Alpitour e le sfide della comunicazione
La comunicazione va di pari passo con il momento storico che si sta vivendo, sia per i canali utilizzati sia per i messaggi da veicolare. Viene da chiedersi quale fase stia vivendo oggi il turismo e quali siano i messaggi che è necessario veicolare? Fermo restando che ci sono “certi punti saldi”, Tommaso Bertini, chief ... L'articolo Alpitour e le sfide della comunicazione proviene da GuidaViaggi.

La comunicazione va di pari passo con il momento storico che si sta vivendo, sia per i canali utilizzati sia per i messaggi da veicolare. Viene da chiedersi quale fase stia vivendo oggi il turismo e quali siano i messaggi che è necessario veicolare?
Fermo restando che ci sono “certi punti saldi”, Tommaso Bertini, chief corporate & tour operating marketing officer di Alpitour World, osserva che c’è ancora la “necessità di rimarcare la differenza tra il valore aggiunto che può offrire il turismo organizzato e il fai da te. Con le nuove generazioni e i nuovi media il tema è sempre più attuale”. Quindi far comprendere il valore aggiunto della filiera resta un argomento clou.
Dal canto suo il Gruppo Alpitour ha lanciato due campagne di comunicazione, quella di Eden e quella di Alpitour, quest’ultima punta a imprimere un’ulteriore accelerazione in termini di consideration al brand del gruppo. Protagonista del piano media da circa 5 milioni di euro lo spot “Luoghi comuni cercasi”, con l’intento di “mandare in vacanza” i luoghi comuni sui villaggi e sul turismo organizzato e superare gli stereotipi verso questo modello di viaggio.
I social presenti in tutte le fasi d’acquisto
C’è stata un’evoluzione dei media e i social sono diventati “uno strumento più importante dei siti web. Nella fase di ispirazione, soprattutto nella fase alta hanno sempre più un peso preponderante. Prima i cataloghi erano il cuore della comunicazione, ora sono stati soppiantati. Le persone si ispirano sui social media, vedono i video, i post, si incuriosiscono”, afferma il manager.
Quindi bisogna essere bravi a “far convogliare questa fase nel turismo organizzato. I social media sono presenti in tutte le fasi dell’acquisto, ma maggiormente nella parte alta – ribadisce Bertini -. Sono utilizzati in modo diverso a seconda dell’età e dei target. Se i boomer prediligono Facebook, i giovani optano per Instagram”.
Tra le scelte fatte dal Gruppo Alpitour c’è l’apertura del profilo su TikTok, “partiamo con Alpitour – commenta il manager –. TikTok non è un media usato solo dai ragazzini, ma anche e soprattutto dalle persone quarantenni. E qui possiamo trovare le persone che ci interessano”. Il gruppo aveva già testato il canale facendo dei test con il brand Eden.
La comunicazione vive un momento storico complesso, così come “è difficile una comunicazione unitaria su tutti i touchpoint. Prima c’erano i cataloghi, la tv, la radio. Ora ci sono molti più canali da considerare”. In questo scenario ha fatto la sua comparsa anche l’intelligenza artificiale, “che ci sta dando una grossa mano, ma non sostituisce nessuno”, precisa il manager. E’ uno strumento utile sul fronte della comunicazione, “della profilazione, nella fase di erogazione di un determinato messaggio, della creatività adatta a quel tipo di persona”.
Oltre il catalogo classico
In questo scenario che ruolo ha ancora il classico catalogo che poteva andare bene una volta? Oggi è “uno strumento troppo usato rispetto a quello che può essere realizzato con altri mezzi. I cataloghi sono superati già quando vengono fatti. Non hanno più i prezzi, i testi sono brevi tutti elementi perdenti in partenza se comparati con il digitale, con i video e i podcast”, osserva il manager. A suo dire serve “uno sforzo culturale da parte di tutto il settore per fare un passo avanti e usare strumenti più digitali, altrimenti il rischio è di allontanare le nuove utenze”.
Come approcciano le agenzie il tema della comunicazione? Il manager osserva che il Crm è uno strumento importante per crearsi un database clienti, per contattarli in modo proattivo, “le agenzie più brave lo usano”. Guardando al canale agenziale osserva che “c’è chi lavora bene e chi si stampa ancora i fax, ma ci sono anche tante best practice. Lo sforzo da fare è abbracciare i nuovi strumenti che non sono più motivo di paura, ma danno una marcia in più”.
Stefania Vicini
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