Sanremo 2025: la prima serata vista sotto effetto di un trip di coriandoli e autotune

Sanremo 2025: i momenti top e trash della prima serata, dalla “petra” Rose Villain a Jovanotti inseguito dalla sciuria passando per la richiesta di Tony Effe. Il Festival parte col botto. E non in senso figurato. A pochi minuti dall’inizio, il pubblico italiano viene privato di uno degli elementi fondamentali di Sanremo: l’audio. Per trenta […] L'articolo Sanremo 2025: la prima serata vista sotto effetto di un trip di coriandoli e autotune proviene da All Music Italia.

Feb 12, 2025 - 02:15
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Sanremo 2025: la prima serata vista sotto effetto di un trip di coriandoli e autotune

Sanremo 2025: i momenti top e trash della prima serata, dalla “petra” Rose Villain a Jovanotti inseguito dalla sciuria passando per la richiesta di Tony Effe.

Il Festival parte col botto. E non in senso figurato. A pochi minuti dall’inizio, il pubblico italiano viene privato di uno degli elementi fondamentali di Sanremo: l’audio.

Per trenta lunghissimi secondi, l’intera nazione si trasforma in un film muto d’autore, con Carlo Conti che parla senza emettere suoni. Momenti di panico, teorie complottiste in fermento, tecnici che corrono dietro le quinte e qualcuno che, a seconda degli schieramenti, sospetta che dietro all’episodio ci fossero Fedez o Selvaggia Lucarelli.

Poi, il miracolo: il ritorno dell’audio e l’Italia torna a respirare.

Sanremo 2025, COMA COSE: TRA TIM BURTON E LA MODA VINTAGE

Sanremo 2025 Coma Cose

Hanno conquistato la scena a suon di cuoricini, neanche fossero in una diretta TikTok. E lo hanno fatto senza passare inosservati. California si presenta con un trucco che sembra un omaggio a Tim Burton, facendo rosicare persino Mercoledì Addams.

Al suo fianco, Fausto Lama cerca di mantenere la compostezza, ma la sensazione è che sia rimasto lui stesso colpito dalla scelta estetica della compagna.

Tra l’altro, dalla regia ci segnalano che California inciampa sul vestito, resta ferma per parecchi secondi senza cantare… e il pezzo funziona comunque. A questo punto, la domanda sorge spontanea: con quello che la Rai spende per i cantanti a Sanremo, non potevamo prenderne uno solo invece di due?

Menzione d’onore per Irama, che per un attimo ha rischiato di tornare a casa in canotta, dopo che Gerry Scotti ha deciso di provargli la giacca in diretta. Un momento di vera tensione.

ROSE VILLAIN E IL “CALORE” DEL PUBBLICO

L’atmosfera si scalda non appena Rose Villain sale sul palco. L’eleganza del suo look è tale da scatenare immediatamente la platea. Un primo spettatore si fa avanti con un sonoro “Sei bellissima“.

Ma non basta. A rincarare la dose arriva un altro sostenitore che, con piglio deciso, urla “Si ‘na preta!”, che – per chi non mastica il dialetto – non è la femmina del prete, ma un’espressione colorita per sottolineare l’avvenenza di una persona.

A questo punto mancava solo Carlo Conti che interrompe tutto per chiedere alla platea: ‘Facciamo un attimo il punto sui corteggiatori’, con Maria seduta sul gradino delle scale.

Sanremo 2025 prima serata: JOVANOTTI E LA SCIURA BIONDA

Sanremo 2025 prima serata Jovanotti

Super ospite della serata, Jovanotti torna dopo un serio incidente in bicicletta e una lunga convalescenza che gli ha cambiato la percezione del suo corpo. Ma, proprio durante la sua esibizione, che parte all’esterno del Teatro Ariston, rischia di vivere un nuovo trauma.

Prima scivola leggermente, poi riesce a rimanere in piedi, ma all’orizzonte si profila un pericolo ancora più grande: la sciura bionda.

Categoria anagrafica precisa, fascia d’età 60/70 anni, pelliccia ecologica d’ordinanza, vestito acquistato per l’occasione. La sciura vede Jovanotti e si lancia. Lo abbraccia, lo bacia, gli impedisce fisicamente di proseguire il suo cammino verso il palco. Da ‘Una vecchia che balla’ a ‘Una vecchia che t’acchiappa’ è un attimo.

Per un attimo, sembra di essere in una scena di Fantozzi con la Signorina Silvani, ma siccome viviamo in tempi difficili e politicamente corretti, evitiamo paragoni e lasciamo il tutto alla vostra immaginazione.

Dopo una lotta degna di un film d’azione, Jovanotti riesce a divincolarsi e a raggiungere finalmente la sua meta per esibirsi per una buona mezz’ora.

Ecco, tenete conto che Jovanotti ha cantato così a lungo che, nel frattempo, le quattro Nuove Proposte avrebbero potuto fare il soundcheck, esibirsi, ringraziare, attendere il risultato del televoto, ritirare il premio e tornare pure a casa con un puntualissimo viaggio con Trenitalia.

Rientra Elsa di Frozen travestita da Antonella Clerici

Sanremo 2025 prima serata Antonella Clerici

Si riapre il sipario e torna sul palco Antonella Clerici, che sembra Elsa di Frozen. Siamo tutti in attesa che canti “Let It Go”, o meglio ancora la sua parodia italiana: “Non la do”.

Purtroppo, niente da fare: la Clerici si limita a presentare il prossimo cantante, senza nemmeno un accenno di coreografia da principessa Disney. Occasioni sprecate.

Un po’ di sano rap a Sanremo 2025

Si torna alla musica con Shablo, che ha deciso che esibirsi da solo fosse troppo mainstream: per cantare, infatti, si porta dietro tre bro – Joshua, Guè e Tormento.

Insieme a loro, la colonna sonora ufficiale del rap italiano: otto autori per il pezzo, ma il dato che colpisce di più è un altro. Le toccate di pacco a favore di camera durante l’esibizione sono molte, molte di più.

Il pubblico a casa perde il conto. Non è chiaro se sia un tic nervoso o una coreografia studiata, ma in ogni caso merita una menzione d’onore nella categoria ‘gestualità d’autore’.

Per rassicurare il pubblico fedele di Rai 1, subito dopo arriva Massimo Ranieri.

Il Festival sa che, dopo un certo numero di beat e barre, il cuore del telespettatore medio over 60 inizia a vacillare. Così Ranieri arriva a riequilibrare il karma sanremese con la sua eleganza senza tempo.

Tony Effe: tra romanità e SOS vocali

Arriva Tony Effe, tatuaggi sul viso sapientemente coperti dal trucco, che stupisce il pubblico con uno stornello romano. Il brano si chiama “Damme ‘na mano”, e già dal titolo si capisce che potrebbe non essere solo un’ispirazione artistica, ma una richiesta di supporto diretta.

“Damme ‘na mano” sembra infatti un messaggio in codice per il pubblico: “Aiutatemi a prendere ‘sta nota, che da solo non ce la posso fa’”.

Tra l’altro, non abbiamo ancora parlato delle scale, che quest’anno sembrano una trappola. Francesca Michielin e Kekko Silvestre dei Modà sono già caduti (ma lontano dalle telecamere), mentre Lucio Corsi, se fosse inciampato, sarebbe diventato una partita di Shangai.

Ci teniamo a dire che Fedez ci ha stupito: ha rappato… cantato… insomma, ha fatto quello che fa lui (oltre alle polemiche), e meglio di quanto fatto con la Michielin anni fa. Poi apre gli occhi, e a quel punto ordiniamo subito quello che ha preso lui. E il pubblico, visto il grande applauso che gli ha riservato, pure.

Ah, ricordate quando ci lamentavamo degli otto autori per il pezzo di Shablo e dei suoi tre soci? Almeno quattro erano sul palco. Sarah Toscano, invece, per salirci da sola con una copia di Femme Fatale di Emma, ne scomoda addirittura sette di autori.

In compenso, Francesca Michielin accusa ancora i postumi della caduta dalle scale del giorno prima e, dopo l’annuncio, ferma tutto perché si è dimenticata un dettaglio… gli in-ear, quei cosi che ficchi nelle orecchie per sentirti bene sul palco. Ci è andata bene: poteva dimenticarsi di stoppare l’orchestra e poi spazzare via tutti i fiori sul palco.

Per chi fosse in ansia, tranquilli: sul finale della serata, il signore della ‘petra’, presumibilmente dislocato in terza classe sul Titanic, torna a farsi sentire. Stavolta tocca a Rocco Hunt, omaggiato con un sentito ‘Si o’ chiù fort’!’

La serata si chiude con quei festaioli incalliti dei The Kolors, che si interrogano con chi facciano l’amore il ragazzo e la ragazza dello scorso anno e, nel dubbio, da Ibiza volano a Mykonos. Per loro, mai una vacanza all’insegna del relax.

Sanremo 2025 prima serata, tutti gli inizi portano ad una fine

La prima puntata, tra colpi di scena e momenti trash, si è chiusa per le prossime l’importante è che ci sia l’audio. Anzi, in alcuni casi, forse meglio di no.

Intanto una certezza ce l’abbiamo: la SIAE che arriverà a Gabry Ponte, Andrea Bonomo ed Edwyn Roberts, autori della sigla Tutta l’Italia, è la vera vittoria al Festival… altro che leoncino d’oro.

 

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