Japow? Sì, grazie. Con le pelli di foca sui vulcani del Giappone
Viaggio con gli sci sulle montagne giapponesi, sempre incredibilmente stracariche di neve. Il sole è un optional, il vento non manca quasi mai. Ma la qualità della neve e il piacere della novità rendono l’esperienza indimenticabile L'articolo Japow? Sì, grazie. Con le pelli di foca sui vulcani del Giappone proviene da Montagna.TV.

Considerata tra le nevi migliori al mondo, fa a gara con quella canadese per aggiudicarsi l’ambìto primato. Polverosa e asciutta, tanto da sembrare impalpabile e da non appesantire gli sci anche quando completamente sommersi. La neve giapponese è sicuramente speciale, tanto da far sì che gli appassionati coniassero una parola per meglio identificarla. Japow (o Japowder) è il nome composto derivante da Japanese + Powder e chi va in Giappone imbarcando gli sci sull’aereo è proprio lei che cerca.
La meta scelta per la prima volta nel Paese del Sol Levante è stata, quasi scontato dirlo, l’isola di Hokkaido, la più a nord delle isole principali dell’arcipelago giapponese, famosa per i vulcani, le terme naturali (onsen) e le stazioni sciistiche, oltre che essere la maggiore produttrice agricola di tutto il Giappone. Che quando mi è stato detto quasi non ci credevo: così tanta neve in inverno e altrettanto verde nel resto dell’anno.
Viaggio più semplice del previsto con volo diretto da Milano Malpensa a Tokyo (introdotto grazie a Ana, compagnia di bandiera nipponica, da gennaio 2025) e un secondo volo interno su Sapporo. A colpire del Giappone sono, indubbiamente, l’estremo garbo dei giapponesi, che la gentilezza – il rispetto verso “il prossimo” e la riverenza ce l’hanno scritta nel dna, in parte anche tramandata dalle dittatura militari dello shogunato – e la precisione. Che si traduce nel fare la fila ordinata per qualsiasi cosa oppure in un rimborso di 2000 yen (15 euro circa) che arriva puntuale sul conto corrente bancario (senza essere stato richiesto) per un ritardo di 30 minuti del volo interno Tokyo-Sapporo. A colpire di Hokkaido, invece, è che nevica sempre, o quasi! Da non crederci: atterri e nevica, ti svegli la mattina e nevica, la sera nevica. Le strade sono naturalmente imbiancate e i muri di neve a lato della carreggiata non sono mai più bassi di un paio di metri.
Dati alla mano, la passione per il mantra ski-onsen-sushi-repeat è cresciuta negli ultimi anni fino ad arrivare ad un vero e proprio boom. Solo la località di Niseko, nell’inverno 2023/24, aveva registrato un aumento delle visite del 26% (fonte: Ski.com) che va a sommarsi alle crescite dello stesso tenore degli anni precedenti. Social, cambiamento climatico e vantaggio economico (yen debole) hanno sicuramente contribuito a questa crescita. Mecca di scialpinisti ma anche di freerider perchè Hokkaido è ricca di località sciistiche e impianti di risalita che permettono di scendere lungo le piste battute oppure, a fatica zero, godersi discese in fuoripista tra boschetti e avvallamenti. Le quote non sono mai alte (si scia dai 200/ 300 metri in su) visto che, in Hokkaido, nevica letteralmente “sulla spiaggia”.
Dieci consigli da chi ci è appena stato
Ecco una serie di suggerimenti, derivanti dall’esperienza di una settimana trascorsa pellando 7 giorni su 7, naturalmente quasi sempre sotto la neve.
-Arrivare ben (o per lo meno mediamente) allenati, per godersi al meglio la vacanza
-Sci larghi, se possibile, sicuramente sopra il 105 per godersi al meglio la sciata
-Nastro americano nello zaino: ripara (quasi!) ogni cosa
-Inutile avere sci molto lunghi in quanto buona parte delle sciate è in tratti boschivi (spesso è dove la neve rimane più bella!) e quindi non si raggiungono velocità elevate
-Zaino air-bag sì oppure no? Non è indispensabile, ma non credete a chi sostiene che in Hokkaido non esistono le valanghe. La parte terminale dei vulcani (per esempio lo Yotei) è abbastanza ripida pertanto in condizioni particolari, la possibilità non è da escludere
-Prepararsi a tracciare ogni giorno: gli scialpinisti puri non sono molti e nevica (quasi) no stop
-Fa freddo (temperature sempre ampiamente sotto lo zero) e spesso tira vento: arrivare preparati (gli scaldini infilati nei guanti sono stati di grande aiuto!)
-Il vento, generalmente, non manca e fa in modo che il freddo venga percepito ancora più pungente. Le forti raffiche, inoltre, rendono difficoltoso il raggiungimento delle vette più alte.
-Abituarsi a fare di neve, poca visibilità e vento una componente “nomale” delle uscite quotidiane. A fine si viene ampiamente ripagati dalla qualità dell’escursione
-Dedicare del tempo alle onsen, le sorgenti termali presenti in gran quantità sul territorio. Nelle onsen (rigorosamente suddivise tra uomini e donne) si entra nudi. I tatuaggi sono malvisti e potrebbero chiedervi di coprirli.
È ora di montare le pelli….
La zona di Niseko è l’area con la maggiore densità di resort: Niseko, Rusutsu, Kiroro, Teine, Kokusai. Molte gite scialpinistiche si possono effettuare a partire da queste località. Le salite non sono mai lunghe e per buona parte si sviluppano nei boschetti che diventeranno poi il parco giochi della discesa. Hokkaido è ricca di vulcani e alcuni possono essere saliti con sci e pelli come lo Yotei o l’Asahidake. Quella sullo Yotei è una bella salita di 1500 D+ su un cono vulcanico che, specialmente nella parte finale, impenna (consigliabile avere i rampanti, potrebbero servire). Il vulcano è semiattivo ma non si notano segni di questa attività e, se le condizioni lo permettono, si può sciare all’interno del cratere e ripellare.
Lo Asahidake è teatro di una pellata di circa 1200 D+. La vetta, quasi 2300 metri, è la più elevata dell’isola. Generalmente difficile da raggiungere per via dei forti venti e del meteo quasi sempre avverso, questo vulcano merita comunque di essere preso in considerazione in quanto offre lo spettacolo delle caratteristiche “fumarole” e dei torrenti di acqua bollente che scavano veri e propri canyon nel ghiaccio. La forte puzza di zolfo e le colonne di vapore che ne escono salendo verso il cielo li rendono ben individuabili Fare comunque molta attenzione.
A Iwanai, potrete invece salire su una vetta da cui si vede, vicinissimo, l’oceano con la spiaggia ricoperta di neve. Il Monte Iwanai svetta per 1.086 metri sulla baia che si affaccia sul Mar del Giappone. Alla base delle piste (le scialpinistiche salgono sul costone a destra (mentre quello a sinistra è destinata al “Cat Skiing”) c’è un bel rifugio invernale che merita certamente una visita. Dall’anticima, in 5 minuti, si raggiunge la vetta vera e propria a piedi o con gli sci.
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