Con le ciaspole nel Paradiso di “Così è la vita” di Aldo Giovanni e Giacomo

Facile escursione nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, tra suggestioni cinematografiche e grandi scenari naturali L'articolo Con le ciaspole nel Paradiso di “Così è la vita” di Aldo Giovanni e Giacomo proviene da Montagna.TV.

Feb 18, 2025 - 13:39
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Con le ciaspole nel Paradiso di “Così è la vita” di Aldo Giovanni e Giacomo

Un’escursione con le ciaspole in una valle innevata e poco frequentata è un’esperienza che può incantare e regalare silenzi rotti solo dal vento e da qualche capriolo curioso che ci guarda nascosto tra gli alberi. Questo itinerario porta ad attraversare luoghi noti e altri molto poco frequentati del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, in una valle non molto lontana da luoghi ben più famosi e perfetta per una tranquilla giornata nella natura. 

Il percorso non presenta difficoltà di rilievo, anzi, è adatto a tutti e può essere perfetto anche per approcciare lo scialpinismo su pendenze molto lievi con la possibilità di provare anche le prime brevi discese lungo i pendii dei rilievi che cingono la valle.

L’itinerario

Partenza: Campo Imperatore (AQ)
Dislivello: + 300 m
Durata: 3.30 ore (a/r)
Difficoltà: E

Si parcheggia l’auto poco prima della sbarra che in inverno chiude la strada che sale a Campo Imperatore (molto spesso, ma non sempre, l’area viene pulita e preparata proprio per permettere la sosta). Una pala da scialpinismo in auto può far comodo sia per preparare un parcheggio sia per pulire dalla neve che potrebbe essere spostata dal vento.

Guardando la strada chiusa che sale verso la piana, il cammino inizia a sinistra leggermente in discesa. La prima parte segue la strada che porta a Piana di Fugno e che in inverno non viene mai pulita ma nulla vieta di rimanere sulla neve a margine della strada stessa senza linea obbligata. Come sempre in ambiente innevato è bene rimanere non lontani da punti di riferimento che ci possano consentire di tornare sulla linea da percorrere.

Dopo circa un chilometro ci si trova a costeggiare prima Prato Fonno poi il Lago di Filetto, preziosa riserva naturale di acqua per gli animali da pascolo in estate che in inverno gela completamente. Attenzione, però: non sempre lo spessore del ghiaccio in superficie consente di attraversalo in sicurezza, meglio evitare quindi. Di fronte, sull’alto lato del pianoro, il Monte del Compustone (1.465 m) chiude lo sguardo lasciando intravedere in lontananza i rilievi del Parco del Sirente-Velino.

Rimanendo sulla strada si continua a camminare fino all’inizio della valle dove continueremo l’escursione, è facile da individuare perché alla nostra destra la strada inizia una leggera salita. Senza linea obbligata ci avviciniamo ai primi alberi e si può scegliere se rimanere sulla traccia dell’evidente strada bianca o camminare tra gli alberi che qui sufficientemente radi e permettono di entrare in un ambiente silenzioso e appartato. Impossibile anche in questo caso sbagliare la direzione. Sulla destra il Monte Ruzza (1.643 m) sbarra il cammino con pendenze importanti e un fitto bosco di pino nero.

L’ampia vallata che da qui pian piano sia aprirà davanti agli occhi raramente è meta di escursionisti sia in inverno sia in estate. Questa valle, pur non facilmente riconoscibile, è stata il set scelto da Aldo Giovanni e Giacomo per rappresentare il Paradiso nel film “Così è la vita”. Nella scena finale i tre comici la osservano dall’alto di Colle del Maccione (1.518 m), che in inverno è raggiungibile seguendo la strada per Campo Imperatore.

Si prosegue a camminare liberamente sul fondo della valle e anche con neve abbondante sono ben riconoscibili i recinti utilizzati dai pastori per racchiudere gli animali la notte per proteggerli dai predatori che vivono da sempre in quest’area. Riuscire a vedere i lupi non è cosa semplice soprattutto se si è in gruppo ma le tracce del loro passaggio saranno spesso ben visibili sulla neve. La distanza di “sicurezza” dall’uomo di questi animali è molto ampia, tuttavia, se si ha la pazienza di attendere in silenzio e con un po’ di fortuna si possono vedere mentre camminano in alto su Monte Ruzza perché difficilmente di giorno si spingono a valle. I lupi non rappresentano alcun pericolo per l’uomo e osservarli nel loro ambiente è emozionante.

Il tranquillo fondo di questa valle è interrotto da una piccola altura con modesta pendenza quindi facilmente raggiungibile avendo l’accortezza di rimanere sulla linea di cresta. Il piccolo pianoro sommitale è il punto ideale per una pausa, molti massi permettono di sedere per rifocillarsi e ammirare il panorama che spazia fino a Monte Cappellone (1.557 m) inconfondibile anche se appena nascosto da Monte Carpesco (1.548 m). Tra queste due alture c’è Piano delle Locce che si raggiunge da Santo Stefano di Sessanio.

Terminato di riposare le gambe si torna indietro sulla linea già percorsa fino a raggiungere di nuovo Prato Fonno e il punto dove si è entrati nella valle.

La variante del Monte del Compustone

Ora ci sono due possibilità: o continuare lungo la strada che porta facilmente al parcheggio, oppure proseguire verso sinistra fino a raggiungere il punto dove la strada inizia a scendere. Qui, sulla destra, cattura l’attenzione la facile cresta di Monte del Compustone. Superati i primi metri di salita si raggiunge comodamente la vetta dove il panorama cambia e non poco.

È un balcone naturale sulle cime più alte della catena occidentale che da Monte San Franco (2.132 m) arriva a Pizzo Cefalone (2.533 m) fino a vedere il Corno Grande del Gran Sasso. Sul versante opposto la lunga cresta del Sirente (2.348 m) fino a Monte Ocre (2.202 m), guardando verso ovest i più esperti riconosceranno anche la vetta est di Monte Terminillo (2.217m).

Quindi senza sentiero obbligato si scende prima verso la sella che separa da Monte Rofano (1.479 m) per poi raggiungere nuovamente Prato Fonno e la strada che riporta al parcheggio. Chi sceglie questa variante deve mettere in conto circa 4.30 ore di cammino e 400 metri di dislivello).

Come arrivare

Per raggiungere il punto di partenza percorrere la A24 fino al Casello di Assergi per seguire poi le indicazioni per Campo Imperatore fino a raggiungere la sbarra di Montecristo.

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