Bugo dice addio alla musica: “Ritirarsi non è una sconfitta, ma una vittoria”

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Mar 18, 2025 - 09:34
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Bugo dice addio alla musica: “Ritirarsi non è una sconfitta, ma una vittoria”

L’1 aprile 2025, all’Alcatraz di Milano, Bugo salirà sul palco per l’ultima volta. E no, non è un pesce d’aprile: il cantautore ha deciso di ritirarsi dalla musica, mettendo un punto definitivo alla sua carriera venticinquennale. Lo ha annunciato con un messaggio audio ai fan, dichiarando con la sua solita ironia: «Non posso continuare, non ce la faccio più, non voglio prendervi in giro».

Nel suo ultimo concerto, intitolato “Mi sono rotto i coglioni… ma per fortuna che ci sono io”, Bugo chiuderà un capitolo della sua vita con una grande festa. Ma questa scelta non nasce da un capriccio, né da un addio improvvisato. «Era una decisione che meditavo da tempo», racconta. E lo fa senza rimpianti, con una lucidità sorprendente: «La musica non è più una parte importante della mia vita. Mi sono stancato di fare sempre le solite canzonette. Non voglio finire a fare concerti per inerzia, come tanti. Voglio che la gente mi ricordi nel momento migliore».

Queste le sue parole riportate da Rolling Stone.

Bugo, all’anagrafe Cristian Bugatti, compirà 52 anni ad agosto e parla del ritiro con leggerezza: «La verità è che non vedo l’ora che sia finita», dice con un sorriso. «Sentivo questa necessità da tanti anni e adesso me la sono chiarita in testa. Non è coraggio, forse è incoscienza. Ma se ti sei rotto le palle di quello che fai, perché devi continuare?».

I fan, inevitabilmente, sono rimasti spiazzati: «Mi ha colpito vedere quanta gente ci è rimasta male. Mi hanno scritto tantissimi ragazzi, alcuni mi dicono: “Ci lasci soli!”. Ma non è che vi lascio soli, c’è sempre la mia musica».

Per lui, questa scelta è una forma di libertà, di coerenza con se stesso: «Cambiare è giusto. Se ti sei rotto le palle di quello che fai, prova a cambiare». Ma cosa farà Bugo dopo il ritiro? «Non ho un altro lavoro pronto, non mando curriculum, non apro un locale, non ho intenzione di fare il produttore. Per ora mi godo il momento. Mi reinventerò, magari nell’arte visiva».

Impossibile non parlare di Sanremo 2020, della celebre squalifica e della lite con Morgan. «Quella sera sono morto un po’», ammette. «Ma no, non ho mai pensato di fare pace con lui. Perché dovrei? Non siamo fratelli come Liam e Noel Gallagher. Lui ha fatto qualcosa di imperdonabile, non ho motivo di perdonarlo. E poi la gente che fa certe cose si autoelimina da sola».

Eppure, quella vicenda non è il motivo del suo ritiro: «Non dipende da quella sera, lo avevo già deciso. Però è vero che da lì in poi la musica per me ha perso senso».

Quello dell’1 aprile sarà un concerto speciale, diverso da tutti gli altri. «Non sarà un live standard, altrimenti mi annoierei», anticipa Bugo. «Non durerà tre ore, odio i concerti troppo lunghi. Ma voglio raccontare un po’ della mia storia».

Per lui, questo addio è un atto di ribellione contro un sistema musicale dominato dagli algoritmi, dalle mode e dalle visualizzazioni. «La musica ormai è solo numeri, tutto è diventato meccanico. E io non voglio essere un numero».

E così, mentre molti artisti si aggrappano alla loro carriera anche quando non hanno più nulla da dire, Bugo sceglie di chiudere nel momento giusto. «Ritirarmi è una vittoria. Continuare sarebbe una sconfitta».

Ora non resta che vedere l’effetto che fa.

Qui il link per l’acquisto dei biglietti per il concerto del primo aprile.

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