PUBG Blindspot Provato: lo strategico di cui abbiamo bisogno?

Spoiler: probabilmente no! In fondo siamo davanti ad una demo è non giova a nessuno essere troppo caustici ma la prima impressione che ci ha dato PUBG Blindspot è che in veste un po’ diversa stiamo vedendo prodotti già da tempo sdoganati e superati sia nelle idee che nelle logiche. Se sono le prime impressioni […] L'articolo PUBG Blindspot Provato: lo strategico di cui abbiamo bisogno? proviene da Vgmag.it.

Mar 16, 2025 - 15:36
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PUBG Blindspot Provato: lo strategico di cui abbiamo bisogno?
PUBG Blidspot

Spoiler: probabilmente no! In fondo siamo davanti ad una demo è non giova a nessuno essere troppo caustici ma la prima impressione che ci ha dato PUBG Blindspot è che in veste un po’ diversa stiamo vedendo prodotti già da tempo sdoganati e superati sia nelle idee che nelle logiche. Se sono le prime impressioni quelle che contano subito dopo la schermata di caricamento quello che ci siamo trovato davanti oltre che abbastanza scontato ci ha fattoi subito sorgere un dubbio amletico. “ma questo gioco che target ha”? Per scrivere la risposta probabilmente ci vorrebbero pagine e pagine di questo sito visto che dopo un centinaio di partite c’è rimasto il dubbio. Certo è che siamo davanti a Rainbow Six Siege in isometria, una isometria con una inclinazione del quadro per altro non particolarmente indovinata e che rende il gioco una sorta boss-fight tra noi e la telecamera. Dire che però nel recensire questo gioco abbiamo licenziato sostanzialmente un’alfa nella quale mancava molta parte della grafica e anche i personaggi probabilmente saranno parecchio diversi da quello che abbiamo visto ma c’è da dire che anche in questo possibilità non riusciamo a vedere grandi possibilità di miglioramento. Insomma uno spin off che inizia il suo percorso già in salita e che potrebbe non essere salvato dal free to play.

PUBG:Blindspot
Personaggi non proprio canonici ma nemmeno così autoriali

PUBG Blindspot: radicale cambio delle meccaniche

PUBG Blindspot si articola in vari match 5 contro 5 dove abbiamo la possibilità, oltre la nostra visuale anche di avere anche quella quella degli altri giocatori. Questo potrebbe sembrare a prima vista un grosso vantaggio ma non siamo riusciti ad apprezzarne l’impatto a livello di gioco. Il match è una serie di fasi di attacco e difesa nella quale è possibile fase per fase scegliere il proprio personaggio ma nella demo di PUBG Blindspot non abbiamo trovato troppa differenza tra l’una e l’altra perché di fatto organizzare una buona difesa non è così facile perché le nostre trappole sono facilmente individuabili e non da non mettono grandi pensieri a chi è dall’altra parte. Sostanzialmente la brevità della partita, tanto decantata, è probabilmente uno dei suoi peggiori difetti: infatti nella fretta di dover mettere a segno delle kill o piazzare in giro un po’ di filo spinato del genere è facile che la partita finisca molto velocemente senza che ci abbiamo capito assolutamente niente, soprattutto se i nemici diventano in pochi secondi soverchianti. Vincere è davvero impossibile e se a questo ci aggiungete anche il fatto che esiste un fuoco amico tra i personaggi, potete anche immaginare che i party che ne escono fuori  molte volte possono essere sbilanciati da persone non particolarmente capaci e quindi le partite potrebbero diventare estremamente frustranti.

Certo, probabilmente ci sarà un sistema di ranking abbastanza intelligente tale da poterci portare a partite godibili ma questo è comunque tutto  da vedere. Anche le armi non ci sono sembrate troppo diverse fra di loro soprattutto perché il sistema di mira è abbastanza complesso dobbiamo infatti una volta agganciato il bersaglio anche regolare l’altezza dello sparo e questo diventa una cosa veramente frustrante soprattutto quando sbagliamo e l’avversario invece, posizionato in maniera più centrata tatticamente,  riesce invece a ucciderci. In PUBG Blindspot è molto facile essere la prima persona del party che cade anche cercando di stare particolarmente attenti, nelle partite che abbiamo fatto ci è sembrato più che i giocatori cercassero di sfuggire la morte che non che andassero a cercare effettivamente gli avversari seguendo la ben nota filosofia “speriamo che gli altri ammazzino tutti mentre io mi nascondo in un angolo con una sedia in testa”, come ben potete capire quando questa cosa è fatta da tutte e due i lati la partita diventa abbastanza surreale.

PUBG:Blindspot
Che il massacro, il nostro, abbia inizio

Un gioco che non durerà tanto?

C’è poi il problema della lore che sostanzialmente all’interno di quello che abbiamo potuto giocare si riversa tutta quanta sui character. Su questi avremmo anche qualche cosa da dire in quanto sono stati creati probabilmente per accontentare tutti e quindi abbiamo un’amalgama che pochissimo si sposa con un’unica idea di gioco perché, sebbene da una parte cerchi di copiare diversi eroi di questo tipo di shooter, dall’altra strizza anche un pochino l’occhio all’immaginario woke e potete immaginare che mettere insieme le due cose non ci ponga davanti alla alla migliore delle delle scelte possibili autoriali. Anche qui potremmo aggiungere che alla fine tra i vari personaggi, almeno nelle partite che abbiamo giocato e con i compagni di party che abbiamo avuto, le differenze sono davvero poche. Sì, c’è il personaggio che è in grado di vedere attraverso i muri, ci sono dei personaggi che sono sicuramente migliori per la difesa che per l’attacco come il grande e grosso personaggio con il martellone ma questi rispetto all’organizzazione anche molto banale della strategia diventano praticamente tutti quanti uguali.

Grafica e sonoro nella demo di PUBG Blindspot sono appena accennate, tanto che è abbastanza difficile capire dove andranno a puntare. Certo i personaggi sembrano usciti da un quaderno delle scuole medie in quanto a caratterizzazione e credibilità ma anche tutto l’ambiente soffre di un citazionismo e di una semplificazione davvero eccessiva. Su questo punto la critica forse può essere un po’ più morbida proprio perché siamo di fronte ad una demo ma l’immenso lavoro che manca ancora al gioco sicuramente non lo presentano come un prodotto che può ambire ad un successo immediato che se unito alla vera mancanza di un target di riferimento potrebbe far si che questo titolo o non esca mai o che duri quanto il battito di ali di una farfalla. Per finire, non vediamo un futuro Esport o altamente competitivo nelle dinamiche il che già in partenza lo classifica, forse, tra i titoli per appassionati di spin-off, ma non stiamo parlando di Final Fantasy Tactics o similari. Come ultima segnalazione, già dopo la prima giornata di uscita della demo comporre un party ha richiesto in media 15 minuti, il che vuol dire che l’entusiasmo non è proprio alle stelle.


In definitiva, PUBG Blindspot è un progetto che nasce già zoppo e che già dai primi frame non sembra avere dietro uno staff in grado di garantire un’esperienza di gioco adeguata al suo titolo di riferimento. Fa compagnia a moltissimi prodotti degli ultimi tre anni e sancisce se ce ne fosse bisogno che gli spin-off, oggi, non solo funzionano poco  ma si separano drammaticamente dai successi dei filoni principali. Ripetiamo, siamo davanti ad una demo che ci ha coinvolto poco o nulla e che quindi sono possibili infiniti miglioramenti e stravolgimenti. Stravolgimenti però necessari se questo titolo dovrà vedere la luce ed avere un qualche successo, al momento però davvero non sappiamo cosa augurare agli sviluppatori, potremmo pensare che forse titoli del genere è meglio lasciarli dove sono e investire risorse in maniera più proficua.  


 

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