Un meteo che SCONCERTA? Non solo, ma STRABUZZA verso l’Italia
Le previsioni meteo stanno alimentando numerose discussioni, soprattutto perché molti proclami annunciano un INVERNO ormai concluso. In realtà, sebbene in EUROPA si percepisca un clima piuttosto tiepido rispetto agli standard del passato, il freddo non è sparito del tutto. Alcuni modelli di calcolo, spesso considerati poco affidabili da chi non presta attenzione ai dettagli scientifici, […] Un meteo che SCONCERTA? Non solo, ma STRABUZZA verso l’Italia

Le previsioni meteo stanno alimentando numerose discussioni, soprattutto perché molti proclami annunciano un INVERNO ormai concluso. In realtà, sebbene in EUROPA si percepisca un clima piuttosto tiepido rispetto agli standard del passato, il freddo non è sparito del tutto. Alcuni modelli di calcolo, spesso considerati poco affidabili da chi non presta attenzione ai dettagli scientifici, prospettano una possibile ondata di GELO e confermano che l’inverno non è ancora un ricordo. Qui in ITALIA, specialmente nelle regioni settentrionali, le TEMPERATURE diurne faticano a superare i 5 °C e questo non corrisponde certo a un anticipo di primavera. Tuttavia, nella settimana che seguirà, potrebbero verificarsi condizioni differenti, con l’espansione di un’area di alta pressione di origine africana proveniente dalla zona algerina. È un processo legato alle ONDULAZIONI della circolazione atmosferica, che in questi mesi continua a influenzare le previsioni meteo su larga scala.
A livello emisferico, la copertura nevosa è invece ai massimi dal 2005, raggiungendo valori così ampi da apparire sorprendenti a chi osserva il meteo soltanto dalla prospettiva italiana. In sintesi, nel nostro emisfero la NEVE si estende su superfici davvero considerevoli, tanto che il periodo in corso risulta uno dei più nevosi degli ultimi vent’anni. Molti faticano a crederci, dato che in EUROPA e ITALIA le ondate di aria fredda sono state poco incisive, ma i dati di enti come NOAA e NASA non lasciano spazio a dubbi. Ciò non significa automaticamente che assisteremo a una fase gelida generalizzata, anche perché la primavera è alle porte, però la presenza di ingenti masse di aria gelida associate a territori coperti di NEVE può generare intensi contrasti termici. Questo, unito al fatto che i mari risultano più caldi della norma, produce fenomeni potenzialmente violenti, come burrasche e TEMPESTE più forti, in grado di provocare precipitazioni eccezionali. Tali situazioni si sono verificate di recente anche nel nostro Paese, con temporali estremi (si vedano i tanti nubifragi) e grandinate insolite, inclusi episodi di neve mista a ghiaccio (gragnola) in città come MILANO, dove i termometri inizialmente segnavano 10 °C, piombando a 3°C in pieno giorno dopo insoliti temporali per il periodo.
La ragione di questi eventi sta nei CONTRASTI TERMICI generati dalle infiltrazioni di aria fredda su superfici marine dal calore anomalo. L’aria fredda scivola lungo i pendii dell’emisfero e, quando incontra masse d’aria più tiepide, innesca fenomeni turbolenti. Lo stesso fenomeno, su scala ancora maggiore, si osserva in NORD AMERICA, dove le regioni a est delle Montagne Rocciose sperimentano TEMPERATURE fino a -40 °C e città come CHICAGO e NEW YORK vivono giornate con minime prossime a -20 °C o -10 °C. Il vento poi accentua la percezione del freddo, un fenomeno noto come wind chill, che in ITALIA è meno estremo, fortunatamente. Eppure, non possiamo escludere sorprese durante MARZO, un mese da sempre imprevedibile, quando l’aumento dell’umidità atmosferica amplifica le precipitazioni e crescono gli scambi di masse d’aria da nord verso sud, però anche viceversa.
Allo stato attuale, negare la possibilità di nuove irruzioni di aria polare in ITALIA sarebbe azzardato, così come sarebbe insensato non considerare i cambiamenti climatici in atto. Non ci troviamo di fronte a un’era glaciale imminente, né a catastrofi planetarie se non in caso di eventi eccezionali come l’eruzione di un super vulcano, ma la storia ci ricorda che forti nevicate non sono affatto insolite a inizio primavera. In passato, marzo ha riservato precipitazioni copiose proprio perché la maggior umidità atmosferica può combinarsi con irruzioni di aria fredda di origine polare. In questo momento, la massa gelida che avrebbe potuto portare NEVE sulle nostre regioni si sta spostando verso l’area orientale dell’EUROPA, mentre una fase di GELO intensa coinvolge attualmente il NORD AMERICA.
Nel prossimo futuro, tutto dipenderà dalla posizione del VORTICE POLARE e dalle sue possibili oscillazioni verso i settori europei. Se la circolazione polare dovesse compiere uno spostamento improvviso, potremmo sperimentare un finale d’inverno turbolento, con la NEVE che potrebbe cadere nuovamente a quote molto basse. La prudenza è d’obbligo, perché i modelli meteo restano soggetti a diverse variabili e marzo può regalare sorprese inaspettate. Allo stesso tempo, la tendenza stagionale ci mostra un progressivo aumento delle TEMPERATURE rispetto ai decenni precedenti, segnale tangibile di un cambiamento del clima.
Le previsioni meteo rimangono dunque estremamente interessanti e continuano a offrire spunti di riflessione sulla complessità del sistema atmosferico. Anche se molti pensano già alla primavera, non dobbiamo dimenticare che la stagione fredda è ancora in corso e che, in uno scenario di riscaldamento generale, l’inverno può riservare episodi di GELO e NEVE anche in periodi considerati meno tradizionali.
L’importante è seguire i dati scientifici di organizzazioni accreditate come NOAA e NASA, valutare l’evoluzione dei modelli su scale temporali adeguate e non sottovalutare i segnali che arrivano dalle oscillazioni del VORTICE POLARE. Concludendo, le previsioni meteo resteranno protagoniste anche nelle prossime settimane, e solo un costante monitoraggio ci permetterà di comprendere quando avverrà il vero passaggio stagionale.
Un meteo che SCONCERTA? Non solo, ma STRABUZZA verso l’Italia