Viaggio nel Gran Paradiso: il regno incantato tra le vette alpine
Un viaggio tra valli selvagge, borghi alpini e vette maestose nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove la natura regna sovrana.

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso si estende per 70.000 ettari di paesaggi che sembrano appartenere a un libro di fiabe, tra fondovalle e maestose vette, e abbraccia un territorio che va dagli 800 metri d’altitudine fino ai 4.061 metri della grandiosa cima del Gran Paradiso. È un luogo dove la natura regna sovrana, con boschi rigogliosi, vallate scolpite dai ghiacciai e una fauna che rende ogni visita un’esperienza indimenticabile.
La storia del Parco è strettamente legata alla protezione dello stambecco, animale simbolo dell’area. Nel 1856, Vittorio Emanuele II dichiarò le montagne riserva reale di caccia, salvando lo stambecco dall’estinzione e dando vita a un sistema di protezione con guardie specializzate e una rete viaria per la salvaguardia della fauna. Nel 1920, il re Vittorio Emanuele III donò la riserva allo Stato italiano, che due anni dopo la trasformò nel primo parco nazionale del Paese.
Oggi il Parco vanta quattro centri visitatori in Valle d’Aosta: uno a Cogne, due nella Valsavarenche e uno a Rhêmes-Notre-Dame. Qui, durante tutto l’anno, è possibile approfondire i molteplici aspetti naturalistici e scoprire le meraviglie di un ecosistema a dir poco straordinario.
Dove si trova e i comuni del Parco
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è il primo parco nazionale istituito in Italia e si estende tra la Valle d’Aosta e il Piemonte, in un territorio caratterizzato da spettacolari altitudini.
Comprende tredici comuni: sei in Piemonte (Ceresole Reale, Locana, Noasca, Ribordone, Ronco Canavese, Valprato Soana) e sette in Valle d’Aosta (Aymavilles, Cogne, Introd, Rhêmes-Saint-Georges, Rhêmes-Notre-Dame, Villeneuve, Valsavarenche).
Ognuno dei borghi incastonati tra le cime conserva tradizioni, architettura alpina e un profondo rapporto con la natura incontaminata.
Come arrivare al Parco Nazionale del Gran Paradiso
In auto
Per raggiungere il versante piemontese del Parco, da Torino si percorre la SP 460 della Valle Orco, svoltando a destra a Pont Canavese per la Val Soana oppure proseguendo fino a Ceresole Reale. Da Ivrea, invece, si segue la SP 565 di Castellamonte che si innesta sulla SP 460 a Rivarolo Canavese.
Per il versante valdostano, l’accesso avviene tramite l’autostrada A5 con uscita al casello di Aosta-Ovest, da cui si seguono le indicazioni per le valli di Cogne, Valsavarenche e Rhêmes.
In treno
Il versante piemontese è raggiungibile dalle stazioni di Torino, Ivrea e Pont Canavese, con collegamenti ferroviari metropolitani fino a Rivarolo e Pont, da cui partono autobus diretti alle valli.
Il versante valdostano è accessibile dalla stazione ferroviaria di Aosta, con mezzi pubblici che proseguono verso le valli del Parco.
In autobus
Le valli piemontesi sono servite dalle linee GTT (Gruppo Trasporti Torino), con collegamenti fino a Rivarolo e Pont. Da qui, autobus pubblici conducono nelle due valli principali.
In Valle d’Aosta, le linee Arriva coprono la Valsavarenche e la Valle di Rhêmes, mentre la Valle di Cogne è servita dalle linee Svap. Inoltre, un servizio di autobus collega Torino e Aosta con corse andata e ritorno.
Cosa vedere nel Parco

Le vallate del Parco, modellate dai ghiacciai e solcate dai torrenti, disegnano un mosaico di ecosistemi ineguagliabili.
Nei fondovalle dominano i boschi di larici, abeti rossi e pini cembri, mentre più in alto si aprono vasti pascoli alpini, un tripudio di colori nella tarda primavera.
Lo stambecco, simbolo del Parco, è facilmente avvistabile nei prati d’alta quota, mentre le marmotte, con il loro caratteristico fischio, anticipano ogni incontro. Tra le cime nidifica anche il maestoso rapace delle Alpi: l’aquila reale.
Valsavarenche: il cuore selvaggio del Parco
La Valsavarenche è la più stretta e incontaminata tra le valli valdostane, un paradiso per escursionisti e alpinisti.
Il borgo di Degioz è il punto di partenza ideale per esplorare la valle e fare tappa al centro visitatori dedicato ai predatori alpini.
Tra le mete imperdibili, i rifugi Federico Chabod, Vittorio Emanuele II e Savoia, nonché la storica Casa Reale di Caccia di Orvieille.
Per gli amanti dell’arrampicata, la Falesia Belvedere di Fosse offre spettacolari pareti rocciose.
Il Giardino Botanico Alpino Paradisia
Situato a Valnontey, frazione di Cogne, il Giardino Botanico Alpino Paradisia si estende per 10.000 metri quadri a 1.700 metri d’altitudine.
Si tratta di un vero santuario della biodiversità alpina, con conche naturali che favoriscono la crescita di specie vegetali montane. La visita è consigliata soprattutto da giugno ad agosto, quando il giardino si trasforma in una tavolozza di colori e organizza attività didattiche per grandi e piccoli.
Cogne: un borgo da fiaba
Cogne è un gioiello alpino incorniciato da montagne imponenti, dove l’architettura tradizionale si fonde in armonia con il paesaggio naturale.
Il borgo si affaccia sugli incantevoli prati di Sant’Orso, un’area magica che in estate si copre di fiori e in inverno di neve scintillante. Non è difficile avvistare stambecchi e camosci che si avvicinano al paese in cerca di cibo.
Ceresole Reale e il Lago

Immersa nella Valle Orco, Ceresole Reale è una destinazione perfetta in ogni stagione.
D’inverno è la meta d’eccellenza per sciatori e appassionati di ciaspolate, mentre in estate il Lago di Ceresole diventa teatro di trekking e sport acquatici come vela, windsurf e kayak.
Valle Soana: tradizioni e spiritualità
La Valle Soana custodisce un patrimonio culturale senza pari, con borghi dove si parla ancora il patois franco-provenzale e si indossano abiti tradizionali.
Tappa da mettere in lista è l’Ecomuseo del Rame a Castellaro, un viaggio nell’antico mestiere della lavorazione del rame. Da qui, un trekking di due ore conduce al suggestivo Santuario di San Besso, culla di celebrazioni religiose ogni 10 agosto e 1 dicembre.
Valle Orco: natura e panorami unici
Il cuore della Valle Orco è Noasca, dove troviamo il Centro Visitatori del Parco e il Centro Educazione Ambientale. A pochi passi dal borgo si ammira inoltre la spettacolare Cascata di Noasca, mentre poco distante svetta il Santuario Sant’Anna dei Meinardi.
Per gli escursionisti, il Piano del Nicolet vanta laghi alpini e prati abitati da stambecchi e camosci.
Val di Rhêmes: tra natura e avventure
Infine, Rhêmes-Notre-Dame è il borgo più suggestivo della Val di Rhêmes, dove merita una visita il Centro Visitatori dedicato agli uccelli del Parco: il gipeto, maestoso avvoltoio reintrodotto nelle Alpi, è protagonista di un progetto di conservazione.
La valle è altresì l’ideale per trekking estivi e sport invernali, dalle ciaspolate allo sci di fondo.