Van Gogh Poeti e Amanti Recensione: una pennellata di emozioni

Con Van Gogh Poeti e Amanti Nexo Studios presenta un’esperienza cinematografica unica legata a Van Gogh e alla vita dell’artista. Il film è prodotto con Exhibition on Screen (che collabora con le maggiori mostre e musei internazionali per portare l’arte sul grande schermo) e ci da l’occasione di partecipare a una visita straordinaria alla prima […] L'articolo Van Gogh Poeti e Amanti Recensione: una pennellata di emozioni proviene da Vgmag.it.

Mar 16, 2025 - 19:06
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Van Gogh Poeti e Amanti Recensione: una pennellata di emozioni

Con Van Gogh Poeti e Amanti Nexo Studios presenta un’esperienza cinematografica unica legata a Van Gogh e alla vita dell’artista. Il film è prodotto con Exhibition on Screen (che collabora con le maggiori mostre e musei internazionali per portare l’arte sul grande schermo) e ci da l’occasione di partecipare a una visita straordinaria alla prima mostra che la National Gallery di Londra dedica al pittore.
Un evento andato sold out, che si è svolto dallo scorso 14 settembre 2024 fino al 19 gennaio scorso e che ha festeggiato, oltre al bicentenario del famoso museo di Trafalgar Square, anche il secolo dall’acquisizione delle opere “Girasoli” e “La sedia di Van Gogh”, che il pittore fece negli anni trascorsi ad Arles, nel sud della Francia, periodo di maggior impatto per Van Gogh e attorno al quale la mostra si concentra.

Il regista David Bickerstaff, già autore di altri lungometraggi dedicati ad artisti come Monet, Francisco Goya, Michelangelo e lo stesso Van Gogh, ci presenta ora un docu-film su quest’ultimo sottolineandone il suo lato più poetico e sentimentale. Punta soprattutto a farci conoscere un Van Gogh più intimo e a mostrarci come, attraverso la pittura, voleva esprimere le sue emozioni e i suoi stati d’animo.
È un film che ci vuole trasmettere una certa empatia e spesso lo fa anche attraverso dei flashback in cui Van Gogh (interpretato dall’attore britannico Jamie de Courcey) si racconta non solo attraverso le opere, ma anche con le sue lettere.

Van Gogh poeti e amanti
Jamie de Courcey nel ruolo di Van Gogh

L’arte di Van Gogh, poeta e amante

Innanzitutto, oltre a un documentario, in Van Gogh Poeti e Amanti viviamo l’esperienza di una visita al museo. Certo, non c’è l’atmosfera tipica che si ha visitando una mostra, ma comunque è molto suggestiva e, perché no, anche comoda. Senza dimenticare le guide d’eccezione che ci accompagnano: i curatori della mostra Cornelia Homburg e Christopher Riopelle che hanno concepito la visita con un ordine piuttosto tematico. Così facendo ci danno la possibilità di avere una visione senz’altro individuale della mostra e di indagare meglio sugli aspetti più personali dell’artista. Viene spiegato come dall’amore per la poesia e dalla solitudine che lo accompagnava, prendeva ispirazione per creare i quadri. Partendo dalle opere de “l’amante” e “il poeta”, a “il giardino del poeta” per arrivare alla “Casa gialla” con i famosi “girasoli”, si può dire che la mostra segue un percorso emotivo di Van Gogh.

Van Gogh poeti e amanti

Un’Esperienza Accessibile a Tutti?

Oltre l’enfatizzarne i lavori, sarebbe stato interessante approfondire di più il contesto storico in cui Van Gogh ha vissuto. Visto che stiamo parlando comunque di un periodo di grandi cambiamenti, tra la rivoluzione industriale e la crescita delle grandi città, possiamo solo immaginare come anche questi fattori abbiano avuto un impatto significativo sul suo modo di dipingere. Senza dimenticare come questi abbiano influito pure sul suo disagio psicologico, portandolo a soffrire di solitudine e ad avere difficoltà economiche. Inoltre approfondire questi aspetti avrebbe permesso anche di far avvicinare il suo personaggio a un pubblico meno esperto e interessato a conoscere di più l’artista.

Ben raccontato, invece, è il tema sull’amicizia e la competizione artistica con Paul Gauguin. Amici fin dai tempi di Parigi, si incontrarono poi anche ad Arles, ed è quì che ci vengono rivelati i retroscena del loro rapporto. È certo che i due si stimavano reciprocamente, ma scopriamo che c’era dell’invidia, come una gara “a chi faceva meglio”. Troppi i sentimenti contrastanti che, in Van Gogh poeti e amanti, vengono spesso evidenziati raccontando una relazione complessa, di continui alti e bassi tra litigi e gelosie. Molto apprezzata l’accuratezza e delicatezza con la quale i curatori affrontano questo discorso. Un altro aspetto positivo riguarda senz’altro la colonna sonora curata da Simon Farmer (vincitore di un Primetime Emmy Award per Pompeii). Anche se può sembrare una semplice melodia, si tratta di una classica musica da camera che ricrea perfettamente un’ambiente caldo e un’atmosfera raffinata, il ché incide non poco sull’esperienza generale del film.


Nel complesso l’esperienza della mostra è affascinante e coinvolgente. Troviamo una scelta accurata delle opere e delle inquadrature ravvicinate delle stesse che ci permettono di cogliere i particolari delle pennellate di Van Gogh. Per non parlare poi dell’accompagnamento narrativo. Argomenti raccontati con tale enfasi che è un piacere ascoltare.
In sostanza, si può affermare che il film è molto interessante soprattutto dal punto di vista artistico. Si capisce che è rivolto in particolare agli appassionati d’arte ma comunque apprezzabile anche da chi semplicemente vuole scoprire di più su Van Gogh in un modo che va oltre il semplice guardare un quadro in un museo.


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