Sapori d’Australia: prodotti, vini e chef dell’altro mondo

Australia, terra di foodies. Chi l’avrebbe mai detto? Invece, se il continente down under sta scalando la classifica delle mete gastronomiche internazionali, il merito è anche della vocazione gourmande dei suoi abitanti, che ha favorito la crescita di uno stuolo di chef creativi e di talento. Il resto lo hanno fatto il ricco patrimonio di L'articolo Sapori d’Australia: prodotti, vini e chef dell’altro mondo sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Feb 10, 2025 - 17:09
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Sapori d’Australia: prodotti, vini e chef dell’altro mondo

Australia, terra di foodies. Chi l’avrebbe mai detto? Invece, se il continente down under sta scalando la classifica delle mete gastronomiche internazionali, il merito è anche della vocazione gourmande dei suoi abitanti, che ha favorito la crescita di uno stuolo di chef creativi e di talento. Il resto lo hanno fatto il ricco patrimonio di prodotti autoctoni di terra e di mare, che solo un territorio con una così ampia varietà climatica può vantare, e la multiculturalità di un Paese melting pot, nato dalla fusione di identità diverse.

Il risultato? Una cucina sorprendente, basata su ingredienti freschi e locali – un vero culto, da queste parti – che esprime una varietà e ricchezza di sapori difficile da eguagliare. E una scena gastronomica fra le più effervescenti, dove la qualità è diffusa, dai ristoranti di prestigio al semplice street food. Il sogno di ogni gourmet.

Melbourne, capitale aussie del gusto

In tema di cibo sono tutti concordi: la capitale è Melbourne/Narrm, culla della “nouvelle cuisine” aussie e sede, ogni anno a marzo, del più importante evento enogastronomico del continente, Melbourne Food & Wine Festival. Se si passa in città l’esperienza da non perdere è una cena da Attica. Segnalato da bibbie internazionali come The World’s 50 Best Restaurants, è il regno dello chef Ben Shewry, fra i primi a integrare nelle proprie creazioni ingredienti della tradizione aborigena. L’esempio? I ravioli preparati con farina di semi di acacia Howittii, una mimosa endemica, e farciti con fegato di emù.

Altri avamposti della nuova cucina australiana si trovano a Sydney/Warrane. Sono il Quay e il Bennelong, guidati dall’executive chef Peter Gilmore, pluripremiato per il sostegno ai piccoli artigiani e contadini locali da cui si rifornisce di ingredienti per la sua cucina a base di prodotti autoctoni, come i marron, gamberi d’acqua dolce del Western Australia, che propone con frittelle di grano saraceno e finger lime, un frutto dal gusto agrumato, che cresce nella foresta pluviale.

Un plateau di frutti di mare provenienti dalle acque australiane e rinomati per la loro qualità. De Republica©Tourism Australia

Un mix di sapori autentici, tra ingredienti aborigeni e frutti di mare

L’Australia è una terra ricca di superfood, dalla prugna Kakadu, con il più alto contenuto di vitamina C al mondo, al mirto limone, ricco di calcio. Frutti ed erbe selvatiche che, insieme ad altri prodotti del bush e delle foreste, sono da sempre parte della dieta dei popoli nativi. Quella a cui si ispira Big Esso by Mabu Mabu, altro indirizzo cult di Melbourne/Narrm, dove la chef Nornie Bero propone un menu cento per cento aborigeno in cui figurano spiedini di lingua di coccodrillo e tartare di canguro.

Ma il bush tucker, come viene chiamato l’insieme dei cibi selvatici, è ormai patrimonio anche di locali di rango, tanto che a Perth/Boorloo, capitale del Western Australia, al Wildflower, ristorante fine dining del cinque stelle Como The Treasury, la carta cambia seguendo le sei stagioni del calendario Noongar, la comunità indigena, per riflettere la reperibilità degli ingredienti nativi nei diversi momenti dell’anno.

Grazie alla varietà dei suoi prodotti, l’Australia ha qualcosa in serbo per tutti, anche se sono gli amanti di pesce e frutti di mare a ricevere le maggiori gratificazioni. Le acque che circondano il continente sono un forziere di prodotti ittici di qualità. La Eyre Peninsula, nel South Australia, è conosciuta come la Seafood Frontier (patria australiana del pesce e dei frutti di mare), ed è famosa soprattutto per gli allevamenti di ostriche come quello di Coffin Bay, dove si possono organizzare tour per vedere come si coltivano le ostriche per poi gustarle direttamente dal mare.

Sulla costa occidentale il must è l’aragosta spinosa, da provare nel tipico roll o al barbecue in indirizzi come il Lobster Shack di Cervantes, una cittadina un paio d’ore a nord di Perth/Boorloo, nel Western Australia, sosta perfetta di un roadtrip lungo la Coral Coast. Mentre il barramundi, un pesce tipico delle aree settentrionali, si ordina fritto al Frying Nemo, un chiosco a pochi minuti dal centro di Darwin/Garramilla. Lo si apprezza ancora meglio abbinato a un calice di Chardonnay.

Australia, ultima frontiera per gli amanti di vini, birre e gin

Già, il vino. Ormai non è più un segreto che in Australia se ne producano di ottimi e di molte varietà. Il South Australia, in particolare, è una delle mete predilette dagli appassionati di tutto il continente. Imperdibile un tour dei vigneti nella Barossa Valley, a un’ora da Adelaide, da cui nasce il rinomato Shiraz. Si fa tappa da Penfolds Magill Estate, una cantina attiva dal 1844, oppure nella piccola e innovativa Artisans of Barossa. O, ancora, da Jacob’s Creek, uno dei marchi più famosi, dove la degustazione dei vini si accompagna ai piatti di Harvest Kitchen, il loro ristorante.

Picnic fra i vigneti di Rowland Flat, nella Barossa Valley, South Australia. Jacob’s Creek, Adam Bruzzone©Tourism Australia

Altra meta per wine lover è la regione di Margaret River, nel Western Australia. Qui le punte di diamante sono il Cabernet Sauvignon e lo Chardonnay, due eccellenze riconosciute a livello internazionale nate appena cinquant’anni fa per iniziativa di Vasse Felix, la prima cantina a scommettere su questi vini. Nel New South Wales, la Hunter Valley, l’area vinicola più antica del Paese, a circa tre ore di auto da Sydney, è nota per la produzione di Semillon, da sorseggiare da Tyrrell’s Wines, fra le cantine più conosciute della zona.

Non solo vino. Gli amanti della birra trovano una miriade di birrifici e brew bar dove ordinare dalle Pale Ale alle Porter. Ma in tema di
alcol, l’ultima frontiera sono i gin prodotti con botaniche locali. Tra le numerose distillerie artigianali la più famosa è Kangaroo Island Spirits, sull’isola da cui prende nome, nel South Australia: qualche anno fa il suo gin è stato premiato come il migliore al mondo. Qui un brindisi è d’obbligo: come si dice da queste parti, cheers mate!

Info: Australia.com

DA NON PERDERE
Dalle degustazioni di ostriche al granchio del fango, specialità ed esperienze da vivere sul posto

A Broken Bay. A meno di un’ora a nord di Sydney/Warrane, con Oyster Farm Tour si fa un giro in barca fra le coltivazioni di ostriche di roccia con degustazione a bordo o sulla spiaggia.

Sotto le stelle – Indimenticabile la cena ai piedi di Uluru, il monolito che si innalza nel cuore del deserto australiano, nel Northern Territory. La propone l’Ayers Rock Resort e inizia al tramonto, davanti alla roccia incendiata dagli ultimi raggi del sole, per concludersi sotto il cielo dell’outback illuminato da milioni di stelle.

A caccia di tartufi. Non sono solo i vini il tesoro della regione di Margaret River, nel Western Australia. Manjimup è zona di tartufi: da giugno ad agosto gli appassionati possono dedicarsi alla ricerca accompagnati dalle guide cinofile di Truffle Hill.

Mai provato il granchio del fango? – Fra le foreste di mangrovie nei dintorni di Port Douglas, lungo le coste del Queensland, in compagnia delle guide aborigene di Walkabout Cultural Adventures e armati di lance ci si cimenta nella caccia di saporiti granchi del fango, alimento tradizionale delle popolazioni native.

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