L’arte della gioia, Valeria Golino e Tecla Insolia: “La nostra Modesta, così libera e imprigionata”

Insieme alla regista e alla protagonista della serie tv su Sky e NOW approfondiamo alcuni temi importanti trattati dalla serie

Mar 7, 2025 - 10:50
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L’arte della gioia, Valeria Golino e Tecla Insolia: “La nostra Modesta, così libera e imprigionata”

L’Arte della gioia ha conquistato il pubblico prima al Festival di Cannes, poi in sala (incassando anche 700 mila euro uscendo in due parti), ora è finalmente disponibile per gli abbonati di Sky e NOW che se la possono godere ogni settimana ma soprattutto on demand, guardandola e riguardandola in ogni momento. Tutto è ovviamente partito dal controverso libro di Goliarda Sapienza a lungo rifiutato dalle case editrici e pubblicato postumo, ma le artefici della miniserie sono Valeria Golino dietro le quinte e Tecla Insolia, capace di dare corpo e anima a Modesta.

Il corpo di Modesta, l’uso che ne fa è una componente essenziale del racconto, come ci hanno spiegato Golino e Insolia nell’intervista video che trovate in questo articolo. “Ero accesa dallo strumento del corpo di Modesta in quanto apice del piacere” ci ha detto la giovane e brava Tecla Insolia. “Ero spaventata in quanto il suo corpo rappresenta un oggetto di desiderio, voluta a livello passionale da molte persone, per me questo aspetto è stato complicato. Questo è un tipo di esperienza che ho vissuto soltanto sul lavoro, ma nel senso di essere voluta, scelta”. “Temevo che non avesse la consapevolezza di essere desiderabile” ha aggiunto Golino “poi si è accorta che non è così”.

Modesta scopre la sessualità in modo brutale, brusco, violento, non sa cosa voglia dire essere amata, usa e sfrutta il suo corpo per i propri interessi perché forse pensa che sia l’unico modo possibile di amare. Nonostante la serie racconti una realtà vecchia di 100 anni, il tema della sessualità e dell’uso del corpo è ancora oggi una forma di tabù, c’è poca educazione all’affettività. Naturalmente Modesta “non è un personaggio didattico, né vuole essere di esempio a nessuno” sottolinea Valerio Golino ma “oggi c’è una sovraesposizione alla sessualità, tramite tanti modi oltre la pornografia per capire queste cose”.

Penso che quello che vive Modesta sia tremendamente più contemporaneo di quello che viviamo adesso” dice Tecla Insolia, “ma proprio è una cosa di testa, di intelligenza, di portamento di sé. Mi ritrovo nell’idea di Valeria sulla sovraesposizione che c’è oggi che porta a una mancanza di Eros. Modesta è un personaggio così libero che al tempo stesso è imprigionato. La sua necessità e libertà sessuale è una risposta anche al trauma che ha subito. In lei c’è una reazione se vogliamo controversa, si apre agli altri, si offre, nonostante quello che ha vissuto”. “Un concetto complesso da spiegare in poco tempo” ha aggiunto Valeria Golino. Ma è una tematica della serie su cui si può ragionare anche se in poco tempo e che può restare a chi guarda L’arte della gioia, un’esperienza assolutamente da fare.