Le Ragazze, anticipazioni prima puntata del 18 febbraio 2025: una partigiana, la voce della sigla di Heidi e una top model
Tra le protagoniste, Sandra Gilardelli, Elisabetta Viviani ed Eva Meksi

Chi sono le protagoniste della prima puntata della nuova edizione de Le Ragazze, in onda martedì 18 febbraio 2025, alle 21:20, su Rai 3? Il programma torna con una nuova edizione, l’undicesima, la terza consecutiva condotta da Francesca Fialdini. L’obiettivo è sempre quello di raccontare e far conoscere al pubblico donne di generazioni differenti, che raccontano la loro vita: hanno avuto vent’anni negli anni ‘40, ‘50, ‘60, ‘70, ‘80 o ‘90. Sono diventate famose o sono donne sconosciute, le loro storie si intrecciano e ci raccontano una storia più ampia, quella di tutti noi, dagli anni ’40 a oggi.
Le Ragazze è un programma di Cristiana Mastropietro, Riccardo Mastropietro e Giulio Testa, scritto da Cristiana Mastropietro con Francesco Calella, Gianluca De Martino, Diego Di Gianvito, Vincenzo Galluzzo e Claudia Panero e prodotto da Pesci Combattenti per Rai Cultura. La regia dello studio è di Riccardo Mastropietro, la regia delle storie è di Marcello Orlando. Delegato Rai: Marina Mancusi. Produttore esecutivo Pesci Combattenti: Riccardo Mastropietro.
Le ragazze, puntata 18 febbraio 2025
La partigiana Sandra Gilardelli
Ad aprire la prima puntata sarà come di consuetudine la decana: la partigiana centenaria Sandra Gilardelli, una Ragazza che aveva 20 anni nel 1945. Per Sandra il padre è il punto di riferimento, colui che le trasmette l’amore per i principi fondamentali della vita, soprattutto quello della libertà. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Milano viene bombardata e la sua famiglia è costretta a sfollare a Pian Nava, sul Lago Maggiore.
È qui che Sandra sperimenta il valore degli insegnamenti del padre quando, giovanissima, non esita a unirsi ai partigiani che combattono sulle montagne del Verbano, spinta dall’ardore di fare qualcosa di utile per la liberazione dal nazifascismo. Nel suo anno e mezzo di Resistenza come staffetta partigiana Sandra rischia la vita più di una volta, soprattutto durante i rastrellamenti.
Ma a sostenerla sarà sempre l’ideale della libertà. Tra i compagni partigiani conosce il suo futuro marito, Michele Fiore, nome di battaglia “Tenente Mosca”. Si innamora di lui sin da subito, ma il primo bacio avverrà solo nell’estate del ‘45, a Liberazione avvenuta. Rimarranno insieme per 65 anni, fino alla morte di lui. Per Sandra, che ancora oggi trasmette nelle scuole ai più giovani la memoria della Resistenza, il 25 Aprile è qualcosa di più di un giorno di festa: è l’esaltante celebrazione della conquista della libertà e della democrazia. E in questo 2025, a 80 anni dalla Liberazione e dalla fine della guerra, la sua è una testimonianza di grande valore.
Barbara Piattelli ed Elisabetta Viviani
Sarà poi la volta di due Ragazze degli anni ‘70. Barbara Piattelli nasce a Roma nel 1952. Figlia di Bruno Piattelli, celebre sarto d’alta moda maschile, viene rapita il 10 gennaio 1980 sotto gli occhi della madre, nel garage di casa. All’epoca ventisettenne, Barbara viene portata in Aspromonte, diventando protagonista di uno dei sequestri a scopo di estorsione più lunghi mai subiti da una donna in Italia.
Barbara vive un’esperienza di isolamento, sofferenza e terribili privazioni: giornate interminabili trascorse al freddo, continui trasferimenti e immobilità forzata. L’Italia intera segue con apprensione il caso, mentre il nome Piattelli si lega indissolubilmente a una delle storie più drammatiche dell’epoca. Dopo 343 giorni di prigionia, Barbara viene finalmente liberata. Porta ancora oggi il ricordo indelebile di quel periodo, un freddo che sembra non lasciarla mai. Solo l’amore per Ariel, all’epoca il suo ragazzo e poi suo marito che le è sempre stato vicino e per le sue figlie riesce, ogni giorno, a riscaldare il suo cuore, nonostante la consapevolezza di non essere mai più stata la stessa.
La sua storia si intreccia con quella di Elisabetta Viviani, nata a Milano nel 1955 e, fin da bambina, scopre la sua passione per lo spettacolo. Spinta dalla madre, partecipa ai “Caroselli” e quel mondo diventa il suo giardino d’infanzia. Dopo il diploma all’Accademia dei Filodrammatici, inizia a lavorare in teatro. La sua carriera conosce una svolta con la partecipazione al musical “No No Nanette”, trasmesso dalla Rai in prima serata, che a soli diciotto anni la consacra al successo. In quel periodo conosce Gianni Rivera, famoso calciatore del Milan e suo idolo fin dall’adolescenza, e inizia con lui una relazione che dura sette anni, da cui nasce una figlia. La loro storia d’amore diventa oggetto di un’attenzione assillante da parte dei rotocalchi dell’epoca. Il vero trionfo arriva col brano “Heidi”, sigla italiana dell’omonimo cartone animato giapponese, a cui Elisabetta presta la voce. Nonostante il grande successo, Elisabetta ha un rapporto ambivalente con Heidi, che da un lato le ha dato la grande notorietà, dall’altro ha precluso molte altre opportunità artistiche.
Simonetta Gianfelici ed Eva Meksi
Seguono due Ragazze degli anni ‘80. Top model tra le più iconiche degli anni ‘80 e ‘90, Simonetta Gianfelici nasce a Roma nel 1963. Ha calcato le passerelle di tutto il mondo, sfilando per stilisti di fama internazionale come Thierry Mugler, Vivienne Westwood, Gianni Versace, Jean Paul Gaultier, Valentino e ha lavorato con i più grandi fotografi, fra cui Helmut Newton, Fabrizio Ferri, Giovanni Gastel e Gian Paolo Barbieri.
La sua carriera inizia a diciassette anni, quando una professoressa di architettura la indirizza verso un servizio fotografico. Formata dalla fotografa Alberta Tiburzi, ex modella degli anni ’60, Simonetta diventa rapidamente una top model tra le più richieste, distinguendosi per la sua capacità di interpretare ogni scatto come una scena cinematografica e di indossare gli abiti come in un’opera teatrale. Dopo anni di relazioni difficili con gli uomini, decide di seguire il proprio cuore, che ha sempre battuto per Patrizia, una ragazza conosciuta durante l’adolescenza. Nel 2017 l’ha sposata.
La sua storia è intrecciata con quella di Eva Meksi nata in Albania nel 1967 in una famiglia del ceto medio che, pur non vivendo nell’indigenza, è prigioniera della violenza di un regime che toglie ogni speranza di libertà.
A vent’anni si sposa e, insieme al marito, sogna una vita lontana dall’oppressione della dittatura. Nel 1991, quando il regime è ormai in declino, si presenta l’occasione di fuggire per cercare un futuro in Italia, la meta a lungo sognata attraverso la tv che trasmetteva i programmi Rai. Insieme a quasi ventimila compatrioti sbarca a Bari la mattina dell’8 agosto 1991 sulla Vlora, nave mercantile salpata da Durazzo la notte precedente.
La vicenda della Vlora ha una eco enorme su tutti i media e rimane a oggi non solo l’episodio più significativo dell’ondata di immigrazione in Italia dal 1990 al 1992, ma anche il più grande sbarco di migranti mai avvenuto nel nostro Paese con un’unica nave.
Appena scesi in porto, Eva e il marito vengono portati nello stadio di Bari insieme agli altri profughi e qui assistono a scene di disperazione per accaparrarsi cibo e acqua, mentre le autorità stanno organizzando il rimpatrio. Nuovamente in fuga, incontrano la solidarietà dei baresi, che li accolgono con calore e li aiuteranno col tempo a ricostruirsi una nuova vita. Anni dopo, Eva ha avuto una figlia cresciuta senza rinnegare le proprie radici. In Albania torna spesso, ma Bari e l’Italia sono la sua casa.
Chi è la conduttrice de Le Ragazze?
Anche questa edizione è condotta da Francesca Fialdini, giornalista nata a Massa nel 1979. Tra i programmi da lei condotti in passato, Unomattina in famiglia, Unomattina, Lo Zecchino d’Oro, La Vita in Diretta e Fame d’amore. Attualmente conduce anche Da noi… a ruota libera. Ha all’attivo anche la conduzioni di alcuni programmi radiofonici.
Dove vedere Le Ragazze?
Oltre che durante la messa in onda su Raitre, è possibile vedere Le ragazze in streaming su RaiPlay e sull’app per smart tv, tablet e smartphone. A questo link la pagina ufficiale del programma, su cui è possibile rivedere anche le edizioni precedenti.