Intervista a Gaia “In Rosa dei venti mi sono aperta ai traumi, il disco è un diario delle emozioni”

Gaia Gozzi ha presentato a Milano il suo nuovo album, Rosa Dei Venti, che arriva a distanza di quattro anni dal precedente Alma, spiegando l’anima che si nasconde dietro ogni singola canzone in un’intervista con All Music Italia.

Un album che nasce, almeno ideologicamente, due anni fa e che ha avuto più fasi di sviluppo, da Milano a Cefalù (Sicilia), fino ad arrivare a un totale di quasi 200 brani poi ridotti agli attuali 13.

Dopo la presentazione con un live in acustico sulle note di alcune delle canzoni della tracklist, Gaia ha parlato ai nostri microfoni e ha spiegato nel dettaglio alcuni punti salienti di questo lavoro, ricordando anche alcuni momenti del suo passato che l’hanno portata fino a qui.

Come descriveresti in una parola Rosa Dei Venti?

“E’ la mia playlist emozionale dei miei 20 anni, mi concede di essere bipolare, superficiale a tratti ed estremamente verticale su alcuni dei miei traumi. E’ un disco che ho compreso anch’io dopo, come i 20 anni che devi viverli e solo dopo comprendi il perché di tante cose.

Questo disco come questa fase della mia vita vadano bene così, sto cercando di accettare tutte le parti di me e questo mi fa accogliere anche l’inaspettato con sorpresa, gioia ed è uno stimolatore, un motore”.

Cosa ti manca per essere al 100% completa in questo percorso?

“Tante cose. Prima ero brava a cercare ciò che mi mancava e davo troppa energia a questo. Adesso invece vivo nell’abbondanza, sto invertendo la rotta”.

Rivedendo un video di X Factor delle tue prime esibizioni, oggi sei più consapevole. Cosa diresti a quella Gaia?

“Non le direi niente perché tutto farà il proprio corso, l’universo è più intelligente di noi e le cose le fa capitare. Mi dispiace essere stata forse impaurita da non godermi le cose belle, c’era un autosabotatore attivo. Farei fluire”.

Passiamo alla copertina, cosa c’è sul tuo volto e cosa rappresenta?

“Questo è il nostro simbolo della rosa dei venti. E’ stato fatto questo prostetico da Greta Giannone e volevo che ci fosse la rappresentazione del terzo occhio, quello della connessione con la creatività, con i mondi empirici e volevo che il disco fosse legato alla connessione con gli altri”.

Connessione che all’interno dell’album c’è, soprattutto con la tua famiglia. Com’è nata l’idea di inserire le voci dei tuoi familiari all’inizio e alla fine?

“Eravamo già a buon punto del disco, ne avevamo scelti una ventina su un totale di 200 e passa che già si parlavano tra loro. A Cefalù, nell’ultima fase di scrittura, ci mancava qualcosa che fosse musicale ma che avesse delle citazioni, un sample di vita vera. C’è venuta un’idea, quindi, di chiedere di mandare degli audio a ogni componente della famiglia con domande diverse.

Piano piano l’intro è nato, diventando un flusso di coscienza che mi augura di godermi questo viaggio al centro della rosa dei venti. Chiudo con le parole di mia mamma, cordone ombelicale con l’esistenza. E’ lei che può aprire le porte per farti volare”.

Cosa ti aspetti dal pubblico quando ascolterà l’album?

“Vorrei che lo recepissero com’è giusto che lo recepiscano, come meglio credono. Non voglio avere aspettative”

Gaia presenta rosa dei venti, guarda l’intervista

Di seguito la videointervista a Gaia Gozzi in occasione della presentazione del suo nuovo album Rosa Dei Venti.

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