Love Forever, la recensione del film commedia
Hanna e Samuel sono una coppia di Stoccolma prossima al matrimonio. Lei è figlia di un ricco uomo d’affari ed è cresciuta nell’alta società, lui lavora come cuoco in un ristorante e proviene da una famiglia contadina: si frequentano da soltanto un anno ma il loro reciproco sentimento è tale che hanno deciso di sposarsi. […]


Hanna e Samuel sono una coppia di Stoccolma prossima al matrimonio. Lei è figlia di un ricco uomo d’affari ed è cresciuta nell’alta società, lui lavora come cuoco in un ristorante e proviene da una famiglia contadina: si frequentano da soltanto un anno ma il loro reciproco sentimento è tale che hanno deciso di sposarsi.
Peccato che i rispettivi genitori non si siano ancora incontrati tra loro e che la cerimonia, nelle intenzioni degli sposi molto intima, sarà organizzata nella casa di campagna fuori città,dove Samuel è nato e cresciuto. In Love Forever i parenti del ragazzo intendono far rispettare le tradizioni ad ogni costo, mentre Hanna vorrebbe un evento più riservato e moderno. Quando le differenze sembrano insormontabili, anche il lieto evento rischia di andare a monte…
Love Forever, recensione: amore tra due mondi
L’amore tra due personaggi agli antipodi, con il relativo parentame di entrambi a mettere i bastoni tra la ruote, è al centro di questa nuova commedia romantica che è andata ad “arricchire” il catalogo delle esclusive Netflix. A dispetto del titolo internazionale, Love Forever batte bandiera svedese e proprio nel suo ancorarsi al folklore locale riesce a regalare qualche spunto divertente, che però si perde nel marasma generale.
Perché a un certo punto l’ora e mezzo di visione si carica di situazioni e personaggi superflui o anonimi, in un continuo accumulo di gag e battute altalenanti, andando soltanto poche volte effettivamente a segno. Si sprecano così le forzature, a cominciare dalla presenza di quell’affascinante prete che condivide un passionale passato proprio con la madre della sposa.
Essere o non essere
Ecco così che i non detti e le differenze fino ad allora tenute nascoste, o sulle quali si era preferito chiudere un occhio, emergono in tutta la loro complessità, ponendo seri dubbi se pronunciare o meno quel fatidico sì. Dalla futura moglie che pretende un unione civile alla suocera che vuole farle indossare a tutti i costi gli abiti dei suoi avi, dal padre della sposa che non vede di buon occhio il futuro genero e la relativa famiglia, Love Forever tenta di adattare pregiudizi e idiosincrasie a vantaggio della vis comica, andando di sovente a vuoto.
Questo anche in parte per via delle scelte di casting, generalmente poco ispirate se si esclude la protagonista Matilda Källström, frizzante e spontanea quanto basta e seguente con efficacia le regole della commedia dell’assurdo: se la sceneggiatura si fosse maggiormente concentrata su di lei e meno sul codazzo di inutili figure secondarie, Love Forever avrebbe probabilmente trovato un maggior equilibrio.
Conclusioni finali sul film Love Forever
Ennesimo titolo usa e getta a marchio Netflix, che si vede e si dimentica in fretta, Love Forever ci accompagna nelle tormentate nozze tra i due protagonisti, innamoratissimi nonostante le differenze e i mondi a cui appartengono. Differenze per loro superabili, ma forse non altrettanto per quelle rispettive famiglie che si trovano agli opposti e per via della loro incomunicabilità rischiano di mandare all’aria il matrimonio.
Una commedia senza arte ne parte, dove una manciata di gag riuscite e la genuina performance della protagonista poco possono per risollevare una narrazione sbilanciata, con personaggi secondari poco interessanti e il classico gioco degli antipodi che viene riciclato per l’ennesima volta senza particolare originalità.