Intervista a Henry Ruggeri, la mostra interattiva “Pictures of you”

Il 22 e il 23 marzo, per la prima volta a Milano, presso PARCO sarà allestita la mostra fotografica interattiva "PICTURES OF YOU", un progetto di Henry Ruggeri e Rebel House L'articolo Intervista a Henry Ruggeri, la mostra interattiva “Pictures of you” proviene da imusicfun.

Mar 17, 2025 - 23:04
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Intervista a Henry Ruggeri, la mostra interattiva “Pictures of you”

Il 22 e il 23 marzo, per la prima volta a Milano, presso PARCO (via Ambrogio Binda, 30), sarà allestita la mostra fotografica interattiva “PICTURES OF YOU“, un progetto di Henry Ruggeri e Rebel House. L’ingresso alla mostra è libero fino ad esaurimento posti. Ne abbiamo parlato Qui.

La mostra è composta da più di 50 fotografie scattate da Henry Ruggeri ad artisti iconici del mondo della musica, come Pearl Jam, Foo Fighters, Rolling Stones, Ramones, Madonna e tanti altri.  

Grazie alla tecnologia fornita dall’app Notaway®, inquadrando ogni fotografia, appariranno direttamente sul telefono dei visitatori in realtà aumentata i contributi video che erano stati realizzati appositamente da MASSIMO COTTO, tra le voci di più amate di Virgin Radio e protagonista della storia del giornalismo musicale. In questo modo lo spettatore potrà non solo ammirare le fotografie, ma anche conoscere curiosità e aneddoti degli artisti ritratti grazie allo storytelling unico del grande giornalista.

PICTURES OF YOU” vede la collaborazione di Chiara Buratti, moglie di Massimo Cotto, per rendere omaggio al contributo straordinario che Massimo ha dato alla scena musicale internazionale. Un tributo innovativo che fonde passato e futuro, unendo memoria e tecnologia per mantenere viva l’eredità di un grande narratore della musica.

l progetto, oltre all’esposizione fotografica, sarà arricchito da una serie di eventi collaterali, tra cui incontri con artisti, talk e Music Selection offrendo così una panoramica approfondita sulla cultura musicale e sullo storytelling legato al mondo del rock.

Sabato 22 marzo dalle ore 19.00 alle ore 22.00 Music Selection conThek.

Inoltre, sul piccolo palco all’interno del percorso espositivo prenderà vita una collaborazione con quello che a Milano è a tutti gli effetti un laboratorio, un incubatore culturale pensato per creare occasioni di crescita, ovvero il Germi, locale di Manuel Agnelli. Alle ore 19.30 si esibirà il duo elettroacustico formato da Kalumet, pseudonimo di Luca Santuccio, e Andrea “Tommi” Puricelli. Alle ore 20.30 è il turno di Andrea Daniele, in arte Colonne, in duo acustico con Yuri Mapelli.

«”PICTURES OF YOU” non è solo una mostra, – dichiara Manuel Agnelli – ma un viaggio nella memoria e nell’anima della musica. Grazie alle immagini di Henry Ruggeri e alla voce inconfondibile di Massimo Cotto, che manca come amico e professionista straordinario, questo progetto tiene viva l’energia e il racconto appassionato di chi la musica l’ha vissuta e raccontata con autenticità. Un tributo che rende omaggio a una figura indelebile del giornalismo musicale. In questo solco, Carne Fresca, Suoni dal Futuro, a cura del laboratorio culturale Germi LdC, porta un seme di rinascita: voci di giovani artisti emergenti appena affacciatisi al mondo della musica dal vivo. Traccia una linea di continuità tra passato e futuro, rilanciando quei valori attraverso le nuove generazioni».

Domenica 23 marzo, alle ore 18.00 ci sarà il closing talk condotto da Alteria (Virgin Radio) con Henry RuggeriMattia Priori e Chiara Buratti. Dalle ore 19.00 alle ore 22.00 Music Selection con Toky (Virgin Radio). Alle ore 20.00, invece, interverranno AlteriaChiara Buratti e un ospite a sorpresa.

Tra le iniziative del progetto “PICTURES OF YOU” anche l’omonimo libro, edito da Gallucci Editore nella collana Sounds Good, con le fotografie di Henry Ruggeri e i testi di Massimo Cotto.

Sono main partner dell’evento Lavoro+Frasca WineBirra Flea e Zeta Solution. Il progetto ha il patrocinio di Fondazione Marche Cultura.

Intervista a Henry Ruggeri, la mostra interattiva “Pictures of you”

“Pictures of You” arriva per la prima volta a Milano. Cosa rappresenta per te questa tappa e come ti aspetti che il pubblico milanese reagisca alla mostra?

Milano è una città all’avanguardia per tutto quello che riguarda l’arte, la musica e la cultura in generale. Il fatto di arrivarci con questa mostra non fa che renderci orgogliosi e sono sicuro che il pubblico amerà il nostro progetto. 

Il progetto unisce fotografia, realtà aumentata e storytelling. Come è nata l’idea di rendere le immagini ‘vive’ attraverso la tecnologia?

Ho fatto molte mostre in passato e notavo sempre la poca attenzione ed il poco tempo che le persone dedicavano all’analisi delle immagini, dunque, per anni ho cercato di rimediare a questo limite. Aver unito lo storytelling direttamente alla foto fisica tramite applicazione porta il pubblico ad un livello completamente diverso di comprensione dell’opera e del progetto in generale

La mostra raccoglie più di 50 scatti di artisti iconici. Ce n’è uno a cui sei particolarmente legato? C’è una storia dietro che puoi condividere?

Per questa domanda ho sempre due risposte. 

Qualsiasi foto riguardante i Ramones perché io ho iniziato a far foto solo per poterli incontrare. 

Qualsiasi foto dei Depeche Mode perché in fondo a loro devo delle scuse, quando ero più giovane erano il gruppo che odiavo più di tutti in assoluto poi invece una volta visti per caso dal vivo sono diventati la band che amo di più da fotografare.  

La collaborazione con Rebel House è stata fondamentale per questo progetto. Com’è stato lavorare con loro e cosa ha reso questa partnership speciale?

Con Mattia, fondatore insieme a Serena di Rebel House, siamo diventati amici 20 anni fa. Tra noi c’era una sintonia speciale che poi per vari motivi (soprattutto la distanza) si era ‘allentata’ e ci siamo persi un po’ di vista. Io e Mattia poi ci siamo rivisti tre anni fa proprio nella mia fase embrionale ma cruciale del progetto e parlandone abbiamo deciso di ricominciare a collaborare  È stato come se il nostro rapporto non si fosse mai interrotto. 

Massimo Cotto ha realizzato i racconti video che accompagnano le foto. Come avete sviluppato questa idea insieme?

Nel 2015 Massimo poco prima di salire sul palco degli Ac/Dc dove lui avrebbe fatto lo speaker del dj set di Virgin Radio ed io avrei fatto le foto davanti a 100.000 persone, mi chiese di pensare ad una collaborazione tra le mie immagini e le sue parole. Ci ho impiegato nove anni per trovare un progetto adatto alla sua grandezza e alla fine una volta sviluppata la mia idea sono andato da lui che ne è rimasto entusiasta.

C’è un aneddoto o un ricordo particolare del tuo rapporto con Massimo che ti piacerebbe condividere?

La prima cosa che mi viene in mente è la scelta del titolo della mostra. Inizialmente si doveva chiamare in un’altra maniera ma poi un giorno, dopo mesi che il progetto era partito, in un autogrill mentre mangiava improvvisamente si gira verso me e Mattia e ci dice dal nulla: “sentite ragazzi quelli che state facendo è pazzesco ma il titolo della mostra a me fa cagare!” Abbiamo riso tantissimo ed accettato il primo nome che lui ci ha consigliato.

Fotografare artisti dal vivo significa catturare l’essenza di un momento unico. Cosa cerchi in uno scatto perfetto?

Ci sono mille cose da fotografare ad un concerto ma a me la cosa che più fa impazzire sono gli occhi di un artista che si confronta con il suo pubblico. 

Nel corso della tua carriera hai immortalato alcune delle più grandi leggende della musica. C’è stato un concerto o un artista che ti ha messo particolarmente alla prova?

Fotografare significa disegnare con la luce ma a volte ci sono artisti che si esibiscono praticamente al buio e per questo qualche volta mi è capitato di essere in difficoltà durante un concerto.A tutto ciò va aggiunto anche il fatto che normalmente è consentito stare sotto palco solo per i primi 3 brani… Fotografare Marilyn Manson per esempio, è stato negli anni davvero complicato perché con lui ci è concesso stare sotto palco solo per il primo brano, al buio e con tanto fumo.

Oggi, con smartphone e social media, tutti possono scattare foto ai concerti. Cosa distingue una vera foto professionale da uno scatto qualsiasi?

Gli Smartphone hanno raggiunto un buon livello ma non riusciranno ancora per qualche anno a produrre foto dal vivo decorose. Le foto fatte da professionisti si distinguono in maniera netta… per fortuna!

Dopo Milano, ci sono altre città o eventi in cui porterai “Pictures of You”?

Sto incrociando le dita perché le città che si sono proposte di ospitare “Pictures of You” sono parecchie e tutto questo mi rende felice, ma abbiamo deciso che le prime date le annunceremo nei giorni dell’evento di Milano.

Il progetto si espande anche con un libro edito da Gallucci Editore. 

Si esatto, Gallucci Editore ha pubblicato quello che in realtà sarebbe dovuto essere il catalogo della mostra. Loro, tra l’altro, erano gli editori delle ultime pubblicazioni di Massimo.  Hanno fatto un gran lavoro!

Cosa troveranno i lettori tra le pagine?

In questo primo volume ci sono 120 foto con 30 racconti scritti ed altri 30 video di Massimo che prendono vita tramite la nostra applicazione NOTAWAY sopra le mie immagini. Un’esperienza difficile da spiegare a parole… provare per credere.

Guardando avanti, quali altri progetti hai in mente per unire musica, fotografia e tecnologia?

La nostra applicazione continuerà ad evolversi ed abbiamo già in mente delle novità in fase di sviluppo che spero presto potremo svelare. È bello intanto raccontarvi che ad oggi molti musei si stanno rivolgendo a noi per utilizzare la nostra app per ‘aumentare’ le loro opere.ù


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