Il turismo virtuale approfondito in un saggio
Non solo è già possibile immaginare una vacanza virtuale, ma è già in atto un processo di applicazione delle tecnologie al turismo che porterà all’avvento di una vera e propria offerta di esperienze turistiche virtuali. Il mercato è pronto, proprio perché si comincia ad avere a che fare con la virtualizzazione di parti significative della ... L'articolo Il turismo virtuale approfondito in un saggio proviene da GuidaViaggi.

Non solo è già possibile immaginare una vacanza virtuale, ma è già in atto un processo di applicazione delle tecnologie al turismo che porterà all’avvento di una vera e propria offerta di esperienze turistiche virtuali. Il mercato è pronto, proprio perché si comincia ad avere a che fare con la virtualizzazione di parti significative della relazione con noi stessi e con l’esterno: dai selfie ai social media e, negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale. Una mala e-ducación che dura da decenni, alterando in maniera radicale la percezione della realtà attraverso i media: prima il cinema, poi la tv e negli ultimi anni il web e gli smartphone, talmente diffusi da essere diventati il metronomo della nostra quotidianità. Come gestire questo dato di fatto, se come opportunità o minaccia concreta, deciderà le sorti del turismo del prossimo futuro.
Un libro per spiegare l’e-tourism
Questa è l’idea centrale del libro “E-tourism. Conoscere, comprendere, applicare la virtualizzazione del prodotto-servizio turistico”, appena pubblicato dalla casa editrice bolognese Clueb. Autore del saggio è Damiano De Marchi, professore a contratto di marketing del turismo e e-tourism presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Classe 1981, origini friulane, da vent’anni si occupa di analisi e consulenza strategica per i principali enti e operatori del turismo, tra cui Un Tourism, con il quale ha sviluppato il turismo e i sistemi statistici nazionali in diversi paesi della Via della Seta. Attualmente è inoltre project manager per Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità e coordinatore Team Dati Turismo per Almaviva.
Partendo da una definizione inedita dell’e-tourism, come processo di applicazione di soluzioni Ict alla produzione turistica, con l’obiettivo di digitalizzare e virtualizzare il prodotto-servizio turistico e le sue componenti, si allarga l’orizzonte per fornire una guida aggiornata per chiunque abbia intenzione di capire cosa sia il turismo oggi e verso dove si stia dirigendo, anche per cogliere le opportunità in nuce.
Focus sull’identità dei territori
Il volume offre anche una versione originale del turismo, che va oltre i numeri e si raccorda all’importanza che ha il settore per moltissimi territori, diventandone in certi casi elemento identitario. Ad esempio, Gorizia, cittadina di confine che è stata nello scorso secolo al centro di battaglie sanguinose e sede di uno dei muri della cortina di ferro europea, è quest’anno designata come Capitale europea della cultura transfrontaliera, assieme alla sua metà slovena. Un luogo che era coperto di sangue e macerie, attraverso il turismo si assicura non solo la possibilità di mantenersi integro per attrarre visitatori, ma anche di diventare simboli di valori di accoglienza e unità. Un altro esempio è Bibione, che ci dimostra come in poco più di un secolo, proprio grazie alla decisione di investire nello sviluppo turistico, uno dei territori più abbandonati e insalubri del Mediterraneo – tanto da essere considerato ad accesso vincolato per il rischio malaria dagli austriaci alla fine del XIX secolo, una specie di green pass ante litteram – è diventato talmente prospero da essere la terza spiaggia d’Italia, contando oltre 5 milioni di presenze nel 2023, tra le quali sono oltre 700 mila gli stessi austriaci.
Big data e intelligenza artificiale
L’immensa produzione di dati, i famosi big data che nel giro di un biennio supererà il numero delle stelle che stimiamo esistere nell’universo, unita all’evoluzione dell’intelligenza artificiale verso un Web simbiotico, che connette le intelligenze e i cuori sono elementi chiave per tutti quei luoghi, a partire dalle città d’arte che soffrono di congestione e overtourism, che vogliono gestire il fenomeno in un’ottica smart, sostenibile e data-informed, migliorandone impatti, vivibilità e attrattività.
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