Self check-in, entro Pasqua la nuova circolare
Niente più divieto assoluto ai self check-in: questa in sintesi la sorpresa che il mondo dell’ospitalità potrebbe trovare nell’uovo di Pasqua. Il ministero dell’Interno, infatti, apre all’uso della tecnologia per identificare gli ospiti degli affitti brevi. Dopo mesi di tensioni, bagarre e proteste da parte del settore, il Viminale è pronto a rivedere la circolare dello scorso novembre che imponeva la verifica “de visu” dei documenti. Questo è quanto viene riferito dalle principali associazioni del comparto, tra cui Confedilizia, Aigab, Fiaip e le piattaforme Airbnb, Booking ed Expedia, che hanno preso parte all’incontro con il ministro Matteo Piantedosi. Continue reading Self check-in, entro Pasqua la nuova circolare at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Niente più divieto assoluto ai self check-in: questa in sintesi la sorpresa che il mondo dell’ospitalità potrebbe trovare nell’uovo di Pasqua. Il ministero dell’Interno, infatti, apre all’uso della tecnologia per identificare gli ospiti degli affitti brevi.
Dopo mesi di tensioni, bagarre e proteste da parte del settore, il Viminale è pronto a rivedere la circolare dello scorso novembre che imponeva la verifica “de visu” dei documenti. Questo è quanto viene riferito dalle principali associazioni del comparto, tra cui Confedilizia, Aigab, Fiaip e le piattaforme Airbnb, Booking ed Expedia, che hanno preso parte all’incontro con il ministro Matteo Piantedosi.
Entro Pasqua – viene anticipato – dovrebbe arrivare dunque una nuova direttiva che introdurrà strumenti digitali per rendere il processo più flessibile, senza rinunciare alle garanzie di sicurezza. Un cambio di passo atteso da migliaia di host e operatori, che avevano denunciato l’impatto negativo della stretta imposta dal governo sul mercato degli affitti turistici.
Lo scorso 18 novembre il ministero dell’Interno aveva stabilito che i sistemi di self check-in – con l’invio dei documenti via messaggio e il rilascio automatico delle chiavi tramite codici digitali o key box – fossero da considerarsi illegali. Il provvedimento, diffuso a tutte le prefetture italiane, era motivato da esigenze di sicurezza in vista di eventi internazionali come il Giubileo 2025.
Il Viminale aveva ribadito che l’identificazione da remoto non soddisfaceva i requisiti previsti dalla normativa, imponendo ai proprietari di verificare di persona l’identità degli ospiti entro 24 ore dall’arrivo.
Questa decisione aveva suscitato forte preoccupazione tra le associazioni di categoria, che avevano evidenziato l’impatto negativo sul settore degli affitti brevi, una realtà da 66 miliardi di euro annui, in crescita di 10 miliardi rispetto al 2024. A dicembre, il ministero aveva avviato un confronto con gli operatori, arrivando ora a una soluzione più flessibile.
«Prima di Pasqua – conferma Marco Celani, presidente dell’Associazione italiana gestori affitti brevi – il Viminale emanerà una nuova circolare che andrà a integrare quella del 18 novembre nella quale verranno esplicitati diversi strumenti tecnologici, con diversi gradi di complessità, in modo tale che gli operatori più strutturati potranno utilizzare strumenti più complessi e, diversamente, host e proprietari che gestiscono da sé il proprio immobile potranno strumenti più semplificati».
Il presidente di Aigab ha partecipato all’incontro al ministero e, in questi mesi, ha sempre continuato a dialogare con il Viminale ribadendo la richiesta di validare con urgenza il riconoscimento degli ospiti da remoto tramite processi tecnologici come alternativa alla compresenza fisica. Confedilizia ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro: “Si va verso la soluzione che il buon senso aveva subito suggerito: modernizzare, attraverso la tecnologia, la verifica dell’identità degli ospiti”.
Nelle città il dibattito rimane acceso. Anche nelle scorse ore la sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha evidenziato il vuoto normativo nazionale sugli affitti brevi, lamentando l’assenza di risposte da parte del governo alle richieste dei sindaci: «Abbiamo chiesto di estendere alle città a forte pressione turistica una regolamentazione simile a quella prevista per Venezia – ha puntualizzato – ma non abbiamo avuto riscontri».
La nuova circolare del Viminale, attesa entro Pasqua, potrebbe rappresentare un primo passo per bilanciare tutte queste esigenze.