Soft skills: quando lo human touch impreziosisce la travel industry

Capacità di comunicazione, conoscenza delle lingue, flessibilità ed empatia, capacità di fare networking e atteggiamento propositivo: sono le doti principali che un buon professionista del settore deve dimostrare di possedere. Com’è quindi possibile coltivare e potenziare le soft skills?  È una questione di vasi comunicanti la convivenza di nuove e vecchie generazioni in un ambiente ... L'articolo Soft skills: quando lo human touch impreziosisce la travel industry proviene da GuidaViaggi.

Feb 11, 2025 - 10:44
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Soft skills: quando lo human touch impreziosisce la travel industry

Capacità di comunicazione, conoscenza delle lingue, flessibilità ed empatia, capacità di fare networking e atteggiamento propositivo: sono le doti principali che un buon professionista del settore deve dimostrare di possedere. Com’è quindi possibile coltivare e potenziare le soft skills?  È una questione di vasi comunicanti la convivenza di nuove e vecchie generazioni in un ambiente di lavoro. “All’interno della nostra azienda, nell’ultimo anno, sono stati assunti 80 nuovi dipendente tra i 21 e 28 anni che hanno portato una vera ventata di freschezza. -spiega Antonella Ferrari network director di Gattinoni Group– Ci hanno insegnato cosa vuol dire fare community e raccontarsi in nuovo modo. Al tempo stesso noi abbiamo fornito loro la nostra esperienza nel settore, è un beneficio reciproco. Per questo è fondamentale continuare a portare avanti percorsi di formazione (due anni fa abbiamo istituito una Academy ad hoc) non solo per migliorare i nostri professionisti, ma anche per incentivarli a restare in azienda. Oggi essere adattabili nel settore del travel è diventato un elemento imprescindibile per continuare a stare al passo con i tempi”.

Essere capaci di proiettarsi nel futuro (con ottimismo) è la chiave per il successo secondo Filippo Poletti giornalista e Linkedin Top Voice. “Sognare cose che non sono mai esiste e chiedersi perché, oltre a migliorarsi in continuazione. Questo è l’atteggiamento da mettere in pratica, scalzando la cultura del feedback e sostituendola con il ‘feed forward’ pensando sempre a qualcosa di nuovo per proiettarsi sul domani”.

“Dopo il Covid abbiamo riscontrato alcuni cambiamenti negli studenti, come la difficoltà nel misurarsi in lavori di gruppo, prendere decisioni e avere confidenza nella comunicazione soprattutto scritta. -afferma Jonathan Meehan docente senior di Les Roches Global Hospitality Education– Per questo motivo ci impegniamo nel motivare i ragazzi, approcciandosi anche in un modo diverso al lavoro servendosi di nuovi strumenti come l’IA generativa e avvicinandoli a uno storytelling più autentico”.

Imparare a comunicare in maniera efficace, soprattutto per quanto riguarda il mondo digital. “Oggi sempre più spesso i feed dei canali social propongono contenuti in tendenza che sono pressoché simili. -aggiunge Federico Rognoni ceo e founder di Atomical– Per questo motivo è fondamentale iper specializzarsi, non importa se si ha un numero contenuto di follower. Le cifre più piccole spesso ispirano più fiducia, autenticità e genuinità delle interazioni. L’evoluzione, in tal senso, si è vista soprattutto nell’ultimo periodo passando da Instagram, piattaforma follower based, a TikTok che invece è interest based. Imparare ad essere unici è uno strumento fondamentale non solo per fidelizzare i follower ma anche per battere la concorrenza dell’IA che omologa i contenuti e non riesce a dare alcun valore aggiunto rispetto alla capacità di trasmettere un messaggio frutto della propria esperienza”.

Sveva Faldella

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