The Game al Fabrique: più hangover che The Documentary
The Game è arrivato al Fabrique di Milano per celebrare i vent’anni di The Documentary, ma il tributo si è trasformato in qualcosa di diverso. Pochi brani dall’album, molte dimenticanze e un tasso alcolico ben evidente. Eppure, il pubblico si è comunque lasciato trascinare. Ecco com’è andata. The Game al Fabrique: serata folle ma non per il tributo a The Documentary É stata una serata folle quella tenutasi ieri sera al Fabrique di Milano. Chi conosce e segue Game probabilmente […] L'articolo The Game al Fabrique: più hangover che The Documentary proviene da Rapologia.it.

The Game è arrivato al Fabrique di Milano per celebrare i vent’anni di The Documentary, ma il tributo si è trasformato in qualcosa di diverso. Pochi brani dall’album, molte dimenticanze e un tasso alcolico ben evidente. Eppure, il pubblico si è comunque lasciato trascinare.
Ecco com’è andata.
The Game al Fabrique: serata folle ma non per il tributo a The Documentary
É stata una serata folle quella tenutasi ieri sera al Fabrique di Milano. Chi conosce e segue Game probabilmente non sarà nemmeno molto stupito considerando i vari passi falsi commessi dal rapper losangelino negli ultimi anni. L’occasione però era ghiotta. I vent’anni di The Documentary, con un terzo capitolo della saga in lavorazione, potevano essere più di un pretesto per riconquistarsi quelle fetta di pubblico persa, per un motivo o per l’altro, nel corso del tempo.
A quanto pare non gliene può fregare di meno. La promo per The Documentary 3 è abbastanza confusionaria – guarda caso a produrlo c’è un certo Ye, un altro artista parecchio confuso, no? A ciò si aggiunge il live a cui abbiamo assistito ieri sera. Più che un concerto-tributo è sembrato una festa dove a farla da padrone ci hanno pensato alcool e brani di altri suoi colleghi: l’essenza di quel disco che nel 2005 riuscì a conquistare tutti, non pervenuta.
E sì che i presupposti per realizzare una serata memorabile c’erano tutti. L’apertura con Mastafive e i suoi ospiti hanno scaldato il pubblico nel migliore dei modi. La preparazione sul palco per il main artist di una band ha catturato l’attenzione dei presenti, curiosi di capire come The Game potesse aver deciso di reinterpretare dal vivo i vari banger prodotti da Dr Dre, Eminem, Focus…, Havoc, Hi-Tek, Scott Storch, Timbaland ecc…
Il risultato è stato, invece, a dir poco caotico, a causa forse della bottiglia (rum?) scolata durante i soli 45/50 minuti di live o, semplicemente, nel suo poco interesse a realizzare un degno tributo a questo storico disco. Il suo tour, dopotutto, sembra stia andando bene, il cachet è in tasca e il pubblico fomentato lo trova facilmente, impegnarsi più di tanto quando basta poco per portarsi la pagnotta a casa?
Come conseguenza, abbiamo così numerose scelte che ci hanno fatto storcere il naso più volte: pochi brani di The Documentary portati sul palco; presenza superflua di band e coro; canzoni altrui fatte risuonare innumerevoli volte (okay, le leggende della west coast, ma perché FE!N di Travis Scott?); performance delle strofe decisamente sottotono e con più di una dimenticanza. D’altro canto, abbiamo apprezzato la sua energia, l’empatia con le prime file del pubblico, con tanto di condivisione della bottiglia e disponibilità a firmare diverso materiale, ma basta questo per rendere la serata memorabile? Probabilmente per qualcuno sì, per noi che avremmo preferito sentirlo rappare e basta un po’ meno.
Siamo rimasti sorpresi? Non più di tanto. Smetteremo di parlare di The Game dopo ieri sera? Ovvio che no, non vediamo l’ora che TD3 esca. Ci penseremo due volte prima di tornare a vederlo dal vivo? Forse, sì. Peccato.
Clicca QUI per vedere alcuni video della serata.
Fotografia in copertina di Nicola Braga
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