Intervista a Francesco Gabbani: “Osservare il mondo è un modo per comprendere meglio me stesso”

Intervista a Francesco Gabbani che, dopo la partecipazione a Sanremo 2025 con "Viva la vita", ha pubblicato l'album "Dalla tua parte" L'articolo Intervista a Francesco Gabbani: “Osservare il mondo è un modo per comprendere meglio me stesso” proviene da imusicfun.

Feb 23, 2025 - 11:11
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Intervista a Francesco Gabbani: “Osservare il mondo è un modo per comprendere meglio me stesso”

Intervista a Francesco Gabbani che, dopo la partecipazione a Sanremo 2025 con Viva la vita, ha pubblicato l’album Dalla tua parte. Qui il link per l’acquisto di una copia fisica.

“Ogni canzone è un pezzo di questo viaggio, e ora sono curioso di sapere dove vi porteranno…”

Intervista a Francesco Gabbani, il nuovo album “Dalla tua parte”

Francesco Gabbani, puoi tracciare un bilancio del tuo Festival di Sanremo?

È andata molto bene, ho trascorso una bella settimana e ho vissuto il Festival esattamente con l’approccio che mi ero ripromesso di avere: con serenità. Sanremo ha sempre un ritmo frenetico, ti travolge con la sua energia e il suo entusiasmo, ma l’ho affrontato con la giusta consapevolezza, cercando di godermi ogni momento senza farmi sopraffare dalla pressione. È un’esperienza che ti assorbe completamente, ma che ti regala anche grandi emozioni e occasioni di condivisione.

Parliamo del nuovo album, “Dalla tua parte”.

Lo vedo come una tappa naturale del mio percorso, sia artistico che di vita. Come in un cammino, come il Cammino di Santiago o la Via Francigena, ogni passo ha un significato e questo disco è il riflesso di ciò che ho vissuto negli ultimi due anni. Le canzoni sono una fotografia del mio presente, del mio vissuto più recente. Non lo considero un album che rivoluziona il mio stile, ma piuttosto una sua evoluzione naturale, un avanzamento coerente con la mia crescita personale e musicale.

C’è un aspetto del disco che senti più maturo rispetto ai precedenti?

Sì, credo che rispetto a Volevamo solo essere felici ci sia stata un’evoluzione. Le canzoni di questo album scavano più a fondo, sono più introspettive, anche quando parlano di ciò che mi circonda. È come se osservare il mondo fosse un modo per comprendere meglio me stesso. Crescendo, sento sempre più il bisogno di cercare un equilibrio interiore, piuttosto che trovare risposte solo all’esterno.

L’ironia è sempre stata una tua cifra stilistica. La ritroviamo anche qui.

Assolutamente sì! Ho imparato ad accettare ogni lato di me, senza forzarmi a cambiare. In me convivono sia un’anima più profonda e riflessiva, sia quella più ironica e leggera. Non voglio rinunciare a nessuna delle due, ma piuttosto armonizzarle. Questo è il concetto di “profonda leggerezza” che mi rappresenta da sempre: riuscire a parlare di temi importanti con una certa leggerezza, senza cadere nella superficialità.

Nel disco c’è un filo conduttore, un tema dominante?

Se c’è un fil rouge, direi che è il concetto del qui e ora, che richiama molto la filosofia orientale. Ho riflettuto tanto sull’importanza di vivere l’attimo presente, di assaporare ogni momento senza rimandare la felicità a un futuro indefinito. In fondo, la vita è proprio questo: un susseguirsi di attimi.

Il singolo “Vengo a fidarmi di te” sembra un manifesto di questa tua fase artistica e personale.

Sì, è un brano che celebra l’importanza della condivisione e della fiducia negli altri. Viviamo in un mondo dove spesso prevale l’individualismo sfrenato, la competizione a tutti i costi, il voler apparire migliori degli altri. Io, invece, con questa canzone voglio dire che preferisco fidarmi di chi sento affine, di chi condivide il mio stesso sentire. È una riflessione su quanto sia fondamentale trovare una connessione autentica con gli altri, al di là delle apparenze.

Anche il brano “La leggerezza” segue questo concetto.

Esattamente. Qui parlo della forza della leggerezza, che non va confusa con la superficialità. La leggerezza è la capacità di affrontare la vita senza farsi schiacciare dal peso delle preoccupazioni. È un invito a godersi il presente senza ansie, perché ogni attimo è unico e non tornerà più.

“Babele” invece sembra avere un tono diverso, quasi ribelle.

Sì, è una canzone più intensa e riflessiva. Parla del desiderio di libertà assoluta, della voglia di liberarsi dalle convenzioni imposte dalla società. È un brano che ha anche un lato malinconico, perché sottolinea come a volte questa ricerca possa portare a scelte estreme. È un pezzo molto sentito, che esplora il bisogno di rompere le catene e vivere senza vincoli.

“Così come mi viene” sembra invece il brano più spontaneo del disco.

Sì, direi che è il brano più libero e immediato dell’album. Il titolo dice già tutto: è una canzone che vuole celebrare la spontaneità, il lasciarsi andare senza sovrastrutture mentali. A volte diamo troppa importanza alle interpretazioni, ai significati nascosti, mentre la musica è prima di tutto emozione. Con questo brano voglio ricordare che si può anche semplicemente cantare e divertirsi, senza bisogno di spiegare tutto.

C’è una canzone che senti particolarmente tua?

Sì, senza dubbio “Pensieri”. L’ho scritta insieme a Michele Bitossi, Alessandro Bavo e Kaballà ed è il brano che sento più vicino. Parla dello smarrimento di un adolescente che fatica a trovare il suo posto nel mondo, schiacciato dal giudizio degli altri. È una canzone che vuole essere un messaggio di incoraggiamento: non bisogna avere paura di essere se stessi, perché il giudizio più importante è quello che diamo a noi stessi, non quello degli altri.

Dopo Sanremo, ti aspetta un instore tour e poi il tour. Cosa ti auguri che il pubblico possa trovare in questo album?

Più che aspettarmi qualcosa, spero che chi ascolterà l’album possa trovarci una chiave di lettura per interpretare meglio se stesso e la propria realtà. Il titolo Dalla tua parte non è casuale: è una dedica a chi ascolterà il disco, perché una volta che le canzoni vengono pubblicate, non sono più solo mie, ma diventano di chi le fa sue. Spero che possano accompagnare le persone nei loro momenti di vita e dare loro qualcosa di positivo.

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