Chiamo io chiami tu, Gaia: testo e significato della canzone di Sanremo 2025

Testo e significato di Chiamo io chiami tu di Gaia, canzone di Sanremo 2025 sul conflitto tra il desiderio di libertà e il bisogno di conferme

Feb 11, 2025 - 21:14
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Chiamo io chiami tu, Gaia: testo e significato della canzone di Sanremo 2025

Gaia è in gara al 75° Festival di Sanremo con il brano “Chiamo io Chiami tu”.

La canzone esplora quel limbo d’indecisione che ci blocca, quei dubbi che ci allontanano dal nostro istinto più profondo e primordiale. È una canzone molto leggera e ballabile ma con un sottotesto che, se ascoltata con attenzione, si coglie facilmente.

Al lavoro su un nuovo ambizioso progetto discografico, Gaia ha svelato il suo comeback dal vivo con uno speciale concerto evento, prodotto da Vivo Concerti, mercoledì 7 maggio 2025 al Fabrique di Milano.

Il testo di Chiamo io chiami tu di Gaia

Leggi il testo di Chiamo io chiami tu di Gaia.

Per esempio a me piace la musica
Stare nuda e nessuno che giudica
Amo il cibo di strada
I capelli del mare
Anche farmi del male
Che stupida
Menomale che non prende l’Iphone
Tra le onde alte di Rio
Un silenzio che mi spezza un po’
Che mi brucia un po’
Come fa uno shot
E quante parole che
Lasciano un vuoto
Ti lasciano solo
Qualcosa in cui credere
Niente di serio se uno dei due se ne va
Per una bugia di più
Nascosta sotto le labbra
Poesia di contrabbando,
Ti ricordi quando
Era soltanto un gioco
Chiamo io chiami tu
Chi è il primo che cede stasera
Dimmi dove sei
Dove dove dove dove
Solo io solo tu
Tanto non ne vale la pena
Chissà dove sei
Dove dove dove dove
E ogni volta che stiamo così
Non serve a niente
Tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare
Di me mai più
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiama
Come i rami contorti dell’edera
Ci aggrappiamo a una scusa ridicola
Stiamo qui ad aspettare
In un limbo infernale
L’amore è una cosa più piccola
Cosa rimane se
Troppe persone si fottono il cuore
A pensare che poi non è
Niente di serio se uno dei due se ne va
Per una bugia di più
Nascosta sotto le labbra
Poesia di contrabbando
Ti ricordi quando
Era soltanto un gioco
Chiamo io chiami tu
Chi è il primo che cede stasera
Dimmi dove sei
Dove dove dove dove
Solo io solo tu
Tanto non ne vale la pena
Chissà dove sei
Dove dove dove dove
E ogni volta che stiamo così
Non serve a niente tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare di me
Mai più
Che pensavo a te
Come una voce
Che è fragile
Come l’idea
Di stare con te
Volevo stringerti a me
Come fosse per sempre ancora
Ogni volta che stiamo così
Non serve a niente tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare di me
Mai più
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiama

Il significato della canzone Chiamo io chiami tu di Gaia

“Chiamo io chiami tu” di Gaia racconta la dinamica altalenante di una relazione instabile, fatta di attrazione, incomprensioni e continui tira e molla.

La protagonista esprime la sua libertà e le sue passioni (“a me piace la musica, stare nuda e nessuno che giudica“) ma allo stesso tempo si ritrova intrappolata in un rapporto complicato, dove le parole lasciano un vuoto e le bugie si accumulano (“Niente di serio se uno dei due se ne va, per una bugia di più nascosta sotto le labbra”).

Il ritornello sottolinea il gioco di potere tra i due: chi farà il primo passo per cercare l’altro? (“Chiamo io, chiami tu, chi è il primo che cede stasera?”). Nonostante l’incertezza, c’è un legame che li tiene ancora legati, come i rami intrecciati dell’edera (“Ci aggrappiamo a una scusa ridicola”).

Alla fine, la consapevolezza emerge: questa relazione sembra non portare a nulla, è come un film che si ripete sempre uguale (“Ogni volta che stiamo così, non serve a niente, tanto è sempre lunedì“). Eppure, resta il desiderio di non essere dimenticati (“Non mi aspettare, non ti scordare di me mai più“).

In sintesi, il brano esplora il conflitto tra il desiderio di libertà e il bisogno di conferme, dipingendo un amore fatto di incertezze, nostalgia e voglia di lasciarsi andare, ma senza mai riuscirci del tutto.