Recuperato dalle figlie dopo 40 anni lo zaino di Guillermo Vieiro, “el domador del Aconcagua”

Il forte scalatore argentino era morto in discesa dopo aver effettuato con Leonardo Rabal la prima salita del versante Est del Vulcano Tupungato (6570 m). Nello zaino anche una cinepresa con le immagini della salita L'articolo Recuperato dalle figlie dopo 40 anni lo zaino di Guillermo Vieiro, “el domador del Aconcagua” proviene da Montagna.TV.

Mar 12, 2025 - 15:04
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Recuperato dalle figlie dopo 40 anni lo zaino di Guillermo Vieiro, “el domador del Aconcagua”

Nel 1985, alla fine di gennaio, Guillermo Vieiro e Leonardo Rabal raggiunsero la vetta del vulcano Tupungato (6570 m) salendo dall’allora inviolato versante Est. Vieiro era uno dei più forti alpinisti argentini dell’epoca con all’attivo numerose ascese di rilievo sull’Aconcagua: la terza salita del Ghiacciaio dei Polani, la salita e la discesa del difficile Muro Sud e l’apertura di un percorso nei ghiacciai della parete orientale dell’Aconcagua. La sua familiarità con la montagna più alta del Sudamerica gli era valsa l’appellativo di el Domador del Aconcagua.
Nel 1971 aveva inoltre partecipato a una spedizione argentina all’Everest.

Durante la discesa dal Tupungato, però, Vieiro e Rabal  trovarono la morte. I loro corpi furono individuati da Ulises Vitale, compagno di Vieiro in molte scalate, sul ghiacciaio meridionale soltanto il successivo 20 febbraio.Fine della storia? Affatto.

Poco più di un anno fa, un gruppo di alpinisti individuò nella stessa zona, uno zaino semisepolto dal ghiaccio. Impossibilitati al recupero, si limitarono a prendere una piccozza e una cinepresa, con l’intenzione di risalire al proprietario proprio tramite quei reperti. E così è stato, quello era lo zaino di Guillermo Vieiro.
Il ritrovamento suscitò grande emozione nella comunità alpinistica argentina e, come era lecito attendersi toccò profondamente la famiglia Vieiro. Bisognava assolutamente riportare a valle lo zaino con tutto il suo contenuto.
E’ stato però necessario attendere un anno perché ciò avvenisse, l’inverno patagonico non consentiva di recarsi lassù, a circa 6100 metri di quota, con possibilità di successo. Così solo nelle scorse settimane due figlie di Vieiro, Azul a Guadalupe, accompagnate dalla Guida Gabriela Cavallaro (una delle protagoniste anche del ritrovamento) sono riuscite a salire sul Tupungato e a riprendersi dal ghiaccio quanto spettava loro.
All’interno dello zaino, sono state trovate una giacca, un sacco a pelo, una bottiglia d’acqua, un’aspirina, compresse di vitamina C, un set di coltelli e due rotoli di pellicola. Proprio da quelle immagini è stato possibile accertare con sicurezza che Vieiro e Rabal avevano raggiunto la cima.
Ma più ancora del valore storico e documentale – gli oggetti rivenuti saranno donati a un Museo della montagna – rileva l’aspetto umano: “Spiritualmente, mi è sembrato un saluto. Come dire: sono ancora qui, esisto. Non sei solo”, ha raccontato la figlia Azul.

Il video racconto con le immagini della videocamera recuperata

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