Dall’overtourism al turismo sostenibile, la transizione è possibile

I player dell’industria turistica italiano si stanno impegnando sempre più per mettere in atto strategie per tutelare l’identità locale e garantire un turismo sostenibile nei principali centri d’interesse. Le Cinque Terre, ad esempio, hanno una popolazione di soli 4500 abitanti ma devono fare i conti con un flusso di 4 milioni di visitatori all’anno. Organizzare ... L'articolo Dall’overtourism al turismo sostenibile, la transizione è possibile proviene da GuidaViaggi.

Feb 20, 2025 - 09:49
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Dall’overtourism al turismo sostenibile, la transizione è possibile

I player dell’industria turistica italiano si stanno impegnando sempre più per mettere in atto strategie per tutelare l’identità locale e garantire un turismo sostenibile nei principali centri d’interesse. Le Cinque Terre, ad esempio, hanno una popolazione di soli 4500 abitanti ma devono fare i conti con un flusso di 4 milioni di visitatori all’anno.

Organizzare i flussi

“Una forte domanda alla quale ovviamente non possiamo rispondere con soli 3700 posti letto. -spiega Fabrizia Pecunia sindaco di Riomaggiore– Per questo motivo stiamo lavorando in sinergia con il Parco Nazionale, i siti Unesco e l’area marina protetta per sviluppare nuove esperienze turistiche senza perdere di vista il nostro patrimonio storico, culturale e identitario, salvaguardandoli e scongiurando un ‘effetto Disneyland’. L’unico strumento che abbiamo è controbilanciare il sovraffollamento rendendo il turista parte integrante della nostra comunità. Lo possiamo fare volgendo le spalle alla costa e andando alla scoperta dell’entroterra, grazie a esperienze delocalizzate rispetto ai soliti centri d’interesse. Riomaggiore è una destinazione per turisti alto spendenti che richiama fino a 20mila visitatori al giorno, a questo punto ci dobbiamo anche domandare se la qualità e i servizi che ricevono sono all’altezza dei costi che sostengono. Siamo una destinazione soprattutto per grandi che gruppi, che si muovono quindi con il turismo organizzato, per questo è fondamentale dialogare con i t.o. per gestire al meglio i flussi. Le nostre comunità sono vive grazie anche al turismo, per questo è importante organizzarlo a monte”.

Green boutique tourism

Una nuova visione della destinazione, anche oltre i confini italiani. “La Slovenia sta posizionando la propria offerta turistica di fascia alta -afferma Aljoša Ota, direttore Ente Sloveno per il Turismo in Italia- puntando su esperienze esclusive legate alla natura, al benessere personale e alla gastronomia sostenibile. Lusso e sostenibilità si fondono in strutture eco-friendly, boutique hotel e retreat immersi in scenari naturali incontaminati. Le strategie di marketing includono collaborazioni con grandi associazioni internazionali di tour operator, uno storytelling autentico basato sugli elementi naturali in Slovenia, oltre a una forte presenza digitale per attrarre viaggiatori sofisticati in cerca di esperienze uniche e personalizzate. La Slovenia si distingue enfatizzando la sua autenticità, il turismo attivo e il concetto di Green boutique tourism. Per chi voglia vivere qualcosa di veramente unico, esclusivo, autentico, abbiamo creato l’etichetta Slovenia Unique Experiences, che significa esperienze uniche a 5 stelle. Le regole rigorose per l’assegnazione del marchio garantiscono al viaggiatore di poter vivere la storia in modo personale, nella sede originale, a contatto con la gente del posto, secondo una modalità che non è stata presa da altre parti e che è in linea con i principi sostenibili del turismo”.

Turismo relazionale

Tutelare e valorizzare il patrimonio culturale italiano. È questa la mission di Laura Massoni company owner di See Italy Travel. “Siamo nati 15 anni fa per proporre un nuovo storytelling del Made in Italy grazie ai nostri local insiders. -spiega la manager- Per noi è importante offrire prodotti ed esperienze a stretto contatto con le persone del luogo e degli artigiani locali che mettiamo sempre in primo piano. Il nostro è un turismo più relazionale che esperienziale. I canali social, le newsletter e il blog ci consentono di parlare ai nostri clienti di un’Italia autentica al di fuori delle solite destinazioni. Allo stesso modo, nelle città più battute, offriamo tour alla scoperta dei luoghi meno noti. Operiamo da marzo a novembre, questa stagionalità estesa ci consente di dosare al meglio i flussi”.

La leva del Made in Italy

Sostenere la relazione tra il turismo e la promozione del Made in Italy nel mondo, l’Italian Trade Agency è al fianco di oltre 20mila aziende nazionali per aiutarle a internazionalizzarsi e incrementare l’export. “Abbiamo inoltre dato il via alla campagna di nation branding 2025\2027 OpportunItaly. -conclude Luca Di Persio chief marketing & innovation officer di Ita- Un programma di accelerazione global dell’export che racconti e valorizzi 10 settori strategici del Made in Italy in 20 Paesi esteri con un focus su sostenibilità e innovazione, facilitando l’incontro tra domanda e offerta. Assistiamo, inoltre, a un effetto di ritorno: il lifestyle italiano diventa un key driver dell’export, infatti dopo un soggiorno nel nostro Paese il 72% dei turisti stranieri cerca poi un prodotto italiano una volta rientrato e questo riguarda i settori agroalimentare, moda, design e artigianato”.

Sveva Faldella

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