Sanremo 2025: 29 Big ammazzano lo show. Conti va di fretta e Scotti salva la serata

Il Festival di Sanremo 2025 è ufficialmente iniziato con la prima serata comdotta dal trio Conti-Clerici-Scotti. La recensione di TvBlog

Feb 12, 2025 - 04:22
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Sanremo 2025: 29 Big ammazzano lo show. Conti va di fretta e Scotti salva la serata

È un mantra che ci accompagna dai Festival di Sanremo targati Amadeus: “26 Big sono troppi”, “28 sono troppi”, “30 sono troppi”. Eppure, le cose stanno così, soprattutto da quando il Festival di Sanremo è tornato ad essere lo specchio fedele della musica italiana di oggi, un evento trasversale e non più un programma “da vecchi”: un lavoro partito tanti anni fa proprio con Carlo Conti, proseguito in sordina con Claudio Baglioni e che ha raggiunto lo zenit con i Sanremo dei record del summenzionato Amadeus.

Tutto molto bello almeno fino a quando non si ha la consapevolezza che 29 Big in gara annullano e mortificano lo show, riducendo i tempi e gli spazi per fare vero spettacolo.

Amadeus si prendeva tutto il tempo del mondo e dava tranquillamente la linea a Unomattina come se nulla fosse. In Carlo Conti, invece, si è percepita chiara (anche dalle battutine di Antonella Clerici) tutta la fretta di questo mondo. Da che parte stare? Fare le nottate a suon di caffè e Red Bull, rischiando l’infarto, o apprezzare questo nuovo Sanremo in stile Eurovision?

Il problema sta qui: questo Sanremo non è in stile Eurovision.

Per quanto le 29 performance sono scivolate lisce senza problemi, lo show in questa prima serata del Festival, come già accennato, è stato praticamente nullo. Nell’Eurovision Song Contest, invece, i momenti di show ci sono, eccome.

Un blocco dedicato all’ospite (super ospite è un termine troppo enfatico) Jovanotti e uno spazio, all’insegna della retorica (e anche dell’ipocrisia), dedicato a ciò che sta avvenendo in Medio Oriente, per una prima serata del Festival è apparso oggettivamente troppo poco.

Niente monologhi, una possibilità di show ormai proposta fino allo sfinimento (che il problema non è il monologo in sé ma che tipo di monologo fai…), e niente sketch comici, tanto per fare due esempi. Nessuna parentesi di colore, di qualunque altro tipo. La domanda è la seguente: non vi era voglia di farli o non vi era il tempo di farli?

Tutto sembra essere messo al servizio dei 29 Big in gara che devono scorrere celermente.

A fine serata, quindi, è obbligatorio ringraziare Gerry Scotti che ha salvato la serata, improvvisando gag con i cantanti e proponendo sprazzi di spettacolo che altrove non si è visto. Ci ha provato e ci è riuscito. E anche Antonella Clerici ha fatto il suo.

Con un numero ridotto di Big in gara, Conti non avrebbe avuto alcun tipo di urgenza e avrebbe avuto la possibilità di imbastire uno spettacolo più corposo ed eterogeneo.