 prezioso avamposto ai piedi delle Vedrette di Ries

Posto a 2274 metri di quota in uno degli anfiteatri naturali più belli dell’Alto Adige, il rifugio è raggiungibile senza difficoltà anche d’inverno. E regala panorami straordinari L'articolo Kasseler Hütte- Rifugio Roma, dal 1877 prezioso avamposto ai piedi delle Vedrette di Ries proviene da Montagna.TV.

Mar 15, 2025 - 06:12
 0
Kasseler Hütte- Rifugio Roma, dal 1877 prezioso avamposto ai piedi delle Vedrette di Ries

La Valle Aurina è la più settentrionale delle valli del territorio italiano ed è chiusa a nord dalla Vetta d’Italia (2.912m) e dalle Teste Gemelle-Zwillingskopf (2.837 e 2843m). È caratterizzata da imponenti montagne con ripidi pendii che si affacciano sia a est sia a ovest sul torrente Aurino.

Poco prima di Campo Tures, a est, si apre una delle valli più belle dell’Alto Adige dove inizia il Parco naturale delle Vedrette di Ries- Aurina. Dall’alto di uno sperone roccioso un rifugio sembra controllare l’intero territorio ed è così descritto dagli storici gestori sul loro sito: “Intorno la solitudine di un mondo di pietra, dentro il calore e il benessere. Più vicina a Dio quassù, a 2.274 metri di altezza la vista è grandiosa in questo meraviglioso mondo di ghiaccio”.

Già alla fine del 1800 l’imponenza delle montagne e l’ampiezza dei ghiacciai attiravano l’attenzione di turisti e alpinisti che raggiungevano Riva di Tures percorrendo la “Herrenweg”, La Via dei Signori che sale da Campo Tures in Valle Aurina.

Quando il “Kasseler Hütte” fu realizzato nel 1877 per volontà dell’Associazione Alpina di Kassel la vista sugli anfiteatri glaciali delle Vedrette di Ries era molto diversa da quanto si può ammirare oggi. I ghiacciai ben più estesi e la posizione dominante sulla valle rendevano il rifugio una meta ambita dai clienti delle Guide alpine che lo utilizzavano come punto d’appoggio per raggiungere la corona di cime che lo circonda.  Costruito per 30 persone inizialmente venne chiamato “Riesenfernerhütte – Rifugio Vedrette Giganti“, nome che ora è stato dato ad altra struttura che si trova sul Gemsbichljoch (2.792 m) tra la Schwarze Wand – Croda Nera (3.100 m) a sud, il Gelttalspitze – Cima Valfredda (3.126 m) e lo Scheebiger Nock – Monte Nevoso (3.358 m) a nord.

Nel 1894 la struttura fu ricostruita e ampliata e prese il nome, ancora utilizzato, di “Kasseler Hütte”. Inaugurato nell’estate dell’anno successivo cessò la sua attività durante la Grande Guerra e solamente nel 1926 fu riaperto dalla Sezione di Roma del CAI che lo rinominò “Rifugio Vedrette dei Giganti”. Ma da subito venne chiamato dai frequentatori italiani “Rifugio Roma”, il nome con il quale oggi è più conosciuto. Gli abitanti della Valle Aurina continuavano, tuttavia, a chiamarlo “Kassla Hütte” per il suo legame importante con il territorio di Riva e dei suoi abitanti che erano supportati economicamente dalla locale sezione Kassel.

Dal 1959 è gestito dalla famiglia Seeber che,  se si esclude un breve periodo di chiusura per le tensioni sul territorio dovute agli attentati dei separatisti altoatesini, non ha mai abbandonato il timone della struttura e ancora oggi la conduzione è in mano al figlio dello storico “oste” Ernst.  Il Rifugio Roma, sia in estate sia in inverno (quando è aperto nei mesi di marzo e  aprile), è punto di partenza per numerose escursioni che culminano con l’impegnativa salita all’Hochgall (3.436 m). Tutti i sentieri sono ben segnalati e come ben indicati sono i diversi livelli di difficoltà che si devono affrontare.

 L’itinerario invernale

Partenza: Riva di Tures (BZ), Centro fondo.
Dislivello: + 750 m
Tempo di percorrenza: 5 ore (a/r) con le ciaspole; 3 ore (a/r) con gli sci.
Difficoltà: E

Per raggiungere il rifugio in inverno si lascia la macchina al parcheggio del centro di sci di fondo per raggiungere e superare, su sentiero molto ben battuto, il ristorante Jausenstation Säge (punto di partenza estivo) da dove inizia la salita sul sentiero n. 8 che permette di guadagnare rapidamente quota nel bosco. Si può scegliere anche di seguire la strada bianca che durante la stagione fredda è molto frequentata per raggiungere la Tristenbach Wasserfall – Cascata di Rio Covoni per seguire le indicazioni e tracce che portano al sentiero di salita. Il nostro consiglio è di visitarle durante il ritorno in discesa per non disperdere energia.

Il sentiero n.8 porta a compiere una serie di strette svolte per vincere la pendenza del canalino che in alcuni tratti è sostenuta, poi gradualmente la progressione si presenterà meno impegnativa fino a terminare un primo traverso alla nostra sx (est geografico). Ancora un tratto fisicamente un po’ impegnativo poi si inizia il secondo lungo traverso che porterà gradualmente fuori dal bosco, già meno rado, fino al rifugio che da qui in poi sarà ben visibile. Tecnicamente non ci sono difficoltà di rilievo se non la pendenza sostenuta in alcuni punti, ma si deve comunque mantenere alta l’attenzione. L’area dove si sta camminando è molto frequentata da scialpinisti che qui trovano sia dislivelli impegnativi sia pendenze perfette per la discesa, inoltre l’esposizione a nord-ovest garantisce condizioni di fruibilità molto a lungo che spesso perdurano fino a tutto il mese di maggio.

Usciti dal bosco e in prossimità del rifugio il panorama si apre a 360°. Spicca l’Hochgall – Monte Collalto (3.436m) di cui è ben visibile la lunga e impegnativa cresta ovest che è una meta estiva molto ambita. Continuando a camminare per circa 10 minuti si raggiunge la piccola altura dietro cui è realizzato un piccolo invaso artificiale. Prima di tornare al rifugio vale la pena fermarsi qualche minuto, da questa posizione si possono vedere le cime che da più di un secolo sono meta di alpinisti e scialpinisti da tutta l’Europa. La cima più vicina è il Tristennöckl (2.455 m), un caratteristico e isolato pilastro che sembra dividere la valle. Dietro questo, verso est, ecco il Magerstein poi il Wildgall (entrambi 3.237m.), l’Hochgall e il Riesernöck (2.937m) in Italia poi continuando da est verso ovest una linea di decine di vette quasi tutte oltre i 3.000 metri.

La cucina del Rifugio Roma è rinomata sia per la qualità sia per i piatti della tradizione Sudtirolese e della Valle Aurina. Per tornare a valle si segue la linea di salita facendo attenzione alla pendenza di alcuni tratti e alle discese degli scialpinisti sempre presenti in buon numero.

Come arrivare

Per raggiungere Riva di Tures si segue la Statale della Val Pusteria fino a Brunico poi si seguono le indicazioni per la Valle Aurina. Dopo 15 km si raggiunge Molini Tures da dove iniziano le indicazioni per Riva di Tures che da questo punto dista circa 12 km.

L'articolo Kasseler Hütte- Rifugio Roma, dal 1877 prezioso avamposto ai piedi delle Vedrette di Ries proviene da Montagna.TV.