Barbie Breakout di Drag Race Germany ricorda Tim Kruger: “Avevo paura ti suicidassi”
“Mio tesoro, mio Marcellilein, mio amato fratellino“. Con queste parole, Barbie Breakout apre la sua toccante lettera dedicata a Tim Kruger, scomparso prematuramente agli inizi di marzo. “Sono passati quattro giorni senza di te, e tutto continua a sembrare surreale. Venerdì, quando l’ho saputo, non riuscivo a smettere di tremare e avrei solo voluto scappare. […] L'articolo Barbie Breakout di Drag Race Germany ricorda Tim Kruger: “Avevo paura ti suicidassi” proviene da Biccy.

“Mio tesoro, mio Marcellilein, mio amato fratellino“. Con queste parole, Barbie Breakout apre la sua toccante lettera dedicata a Tim Kruger, scomparso prematuramente agli inizi di marzo.
“Sono passati quattro giorni senza di te, e tutto continua a sembrare surreale. Venerdì, quando l’ho saputo, non riuscivo a smettere di tremare e avrei solo voluto scappare. Eppure, ho cercato di mantenere il controllo e avvisare chi doveva saperlo. Mi conosci, sai come sono fatto. Ogni volta che pronunciavo quelle parole, mi veniva la nausea. Non provavo quasi emozioni, solo shock e la sensazione travolgente che bastasse svegliarmi da questo incubo per trovarti di nuovo qui, come sempre. Avevo partecipato a una lotteria per vincere una casa e avevo fatto un patto con l’universo – o con chiunque lassù – dicendo: “Non voglio vincere niente, voglio solo riavere Marcel”. L’estrazione era alle otto, proprio mentre tornavo da Harry. Il risultato? Niente casa e, soprattutto, niente Marcel. Avresti sicuramente alzato gli occhi al cielo”.
Barbie Breakout ha poi aggiunto:
“Ero quasi invidioso di come Harry fosse stato travolto dal dolore, scoppiando a piangere senza freni. Lo so, suona terribile, ma è così. Avrei voluto riuscirci anch’io. Sabato ho continuato a vivere, più o meno. Ho montato il mio nuovo video per YouTube, ho dato una mano a Jürgen, cose del genere. Ancora poche emozioni. Poi sono andato al parco con Gloria e, mentre eravamo lì, Jürgen ha annunciato la tua morte su Twitter. Così abbiamo deciso di camminare fino in cima alla collina e sederci lì. Quando il sole, poco prima di tramontare, ha iniziato a scaldarci il viso, qualcosa dentro di me si è sbloccato. Finalmente sono riuscito a piangere. Lo abbiamo fatto entrambi. Da allora, ho solo fatto brevi pause. Ma diventano sempre più lunghe”.
“Ieri ho passato quasi dodici ore al computer, frugando tra vecchie cartelle alla ricerca di foto e video di te. E mi sono reso conto di una cosa a cui non avevo mai pensato prima: ho praticamente smesso di fotografarti quando sei diventato famoso, o meglio, quando la tua notorietà ha iniziato a limitarti. Credo di averlo fatto perché non volevo che tu, in mia presenza, ti sentissi mai come se dovessi interpretare un ruolo. Ieri ho provato ad ascoltare di nuovo la nostra puntata del podcast, ma non ce l’ho fatta. Qualcuno aveva commentato dicendo che parlavo troppo e che tu non riuscivi quasi a dire una parola. Lo stesso tipo di critiche che avevamo ricevuto quando era uscita la puntata. Ma la realtà era che funzionava solo in quel modo, che io parlavo di più per farti sentire a tuo agio. Ma come potevano saperlo, loro? Ho cancellato il commento, disattivato i commenti e bloccato il tizio. Tu l’avresti adorato”.
Tim Kruger, l’amico svela retroscena drammatici: “Sfruttato da TimTales, marito violento” https://t.co/syUXrS2X6K
— BICCY.IT (@BITCHYFit) March 15, 2025
Barbie Breakout: “Ogni commento maligno era un colpo al cuore per te, anima sensibile”
“Era un equilibrio difficile il tuo: da una parte, il grande Tim Kruger, il super stallone dei p0rno, il sogno proibito di tutti; dall’altra, il nostro dolce, timido, fragile Marcellilein, per cui ogni commento maligno, ogni sguardo costante del pubblico, erano un colpo al cuore. Avevi un’anima così sensibile che piangevi di gioia quando a qualcuno a cui volevi bene succedeva qualcosa di bello. Non per invidia, ma per commozione. Questo era il tuo modo di essere. E quell’equilibrio fragile ti consumava. Io l’ho sempre saputo e ho sempre sentito il bisogno di proteggerti. Proprio come Harry. Ogni volta che qualche fan squilibrato ti perseguitava, mandandoti foto scattate sotto casa tua, fuori dal tuo hotel, persino dalla tua terrazza. Ogni volta che vedevo la paura nei tuoi occhi”.
La paura del suicidio
“Ho sempre avuto il terrore che un giorno non ce l’avresti più fatta e avresti deciso di farla finita. Il fatto che non sia andata così, che la tua morte sia arrivata a causa di un banale incidente, è un sollievo, in un certo senso, anche se è un sollievo amaro. Quello che mi consola davvero è sapere che negli ultimi giorni eri circondato da amore. Che eri felice. Che avevi voglia di vivere, di uscire, di goderti il mondo. Un po’ come una volta.
E ora tu non ci sei più, e io mi ritrovo con una montagna di vecchie foto e video che non posso pubblicare (tu sai perché! LOL), con una serie di screenshot dei nostri messaggi, con foto di noi scattate da altri. E sai una cosa? La maggior parte di queste foto ci mostra mentre cuciniamo. Nessuna sorpresa, ma è stato bello rivederlo. Ho trovato dozzine (!!) di foto di piatti nei ristoranti più esclusivi dove mi portavi. Era la cosa che amavi di più: viziare le persone a cui volevi bene. Le innumerevoli volte in cui mi hai portato nei migliori hotel di Londra, con il mio autista personale, con i posti migliori nei musical, nei ristoranti più lussuosi. Mi hai sempre fatto sentire parte del tuo successo, senza risparmiarti mai. E poi i fiori che mi spedivi da ogni angolo del mondo, per un evento importante o semplicemente per farmi sapere che c’eri. La cartolina che mi mandasti per la premiere di Drag Race è ancora attaccata al mio frigo. Ora la incornicerò”.
E ancora:
“Hai sempre detto che sarei finito in televisione, molto prima che ci credessi io, molto prima che chiunque altro potesse anche solo immaginarlo. Ho ancora così tante cose da scrivere, così tanti pensieri che mi attraversano la mente e poi svaniscono, perché il mio cervello, in questi giorni, è un caos totale. Scusami. In questi giorni ho capito una cosa: mi sono sempre sentito un po’ come la tua sorella maggiore. Un misto di responsabilità, istinto protettivo, amore incondizionato e odio feroce per chiunque ti facesse del male. Ho sempre riso del tuo gusto musicale e della tua passione per le case che sembravano hotel”.
“Per quasi venticinque anni sei stato nella mia vita. Per più della metà della mia esistenza, tu c’eri. Non abbiamo mai litigato, non c’è mai stato un momento in cui la nostra amicizia sia stata in pericolo o abbia avuto bisogno di essere ricucita. Era naturale, inevitabile, esserci l’uno per l’altro. E ora non so come farò ad accettare che tutto questo sia finito. Resto della mia idea: Caro universo, se puoi prenderti qualcosa da me per ridarmelo, fallo. Non mi interessa cosa sia. (Ok, nessun’altra persona, sii ragionevole. Ma di me puoi prenderti quello che vuoi.) Marcellilein, potrei chiudere con una delle nostre trecento battute ricorrenti, ma stavolta voglio provare diversamente: Mi mancherai per il resto della mia vita. Ti amo. La tua cattiva Barbitze”.
Queste parole mi hanno sconvolto.
L'articolo Barbie Breakout di Drag Race Germany ricorda Tim Kruger: “Avevo paura ti suicidassi” proviene da Biccy.