Tony Effe risponde a Valerio Scanu: “Ha vinto Sanremo nel 2010, cerchiamo di stare al passo coi tempi…”
Tony Effe risponde dai microfoni di Striscia la Notizia a Valerio Scanu: “A differenza di Scanu sto qua, lavoro tutti i giorni“. Nei giorni scorsi, ospite di Maschi Selvaggi su Radio Rai 2, Valerio Scanu ha fatto una dichiarazione che ha acceso il dibattito: molti artisti oggi arrivano sul palco di Sanremo senza saper cantare. […] L'articolo Tony Effe risponde a Valerio Scanu: “Ha vinto Sanremo nel 2010, cerchiamo di stare al passo coi tempi…” proviene da All Music Italia.

Tony Effe risponde dai microfoni di Striscia la Notizia a Valerio Scanu: “A differenza di Scanu sto qua, lavoro tutti i giorni“.
Nei giorni scorsi, ospite di Maschi Selvaggi su Radio Rai 2, Valerio Scanu ha fatto una dichiarazione che ha acceso il dibattito: molti artisti oggi arrivano sul palco di Sanremo senza saper cantare. A suo dire, uno degli esempi più evidenti sarebbe Tony Effe, in gara all’edizione 2025 del Festival con il brano Damme ’na mano.
“In tanti erano in gara a Sanremo senza saper cantare. Tra loro il più emblematico è Tony Effe. Ma lo sa anche lui. Tony Effe non è per me, non sa cantare… lui e l’intonazione… non è intonato per niente”, ha dichiarato Scanu.
A quel punto, l’ex vincitore di Sanremo ha anche imitato il rapper, sottolineando come neanche l’Autotune sia riuscito a correggere le sue stonature.
Tony Effe risponde a Valerio Scanu: “Sto qua, lavoro tutti i giorni”
A seguito di queste dichiarazioni, Valerio Staffelli di Striscia la Notizia ha intercettato Tony Effe per consegnargli il Tapiro d’Oro e il rapper ha colto l’occasione per rispondere a Scanu con la solita ironia e un pizzico di provocazione:
“Non ha tutti i torti posso dire. Io Valerio Scanu, ora mi sfugge, io faccio altro, mi sono messo in gioco poi la gente parla… È vero che nemmeno l’Autotune è riuscito a intonarmi. Sto qua, lavoro tutti i giorni, a differenza di Valerio Scanu, ci metto l’impegno. Scuola di canto l’ho fatta per Sanremo, ora non più, ora torno a fare quello che so fare bene, sarebbe musica.”
Infine, ha chiuso la questione con un riferimento al passato artistico di Scanu: “Valerio ha vinto Sanremo nel 2010, complimenti… ma in che anno siamo ora? Sono passati 15 anni, quindi cerchiamo di stare al passo con i tempi“.
Ironia e frecciate a parte forse il problema è un altro, come da tempo fa notare Luca Jurman (tra l’altro insegnante in passato proprio di Scanu) nelle sue dirette.
Il problema non è solo chi canta e chi no, ma chi ha spazio
Questa polemica riporta a galla un discorso che va oltre il semplice saper cantare. Il vero punto è il mercato musicale di oggi, che spesso tende a privilegiare numeri, trend e streaming più che la qualità vocale. Non è solo un problema di intonazione, ma di spazio e visibilità, con le case discografiche e le piattaforme digitali che investono principalmente su chi è virale, relegando in secondo piano chi ha realmente una voce e una tecnica impeccabile.
Ieri sera per esempio siamo stati al concerto di Riccardo Cocciante (vedi qui) storia delle musica che ci ha consegnato canzoni eterne. Un artista che, non a caso, per scelta propria non incide album di inediti dal 2005 (l’album era Songs, progetto in quattro lingue).
La questione non è più se Tony Effe sappia o meno cantare, ma quanto oggi conti davvero il talento nel mondo della musica. Valerio Scanu ha espresso un’opinione scomoda, ma difficile da smentire: il rischio è che chiunque possa fare il cantante, mentre chi ha un background più tecnico venga considerato “vecchio” o superato.
E voi, da che parte state? Il talento e la tecnica contano ancora nel mercato musicale di oggi o siamo in una fase in cui tutto è sacrificabile in nome delle tendenze?
Per chi volesse vedere il video integrale di Striscia cliccate qui.
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