Rematch Provato: una conclusione a rete da perfezionare
Facciamo un gioco: prendete un vostro amico e chiedetegli quale sia l’annuncio a tema videoludico più “inusuale” degli ultimi 12 mesi. E con inusuale non intendo tipo l’arrivo del più unico che raro primo trailer di GTA VI o un nuovo titolo di un autore particolare come Suda51, intendo proprio l’annuncio di un qualcosa che […] L'articolo Rematch Provato: una conclusione a rete da perfezionare proviene da Vgmag.it.


Facciamo un gioco: prendete un vostro amico e chiedetegli quale sia l’annuncio a tema videoludico più “inusuale” degli ultimi 12 mesi. E con inusuale non intendo tipo l’arrivo del più unico che raro primo trailer di GTA VI o un nuovo titolo di un autore particolare come Suda51, intendo proprio l’annuncio di un qualcosa che non vi aspettereste. E perché quell’annuncio potrebbe essere proprio Rematch da Slocap? Siamo onesti, il fatto che il titolo successivo a quel capolavoro a base di arti marziali che è stato SIFU sarebbe stato una rivisitazione arcade del futsal 5v5 è uno di quegli eventi che non tutti avrebbero previsto. Eppure, non solo Rematch è una realtà più che consolidata, ma grazie all’accesso a una sessione di preview della prossima beta in arrivo abbiamo avuto modo di tastare con mano questo nuovo titolo competitivo.
Rematch: le regole d’oro del “Rocket Futsal”
Nei mesi successivi all’annuncio di Rematch in molti (noi compresi) abbiamo scherzato sulle somiglianze in termini di struttura di gioco con l’ormai iconico Rocket League ma senza l’ausilio di volante e ruote e sotto certi aspetti è così. Una volta avviato il gioco si percepisce come il titolo di Psyonix abbia ispirato gran parte del “pitch di design” di Rematch: due squadre da 4v4 o 5v5 si scontrano in partite da 6 minuti in cui il gioco di squadra e la comunicazione tra giocatori determineranno l’esito della contesa, all’interno di un’arena libera senza arbitri o fuorigioco, lasciando ai giocatori la libertà d’azione totale durante le azioni di gioco. Ciò che differenzia Rematch dalla sua musa ispiratrice è il modo in cui il gameplay si srotola davanti al giocatore una volta preso il controllo del pallone. Quest’ultimo viene eseguito attraverso un sistema di possesso palla che definirei semi-automatico e che lascia al giocatore il completo controllo della traiettoria del pallone una volta che il passo del suo avatar inizia ad aumentare in velocità.
Tramite la pressione del dorsale e del tasto dedicato al “rimpallo”, il nostro simulacro calcistico avanzerà palla al piede verso la direzione impostata con l’analogico e facendo partire una sorta di rhythm mini-game per non solo controllare il pallone, ma anche ottenere un incremento nella velocità di movimento mentre si invola verso la porta avversaria. Quest’ultimo è anche uno dei tre modi per superare il pressing avversario, che nei casi più disperati necessiterà di un dribbling magistrale palla al piede oppure di un classico sombrero con il quale far impazzire gli avversari.
Libertà tattica
Nel dettaglio, le partite in Rematch seguono un flow di gameplay che incita i giocatori ad esplorare le possibilità offerte nel momento in cui si esplorano le interazioni con il campo da gioco. I giocatori hanno infatti la libertà di gestire la palla attraverso il mirino integrato nel sistema di controllo, influenzandone l’effetto della traiettoria con un leggero movimento dello stick analogico. Cross, passaggi filtranti, tiri da fermo, ognuna di queste azioni avanzate vengono gestite da questo semplice comando e possono mescolarsi strategicamente per confondere il portiere avversario. Per esempio, un tiro potente può diventare un perfetto assist se fatto sbattere prepotentemente contro le mura dello stadio, dando spazio a un compagno che andrà ad effettuare la conclusione vincente.
Al momento le due modalità 4v4 e 5v5 offrono due esperienze di gioco simili ma che si affacciano a due tipologie di giocatori e competenze ben distinte: nella prima i giocatori alle prime armi possono sperimentare con più libertà il funzionamento dello switch dei ruoli tra attacco e difesa, permettendo di fare pratica con le routine di positioning; la seconda invece è molto più esigente e propensa – nel caso di team poco cooperativi – al caos totale senza una precisa strategia. Unico neo, se possiamo considerarlo tale, è la mancanza di un modo per scegliere il proprio ruolo o quanto meno comunicarlo ai compagni, lasciando fare a un sistema randomico che potrebbe causare situazioni in solo queue ove il portiere assegnato risulta incompetente per la situazione e nessuno dei compagni è intenzionato ad effettuare un cambio.
Un ritiro senza equipaggiamento
Tutte queste tecniche e considerazioni sono sì frutto di una modesta quantità di partite online con altri giocatori online, ma soprattutto derivano da una quantità incredibile di sconfitte patite non tanto a causa del matchmaking che in questa versione di prova ha dalla sua un bel po’ di giocatori provenienti dai precedenti cicli di alpha e beta testing, ma anche perché Rematch al momento non offre vere e proprie opzioni d’allenamento al di fuori di un tutorial molto basilare e poco approfondito, dove Slocap si limita a somministrarci le istruzioni dedicate al semplice movimento, al dribbling e il tiro, non entrando mai in merito dei ruoli offensivi e difensivi o il gameplay dal punto di vista del portiere.
Al momento della scrittura di questa anteprima sono disponibili solamente due missioni d’abilità giocabili, ma sono talmente mal implementate che analizzarle sarebbe come sparare sulla croce rossa, anche per il modo in cui non permettono un rapido riavvio di un tentativo andato a vuoto. Hai fallito l’obiettivo? Peccato, ti tocca tornare al menu principale e ricominciare da lì. Ovviamente tutte cose che in fase d’anteprima possono anche essere ignorate o messe da parte in attesa di una rifinitura finale, ma diciamo che non è il miglior auspicio per un titolo che ad alti livelli di gioco dovrebbe proporre un livello di complessità e tecnica al pari dei titoli competitivi più blasonati.
Questa prova di Rematch ci ha lasciato con diverse considerazioni positive. Da un lato abbiamo dopo tantissimo tempo un titolo calcistico che punta a rimettere in primo piano ciò che tutti molti di noi, da ragazzini, idealizzavamo del “gioco più bello del mondo”: tecnica, precisione e gioco di squadra, ma anche un po’ di adrenalina e imprevedibilità. Si vede che questo è un gioco nato non tanto per necessità di coprire una particolare fetta del mercato, ma più che altro un desiderio di Slocap di creare un titolo competitivo in cui il pallone è l’unico protagonista. Dall’altro lato però, questa build per il beta testing ha mostrato il fianco ad alcune lacune gravi che potrebbero minare la salute competitiva del prodotto, prime fra tutte la mancanza di tutorial avanzati e sessioni di pratica dedicate ad ogni ruolo. Ci aspettiamo quindi che – al “calcio d’inizio” di questa produzione – queste ultime diventino il focus dell’ultima fase di sviluppo di Rematch, in modo da poter arrivare negli store nella sua miglior forma possibile.
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