Momento di gloria per il turismo culturale italiano
Momento di gloria per il turismo culturale italiano. La conferma arriva dalle anticipazioni che emergono dal Report sul Turismo Culturale 2025 che Mario Romanelli, sales director The Data Appeal Company – Gruppo Almawave ha presentato oggi in anteprima a tourismA, Salone Archeologia e Turismo Culturale organizzato da Archeologia Viva (Giunti Editore), in corso a Firenze ... L'articolo Momento di gloria per il turismo culturale italiano proviene da GuidaViaggi.

Momento di gloria per il turismo culturale italiano. La conferma arriva dalle anticipazioni che emergono dal Report sul Turismo Culturale 2025 che Mario Romanelli, sales director The Data Appeal Company – Gruppo Almawave ha presentato oggi in anteprima a tourismA, Salone Archeologia e Turismo Culturale organizzato da Archeologia Viva (Giunti Editore), in corso a Firenze fino a domenica 23 febbraio.
Il report sul turismo culturale in Italia
Il Report sul Turismo Culturale di The Data Appeal Company, partner scientifico del convegno “Fare turismo culturale oggi” organizzato da Mark PR, misura l’andamento dell’attuale panorama del turismo culturale in Italia elaborando i dati ricavati dalla piattaforma per destination marketing & management D / AI Destinations.
La società del Gruppo Almawave The Data Appeal Company, attraverso algoritmi proprietari, basati su Intelligenza Artificiale, machine learning e analisi semantica ha misurato e analizzato tutti i feedback pubblicati online nel corso del 2024, combinandoli con dati geografici e di contesto, per offrire un’analisi di mercato che rispecchia il comportamento online degli utenti.
Nel 2024 le tracce digitali e il sentiment relativi ai luoghi della cultura in Italia confermano l’ottimo andamento del settore già osservato lo scorso anno. Nota di merito per il comparto delle attrazioni culturali, il cui sentiment di 92/100 supera quello di tutti gli altri comparti turistici, segnando un ulteriore miglioramento rispetto al 2023.
Patrimonio culturale, siti Unesco e grandi città
Secondo i dati di contesto Isnart citati nel report, patrimonio culturale (43,9%), siti Unesco (37%) e grandi città (31,3%) sono le principali motivazioni di viaggio per chi visita il nostro Paese, mentre il 27,9% dei turisti visita i centri storici, il 24,3% i borghi. A differenza di altre località di villeggiatura, le città d’arte registrano picchi di recensioni soprattutto in occasione di ponti e festività, come Pasqua, il Primo Maggio, il 1° novembre e, in particolare, Ferragosto, riflettendo la stagionalità dei flussi turistici tipica di queste destinazioni.
La provenienza dei visitatori
In base alle tracce digitali, i visitatori provengono da Italia (34,8%), in calo dell’1% rispetto all’anno prima, Germania (6,8%), Francia (6,1%), Regno Unito (4,5%) e Spagna (4,4%), Stati Uniti (3,4%), Svizzera (2,8%), Polonia (2,7%), Brasile (2,3%), Austria (1,9%). Il 45% sono coppie, 29% famiglie, 14% gruppi, 12% singoli.
Le recensioni importanti anche in ambito culturale
Sulla base di quanto rivela il rapporto, emerge un lieve calo del volume delle tracce digitali: nel 2024 si passa da 10,7 milioni a 9,2 milioni di contenuti rispetto al 2023, una diminuzione del 14%. Un calo che può dipendere da diversi fattori – vien fatto presente -, ma che dimostra in particolare come le recensioni in ambito culturale talvolta non vengano stimolate abbastanza per favorire una crescita reputazionale.
Romanelli afferma che “l’analisi delle tracce digitali rivela non solo l’intramontabile appeal delle icone culturali italiane, ma anche l’importanza della gestione della reputazione online. Saper ascoltare i visitatori e utilizzare i canali digitali per raccogliere feedback e stimolare il passaparola positivo, è diventato essenziale – anche in ambito museale, pubblico e privato”.
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