‘Miss Italia non deve morire’ su Netflix: un concorso di bellezza che ‘spaventa tutti’ circondato dall’ipocrisia di una bellezza stereotipata tra social e reality
In un mondo odierno dove, tutti i giorni, grazie ai social e ai reality l'aspetto fisico e la seduzione ci vengono narrati come chiavi di successo per un possibile futuro di notorietà, è davvero un ritorno di Miss Italia in tv a doverci spaventare?

Miss Italia non deve morire il nuovo docufilm disponibile su Netflix a partire dal 26 febbraio corso. E il titolo, di impatto ed efficace, cita apertamente uno dei romanzi più noti (diventati poi film) di Stephen King. In “Misery non deve morire” c’è l’ossessione e l’attaccamento morboso della protagonista, Annie Wilkes, un’infermiere che salva la vita e soccorre Paul Sheldon, scrittore diventato famoso e amatissimo dai suoi lettori grazie al personaggio di Misery Chatain, l’eroina protagonista della sua saga di romanzi rosa. Con sé ha il manoscritto del suo prossimo libro che intende presentare al suo editore Annie gli chiede di poterlo leggere per prima, emozionata come una bambina. Per riconoscenza, l’uomo accetta ma le cure dell’infermiera si trasformano in dolore e feroce rabbia quando scopre che l’autore ha intenzione di uccidere il personaggio principale nel prossimo romanzo. “Misery non deve morire” è il fil rouge della pellicola, quando Annie costringe Paul Sheldon a riscrivere, dall’inizio, il romanzo, bruciando quello che era il suo precedente lavoro.
In Miss Italia non deve morire assistiamo all’agonia mediatica di questo concorso di bellezza che è nato nel lontanissimo 1946. Sono molti i nomi noti che, dopo la loro partecipazione, hanno trovato un posto al sole nel mondo del cinema o della televisione: Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Lucia Bosè, Roberta Capua, Caterina Balivo, Simona Ventura, Anna Falchi, Martina Colombari, Anna Valle, Francesca Chillemi, Miriam Leone e Giusy Buscemi.
Se prima Miss Italia rappresentava un appuntamento fisso della programmazione Rai e raggiungeva – come specificato nel docufilm – ascolti pari a quelli di Sanremo, nel corso degli ultimi anni, il concorso è diventato l’ombra di se stesso. basti pensare che le ultime edizioni non sono state nemmeno più trasmesse in tv ma in streaming sul sito ufficiale o su YouTube. “Perché Sanremo sì e Miss Italia no?” sentiamo sbottare Vittorio Sgarbi, dalla giuria dell’edizione 2023, a chiedersi perché questo concorso sembra diventato una patata bollente che nessuno vuole più tra le mani.
Miss Italia non deve morire, Patrizia Mirigliani e l’eredità del concorso
Le telecamere di Netflix immortalano e riportano sul piccolo schermo il legame nostalgico e doloroso che vive Patrizia Mirigliani nel non lasciar morire e abbandonare al proprio destino questo concorso di bellezza. Negli anni di maggior splendore, era il padre Enzo Mirigliani ad essere il volto simbolo di Miss Italia. Vediamo alcune immagini dove l’uomo sembra vedere nel nipotino Nicola – figlio di Patrizia – il prossimo erede di questa manifestazione. Ma, con amarezza, è proprio la stessa Patrizia ad ammettere che non riesce a scorgere nel ragazzo, ad oggi, l’ideale candidato alla guida. “Cosa faresti oggi?” lo incalza, in una scena, mentre lui sembra non sapere cosa rispondere. Doveva essere la traghettatrice dell’evento da nonno a nipote ma si capisce quanto Patrizia sia visceralmente affezionata a Miss Italia e quanto non intenda rinunciarci, lasciandolo morire.
Lo deve al padre che, ammette amaramente, forse è meglio che non sia più in vita oggi, al pensiero della sofferenza che proverebbe nell’accorgersi di quanto tutti vedano questo evento destinato a sparire o condannato all’oblio. Miss Italia sembra essere diventato il numero pubblico numero 1, il male assoluto ed è questo che la Mirigliani non riesce ad accettare. Cancella il bikini, cerca di far capire agli agenti regionali con i quali collabora per trovare le ragazze per il concorso su quanto sia importante la personalità. Ma si scontra anche con i commenti degli addetti ai lavori che non ci vogliono stare a questo cambio di passo, che commentano come devono camminare le giovani e si lasciano andare a commenti su lati B troppo grossi.
Nel docufilm assistiamo ai mesi che anticipano il possibile (vociferato) ritorno di Miss Italia su Rai 1. Sembra essere certo al 99%, racconta Patrizia in una scena. Ci sono contatti con i vertici, sembrano aprirsi le porte per il ritorno tanto sognato dopo anni di finali in streaming. Ma, alla notizia di un possibile comeback, ecco fioccare sul web i commenti di utenti indignati, di femministe furiose e di critiche aperte verso l’apertura al concorso. I contatti si diradano, l’atteso incontro in Rai della Mirigliani viene annullato e vediamo la donna, da solo, davanti alla presentazione dei Palinsesti Rai, in vacanza, mentre fa colazione. “Non c’è mai stato nessun contatto per un ritorno di Miss Italia in Rai” commentano, durante lo streaming. E poco dopo, vediamo la Mirigliani, con il volto coperto e singhiozzante.
Quello che appare evidente è l’apparente solitudine della donna, quasi a combattere contro i mulini a vento e i tempi cambiati. Addirittura nella finalissima dell’edizione 2023, a Salsomaggiore Terme, le vediamo parlare con il figlio per chiedergli dove sia, mentre l’evento sta per iniziare. Insieme alla fidanzata, che più volte lo invita a partecipare di più alla kermesse e chiedere maggiore coinvolgimento, arriva in ritardo, quando ormai è tutto finito e la madre ha già fatto il monologo finale di ringraziamento alla giuria e alle persone presenti alla serata. Solo a teatro vuoto, Nicola entra sul palco. Non c’è più nessuno, raccoglie i coriandoli a terra e se li fa scivolare in testa, in momento di grottesca autocelebrazione.
Patrizia Mirigliani appare una donna forte, caparbia e testarda. Vuole bene al figlio, lo ha denunciato per salvarlo dall’incubo della droga nel quale era finito. E lui, al Grande Fratello, ha ringraziato pubblicamente la madre per avergli salvato la vita. Anni prima a Patrizia era stato diagnosticato un tumore al seno e ha lottato fino a sconfiggere questa subdola malattia. Forse proprio dopo questi drammi, sembra quasi ‘una passeggiata’ salvare Miss Italia dalla pubblica fucilazione.
Fa errori, anche. Sembra aprire la strada al mondo di oggi – abolendo bikini succinti, ad esempio – ma nega la possibilità che donne trans possano iscriversi. Lo possono fare solo chi è nato biologicamente donna, come da regolamento. E quindi ecco decine di donne diventate poi uomini in un percorso di transizione, pronte a cavalcare la polemica e assicurare di volersi iscrivere al concorso, come reazione. In Francia, Miss Italia ha aperto, da anni, l’iscrizione a donne sposate, con tatuaggi e transgender.
Miss Italia, ma è proprio il ritorno in tv di questo concorso a doverci ‘fare paura’?
La sensazione nel vedere il docufilm “Miss Italia non deve morire” è quella di un concorso che sembra aver fatto il suo tempo, in quel contesto che prevede sfilata/messaggio/hashtag/frase ad effetto “Vorrei la pace nel mondo”. Perché, allo stesso tempo, è difficile riuscire conoscere personalità e carattere delle partecipanti. Ma, coerentemente, bisognerebbe abbassare i toni su Miss Italia come fosse lo spauracchio dei giorni d’oggi. Tra conflitti di guerra, povertà, incertezze economiche e lavorative, non è sicuramente il ritorno del concorso – in una versione riveduta e corretta – a poter distruggere e annientare anni di femminismo e di girl power. Soprattutto se, ogni giorno, assistiamo a centinaia e migliaia di video di aspiranti influencer che consigliano, rossetti, gloss, sfilano davanti al proprio cellulare e si sottopongono anche a interventi estetici e chirurgici per aspirare a quella bellezza assoluta e posticcia che ci si racconta “via filtri” Instragram.
Perché se oggi l’ideale di una Miss Italia non può essere solo una forma 90-60-90 ma deve avere (e racchiudere) molto di più, fa un certo effetto poi assistere a migliaia di giovani ragazze (o ragazzi) che esibiscono il loro corpo curatissimo e sognano una bellezza priva di imperfezioni. Due pesi e due misure?
In un mondo odierno dove, tutti i giorni, grazie ai social e ai reality l’aspetto fisico e la seduzione ci vengono narrati come chiavi di successo per un possibile futuro di notorietà, è davvero il ritorno di Miss Italia in tv a doverci spaventare?