Willie Peyote: “Una canzone d’amore a Sanremo? Ce ne sono già tante e non servo io ad aggiungerne un’altra”

Willie Peyote torna a Sanremo 2025 in un ampiente totalmente diverso dopo la sua prima partecipazione nel 2021 (durante il Covid): “Sono un po’ emozionato perché non mi è mai successo di fare questo genere di conferenze stampa, ma mi sto divertendo perché è tutto diverso. Si può uscire di casa e incontrare la gente, […] L'articolo Willie Peyote: “Una canzone d’amore a Sanremo? Ce ne sono già tante e non servo io ad aggiungerne un’altra” proviene da All Music Italia.

Feb 12, 2025 - 18:00
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Willie Peyote: “Una canzone d’amore a Sanremo? Ce ne sono già tante e non servo io ad aggiungerne un’altra”

Willie Peyote torna a Sanremo 2025 in un ampiente totalmente diverso dopo la sua prima partecipazione nel 2021 (durante il Covid):

“Sono un po’ emozionato perché non mi è mai successo di fare questo genere di conferenze stampa, ma mi sto divertendo perché è tutto diverso. Si può uscire di casa e incontrare la gente, è una bellissima esperienza. Sono tornato prevalentemente per questo, per godermi l’esperienza fino in fondo”

L’occasione è stata propizia anche per parlare del suo nuovo album Sulla Riva del Fiume, in uscita il 14 febbraio.

“Questo disco è la chiusura di un cerchio iniziato dieci anni fa con ‘Educazione Sabauda’, proseguito con ‘Sindrome di Tourette’. Il titolo stesso è un omaggio a Torino: la riva del fiume è quella del Po, i Murazzi. È un disco che torna alle origini, molto suonato, e non vedo l’ora di portarlo dal vivo con la band”.

Un altro argomento è stato l’invito al Festival da parte di Carlo Conti.

“Quando Conti ha annunciato la mia canzone a dicembre, ha fatto un super spoilerone. Ha detto che gli piacevano i Jalisse e le cene di classe. Devo ringraziare i Jalisse perché quella parte della canzone mi ha probabilmente portato a Sanremo. Senza di loro, forse, Carlo non mi avrebbe scelto. Li ringrazio anche per essere stati al gioco e aver partecipato al videoclip”.

Nel 2021, Willie Peyote si era aggiudicato il Premio della Critica con Mai dire mai (La locura).

“Non ho mai potuto riceverlo fisicamente, a causa della pandemia. Quest’anno il Premio della Critica andrà ad altri artisti molto bravi, di cui sono grande fan. Spero vincano loro perché sono forti” .

Si è parlato anche del look scelto per l’esibizione sul palco dell’Ariston, che ha reso omaggio alla sua fede calcistica:

“Le coriste erano vestite con i colori granata del Torino, e sulle scarpe avevo un piccolo torello. Era un modo per sentirmi a casa, anche perché in platea c’era mia madre”.

Tra le domande della stampa, non è mancato il tema di TikTok e della viralità dei brani:

“Non ho pensato solo a quello, ma certo, mi piacerebbe se la canzone diventasse un tormentone. È una frase che si presta a tanti contesti, quindi scegliete voi quando usarla” ha detto scherzando.

Infine, si è discusso del contenuto del brano in gara, Grazie, ma no grazie, e del suo approccio alla musica. “Se politico non fosse un aggettivo quasi sempre usato in senso denigratorio, direi di sì. È una canzone che parla di temi sociali, della paura dei cambiamenti, dell’ossessione per il politicamente corretto, del senso di inutilità che a volte viene attribuito alle manifestazioni di dissenso. Io invece credo che sia importante difendere il diritto di protestare“.

E sull’eventualità di portare un giorno una canzone d’amore a Sanremo? “Non credo. Ce ne sono già tante e non servo io ad aggiungerne un’altra. Mi piace usare un palco così importante per trattare altri temi. Però nel disco ce ne sono tante, esce a San Valentino, quindi…“.

Willie Peyote a Sanremo 2025 con Grazie, ma no grazie: testo e significato.

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